CHIVASSO -
L’EPISODIO DELL’ATTACCO DEI FRANCESI NEL 1705
Una città
stretta d’assedio
La rievocazione storica inizia
con un convegno
CHIVASSO - Ritorna, per il terzo anno
consecutivo, la rievocazione storica dell'assedio della città, subito
da Chivasso nel 1705; e anche quest'anno l'Agricola, in collaborazione
con associazioni chivassesi e di mezzo Piemonte, è riuscita a preparare
un evento grandioso, che si svilupperà nel corso di un'intera settimana.
Preceduta sabato 16 da un convegno, la
manifestazione si è ufficialmente aperta giovedì 21, con
un concerto inaugurale, tenuto nel duomo di Santa Maria Assunta dal complesso
strumentale Ensemble di Musica da Camera, diretto dal maestro Carlo Bertola.
Perfettamente in linea con il periodo storico dei fatti che Chivasso rivivrà
in questa settimana il repertorio musicale: un'emozionante esecuzione delle
Quattro Stagioni di Vivaldi ha fatto vibrare le austere volte del Duomo.
Il programma
Da oggi, venerdì 22, entra nel
vivo la rievocazione storica. Alle 21, nelle vie, nei cortili e nelle piazze
del centro ritorna l'esibizione del Faber Teater, che lo scorso anno aveva
molto divertito i chivassesi accorsi in massa, che dietro al gruppo di
"ciarlatani" aveva ripercorso la città passo passo, apprezzando
scorci e immagini mai notate. Quest'anno il Faber ci porta in piena epopea,
con "le donne, i cavalier, l'arme, gli amori...", il viaggio di una banda
di poetici personaggi per strade e piazze.
Sabato 23, alle 20, riapre per una sera
la "Locanda dei Tre Re", nel borgo San Pietro, una di quelle leggendarie
trattorie dove si fermavano i viaggiatori, quando Chivasso aveva più
osterie che case normali. Alle 20 cena storica, con menù e sapori
d'epoca. E dalle 20.30 tutti a passeggio, a ripetere l'esperimento dello
scorso anno, con le vie del centro illuminate dalla luce di mille candele.
Meraviglie e sorprese oltre la scenografia urbana, promette il titolo della
serata, che farà rivivere antichi mestieri, musiche, giochi e scene
di vita di Corte e di Popolo nella Chivasso di inizio '700.
La domenica 24 sarà in giorno
clou della rievocazione storica: a partire dalle 9, nel centro, antichi
mestieri e arti manuali, mentre alle 10 un appuntamento suggestivo, con
la "Missa pro pace et iustitia servanda" in Duomo, solenne funzione in
lingua latina alla presenza delle truppe, accompagnata dal coro "F. Veniero",
su spartito della Messa di Charles Gounod. Al termine dell'Eucarestia,
in piazza della Repubblica, movimenti da fermo e di massa delle truppe
sabaude. Nel pomeriggio, alle 15.30 le truppe si trasferiranno in marcia
al Parco del Mauriziano, dove alle 16 avrà luogo la grande rievocazione
della battaglia dell'assedio di Chivasso, quest'anno con la novità
di un biglietto: costerà 5000 lire entrare al Mauriziano per vedere
lo spettacolo, ma i bambini sotto i 12 anni, solitamente i più entusiasti
di assistere alla guerra di moschetti e cannoni, entreranno gratis. Infine,
alle 21, la giornata si concluderà in duomo con il concerto di chiusura
, eseguito dal coro "F. Veniero" di Torino, diretto dal maestro Gabriele
Turicchi. Per tutta la settimana nel centro storico rimarrà esposta,
tempo permettendo, una mostra iconografica con i ritratti dei personaggi
storici che hanno partecipato all'assedio.
La storia
All'inizio del Settecento cominciarono
le scaramucce fra la Francia di Luigi XIV e Vittorio Amedeo II di Savoia,
scaramucce che durarono diversi anni, finché il maresciallo Vendome,
capo dell'esercito transalpino, non si rese conto che l'unico modo per
mettere a tacere gli eserciti dei Savoia era quello di prendere Torino.
Cadute Vercelli, Ivrea e Verrua Savoia, Vittoria Amedeo si ritirò
a Chivasso, dove cercò di ricompattare le truppe. La piazzaforte
chivassese era stata fortificata su progetto dell'architetto Bertola, ma
il 24 giugno 1705 il campo venne investito e bombardato dai francesi. La
resistenza durò per 5 giorni, ma il 29 le truppe francesi entrarono
in una città ormai ridotta ad un cumulo di macerie. Nessun bombardamento,
neppure quelli terribili durante la II Guerra Mondiale, contribuirono a
cambiare l'assetto urbanistico della città come quello del 1705,
che devastò le antiche costruzioni e ridusse in cenere i monumenti,
devastando anche il duomo, con il crollo delle volte, delle navate e di
buona parte del campanile. La ricostruzione che ne seguì, diede
alla città il suo aspetto attuale.
Il convegno
Si è parlato di arte, cultura
e potere alla corte di Vittorio Amedeo II nel convegno svoltosi sabato
16 nell'ex asilo San Giuseppe. Moderato da Josè Pellegrini, ha visto
alternarsi interventi di docenti delle scuole chivassesi a quelli di studenti
e di esperti del settore. Si è spaziato dall'arte alla letteratura,
alla storia della massoneria, in un interessante excursus che ha percorso
i secoli a cavallo fra l'ingresso nell'Età Moderna e nel primo Illuminismo.
A fare gli onori di casa il sindaco Andrea Fluttero e il presidente dell'Agricola
Bruno Pasteris.