IVREA - Cosa resta, del
torneo "Canestri senza reti", che cosa ha portato? "Resta - spiega Nevio
Perna del Comitato di solidarietà con i popoli della ex Jugoslavia
- innanzitutto un successo organizzativo: oltre 100 ragazzi, di diverse
nazioni europee e diverse regioni italiane, e i loro accompagnatori sono
stati accolti egregiamente da Ivrea; e hanno dato vita a un torneo di basket
di notevole livello tecnico. Ma c'è molto di più, e lo si
è capito fin da subito, fin dal momento della presentazione, quando
Aziz, l'allenatore del Velez Mostar, ha donato un quadro raffigurante il
ponte di quella città, distrutto durante la guerra, e la cui ricostruzione
diventa il simbolo del superamento delle divisioni e degli odi". E Ivrea
ha offerto una grossa opportunità, in questo senso: una squadra
serba (di Kragujevac) e una bosniaca (di Mostar) hanno potuto incontrarsi
su un campo da gioco, cosa che, nei loro paesi, non sarebbe (ancora) potuta
accadere.
L'opportunità, comunque,
l'hanno avuta pure i ragazzi italiani, che si sono confrontati con squadre
di livello superiore, dalle quali hanno sicuramente potuto apprendere qualcosa
in fatto di preparazione, tecnica, allenamento.
"L'organizzazione del torneo
- aggiunge Cristiana Ianutolo della cooperativa Alce Rosso - è stata
un impegno non indifferente. Si era partiti da un quadrangolare, poi grazie
ad amicizie, la notizia è giunta alla squadra di Matera, che si
è praticamente autoinvitata, e ha portato con sé, grazie
ai suoi contatti la squadra georgiana. Alla fine otto persone sono state
impegnate pressochè a tempo pieno, insieme a una decina di altri
volontari. Vorrei citare Davide Marta, dell'Ivrea Basket, per tutto quanto
ha fatto".
Intorno al torneo si è
avviata una "gara" di ospitalità davvero ragguardevole: la squadra
materana è stata ospitata per intero da alcune famiglie, mentre
le formazioni straniere sono state accolte all'Ostello dei salesiani, una
struttura che ha dimostrato tutta la sua funzionalità; qui, fra
l'altro, i ragazzi hanno avuto l'opportunità di fraternizzare: ed
era questo, in fondo, il primo scopo della manifestazione. Anche l'incontro
con le autorità cittadine è stato un fatto tutt'altro che
formale.
Tutto "congiura", quindi,
perché si prepari la seconda edizione dell'iniziativa. "Per intanto
- conclude Perna - è in costruzione il sito web 'Canestri senza
reti', che metterà in contatto le città europee e raccoglierà
nuove adesioni. E' un sito in tre lingue, italiano, inglese e serbocroato:
ci sta lavorando Aldin Hebibovic, l'accompagnatore della squadra di Mostar,
che alcuni anni fa era stato ospite di Ivrea e aveva studiato al Ghiglieno".
E anche grazie al sito,
c'è da esserne sicuri, l'anno prossimo avremo un torneo più
grande e bello: sarà il caso di non prendere impegni, per allora.
m.s.