LOCANA - MA LE QUESTIONI APERTE
RIMANGONO MOLTE, AL CONTRARIO DELLE CERTEZZE PER IL FUTURO Aem assicura: ‘Non
lasciamo la valle Orco’ Dopo la mobilitazione dei
lavoratori, l’azienda mantiene a Rosone il telecontrollo
LOCANA - La mobilitazione dei dipendenti
Aem contro la ventilata riduzione dei posti di lavoro e il paventato disimpegno
dell’Azienda da quella Valle Orco in cui è presente da svariati
decenni comincia a sortire i primi risultati.
In primo luogo, il 15 aprile scorso
le rappresentanze sindacali dei lavoratori hanno siglato un accordo con
i vertici aziendali per il congelamento almeno fino al prossimo mese di
dicembre dello spostamento del centro di telecontrollo delle dighe da Rosone
alla sede del Martinetto di Torino. Nel contempo, le parti hanno ribadito
la necessità e la volontà di rispettare il protocollo d’intesa
siglato nel 1998, che prevedeva tutta una serie di impegni da parte di
Aem per garantire che i processi di riorganizzazione aziendale non avrebbero
penalizzato i livelli occupazionali in Valle.
Si tratta di un primo ma parziale
risultato: che, appunto, solo in parte ha placato i timori, le ansie e
la rabbia dei lavoratori e delle loro famiglie. I quali hanno così
confermato tutte le iniziative di protesta e sensibilizzazione dell’opinione
pubblica già precedentemente annunciate. La più eclatante
si è svolta nella medesima giornata di lunedì 15, quando
una nutrita folla di valligiani - composta da dipendenti Aem e loro familiari
e capeggiata dai sindaci di Ceresole, Noasca, Locana e Sparone - ha simbolicamente
assediato il Municipio di Torino, dove era in corso un Consiglio comunale.
Una delegazione dei manifestanti è stata nell’occasione ricevuta
dai due assessori torinesi Paolo Peveraro e Tom D’Alessandro, ai quali
(in qualità di rappresentanti dell’ente maggiore azionista di Aem)
sono state manifestate tutte le rivendicazioni già formulate nei
mesi scorsi in merito al ruolo e all’impegno di Aem nelle Valli.
Giovedì scorso, 18 aprile,
si è invece tenuto nel capiente ma comunque gremito salone delle
ex-Casermette di Locana, un consiglio comunale aperto. Oltre agli
amministratori locanesi erano presenti molti loro colleghi degli altri
centri valligiani, numerosi sindacalisti e lavoratori, il medesimo assessore
al lavoro del Comune di Torino D’Alessandro e il rappresentante dell’AEM
Andrea Ciuti. La discussione si è svolta secondo un copione ben
delineato ed altrettanto prevedibile.
Gli amministratori locali si sono
dimostrati concordi nel chiedere formalmente che Aem non volti le spalle
alla Valle Orco. “Anche perchè molte altre imprese locali non attraversano
momenti di particolare floridezza e il posto di lavoro di un dipendente
dell’Aem, costituisce una sicura fonte di reddito per una famiglia intera”
ha detto senza mezzi termini Bellino, seguito sulla stessa linea dall’assessore
alla Comunità Montana e sindaco di Sparone, Giovanni Meaglia, che
ha posto l’accento su una generale congiuntura sfavorevole “nella
quale Aem non può nè deve limitarsi a salvaguardare soltanto
i propri interessi”.
Ciuti, per parte sua, ha dato ampie
assicurazioni sul fatto che “l’Aem è disponibile a discutere ogni
problema, la riorganizzazione interna non vuole essere un danno per la
Valle dell’Orco ma può trasformarsi addirittura in un’opportunità
visto che per gli impianti canavesani è stato appena varato un piano
pluriennale di potenziamento nell’ordine di venti milioni di euro. Quanto
alla cessione degli impianti prospettata da alcuni non c’è alcun
progetto a riguardo, mentre la guardiania delle dighe non sarà smantellata
perchè esistono tra l’altro precise norme di legge ad impedirlo”.
Dichiarazioni sulla falsariga di quella rilasciate qualche giorno prima
dal direttore generale di Aem Roberto Garbati. “L’Aem non intende abbandonare
la Valle, nè voltare le spalle di fronte all’impegno morale di dare
un contributo per il mantenimento dell'occupazione in Valle Orco”, ha
affermato Garbati. Aggiungendo però immediatamente che “...va tenuto
in debito conto che i tempi sono cambiati: oggi e ancor più domani,
questa Valle non potrà più contare solo su Aem”.