Grandi polemiche fra i diversi schieramenti
e all'interno degli stessi, mentre si fanno appelli per una lotta politica
più pacata. Intanto il problema della mucca pazza investe opinione
pubblica e politici.
LA MUCCA PAZZA L'atteggiamento intorno al problema
della mucca pazza rivela il permanere di antiche paure, in parte irrazionali.
Però, al di là di questa nota di costume, si possono fare
altre considerazioni. Il rischio di contagio nasce da una spinta del mercato.
Per una maggior produttività degli allevamenti si cambiano le abitudini
alimentari del bestiame senza controllare le conseguenze. L'assenza di
controllo è sia negli allevatori, sia negli organi amministrativi.
Anzi, l'uso di mangimi pericolosi continua per far fronte alla concorrenza.
Ancora una volta abbiamo la prova che il mercato da solo è incapace
di autocontrollarsi. Ora è necessario che vengano definiti i margini
di rischio, ma soprattutto è necessario che vengano poste regole
chiare ai mercati dei beni alimentari.
UNA POLITICA RISSOSA Non bisogna pensare che una volta la
lotta politica fosse condotta con i guanti di velluto. Essa era aspra,
polemica. Rispetto ad oggi però la polemica riguardava le ispirazioni
ideologiche e non le persone. Era lotta per il comunismo, per il socialismo
riformatore, per il capitalismo, ecc.. Oggi, forse perché è
fuori moda parlare di ideologie, la lotta cerca di demolire le persone.
Per questo è aspra e rischia di allontanare molti cittadini. Bisogna
però ricordare che la politica non può non essere lotta,
confronto fra progetti e visioni ideali della società.
LA MAGGIORANZA Nella maggioranza l'avvicinarsi delle
elezioni rischia di accentuare le contraddizioni. La contraddizione fondamentale
è fra chi vuole un centrosinistra stile Ulivo e chi mira ad
un grande partito socialista. Questa seconda ipotesi rischia di gettare
le componenti centriste verso la destra. Inoltre vi è la questione
di Bertinotti. Credo che la soluzione debba essere basata su patti chiari
anche per il dopo elezioni. Un problema per la maggioranza è l'incapacità
di comunicare i risultati positivi della sua azione di governo.
LE DESTRE L'avvicinarsi delle elezioni sta mostrano
le crepe in quella che pareva un'alleanza solida. La questione riguarda
la divisione fra i seggi sicuri. Bossi pretende 80 seggi e Berlusconi gliene
concede 32. Buttiglione minaccia di allearsi con D'Antoni. C'è poi
il ritorno dei socialisti di tangentopoli. La strategia di Berlusconi mira
a dare a Forza Italia un numero di eletti che lo metta al riparo da ribaltoni.
Il compito non è facile. Inoltre il leader di FI tende a crearsi
appoggi da parte di molti centri di potere, a partire dalla CEI. Infine
con una presenza costante sui media scredita l'azione del governo ponendosi
come l'unico capace di risolvere i problemi. Tattica abile o rischio di
sovraesposizione?