Prosegue l'anomala campagna elettorale.
Nel frattempo lo svolgersi degli eventi costringe a riflettere anche su
problemi più seri.
ETICA E LEGGE L'introduzione in Italia del commercio
della "pillola del giorno dopo", pillola che impedisce l'annidamento dell'ovulo
fecondato, ha provocato polemiche molto forti. Vorrei esprimere alcune
riflessioni, cercando di attenermi il più possibile nell'ambito
dell'analisi politica e sperando di suscitare reazioni per un dibattito
chiarificatore. La condanna del commercio di questo farmaco è stata
espressa dalla gerarchia cattolica. Alcuni passaggi di questa condanna
presentano però un'ambiguità. In primo luogo il riferimento
ad un'etica fondata sulla legge naturale e, in quanto tale, avente un valore
universale. Ma esiste oggi un concetto di natura condiviso da tutti e che
possa essere assunto da un'autorità statale? Inoltre questa insistenza
sulla natura come elemento fondante di un'etica non rischia di svilire
il vero fondamento dell'esistenza cristiana, cioè la morte e la
risurrezione del Cristo? Il secondo passaggio ambiguo è la trasposizione
di questi principi etici in leggi, senza mediazioni. La legge migliore
non è quella che contiene la morale migliore, ma è quella
che permette di raggiungere i migliori risultati possibili in un dato contesto.
Le mediazioni culturali, sociali e politiche sono condizioni per una buona
legge. L'intervento della gerarchia pertanto rischia di non rispettare
la responsabile autonomia del laicato.
ETICA E STATO La risposta all'intervento della gerarchia
cattolica ha insistito molto sul valore della legge. Ma le leggi vanno
rispettate, non adorate. Il buon cittadino deve anche avere il discernimento
e la forza per contestare una legge ritenuta ingiusta. Non per niente gli
Stati moderni riconoscono in certe situazioni la validità dell'obiezione
di coscienza. Va aggiunto che l'obiezione di coscienza non va richiesta
come un'elargizione del potere politico, ma va rivendicata con la capacità
di subire le conseguenze delle proprie scelte.
CATTOLICI E LAICI Sarebbe grave se la diatriba si concludesse
in una riedizione della contrapposizione fra cattolici e laici. Credo che
da parte ecclesiastica si debbano imboccare due strade. La prima è
quella di una riflessione sul significato della sessualità oggi
e di un confronto culturale all'interno della società civile. La
seconda è quella di un rispetto della laicità della politica.
Da parte del mondo politico invece mi pare debba aprirsi lo spazio per
una riflessione culturale sugli effetti di certe decisioni legislative.
Se verso una società di persone responsabili o verso una società
individualistica. Il tutto con fermezza e con capacità di dialogo.
COFFERATI E RUTELLI Poche righe sul conflitto nel centro
sinistra fra Cofferati e Rutelli. Cofferati pone un problema serio. Una
coalizione non può crescere sulla base di esternazioni personali
di un leader.