La vita politica procede fra alti e
bassi. Momenti di totale incomunicabilità fra i due poli si alternano
ad abbozzi di trattative. La capacità di dialogo è necessaria
quando si tratta di temi istituzionali.
FEDERALISMO O SEPARATISMO?
Uno dei motivi di attrito nasce dal
nuovo ruolo che devono assumere le Regioni. Darsi uno Statuto, delineare
i settori di autonomia, precisare la portata del decentramento fiscale
ed amministrativo. La riunione dei Presidenti delle regioni del nord aveva
suscitato i sospetti fondati di una volontà non solo federalista,
ma secessionista. Pare che il tentativo si sia ridimensionato. Da un lato
il presidente del consiglio Amato è intervenuto alla Conferenza
delle regioni con toni concilianti, da un altro lato il fronte nordista
si è subito spaccato - il presidente Ghigo è giunto a dire
"Quando penso davvero al federalismo e alla devoluzione totale, io provo
un po’ di paura" - infine nel centro sud si è vista la convergenza
fra presidenti di opposte aree politiche. Il problema vero è che
per molti il federalismo non è la strada per avvicinare il cittadino
alle istituzioni, ma lo strumento per ottenere il massimo dei vantaggi
pagando il meno possibile. Proprio per questo vanno accolti gli appelli
a mantenere il senso dell'unità del Paese.
MODELLO TEDESCO?
La maggioranza ha presentato una proposta
per un sistema elettorale che vorrebbe ricalcare quello tedesco. Il 50%
dei seggi verrebbe assegnato in collegi uninominali e l'altro 50% verrebbe
assegnato con il sistema proporzionale con lo sbarramento fissato al 5%.
Si vota con una sola scheda e accanto ai simboli della coalizione si indica
il candidato premier. Vengono anche proposte alcune modifiche costituzionali:
il premier può revocare un ministro e si introduce la mozione di
sfiducia costruttiva. Il Polo ha reagito con aperture, rivendicando anche
la paternità della proposta. Tutto bene, allora?
UN PASTICCIO
Ogni sistema elettorale si fonda su
di una logica che non può essere stravolta. Il sistema tedesco è
un sistema proporzionale e parlamentare. Esso non prevede apparentamenti,
che vanificano la soglia di sbarramento, né premi di maggioranza
e il Cancelliere è votato dal Parlamento. Non esistono norme antiribaltoni,
mentre esiste la mozione di sfiducia costruttiva: cioè si sfiducia
un governo quando è pronto un altro a sostituirlo. La proposta del
centro sinistra rischia di creare un sistema politico ancor più
complicato di quello attuale e non è chiara in tutti i suoi contenuti:
che significa indicare il nome del candidato premier?
QUESTIONI IRRISOLTE
A questi gravi limiti l'azione della
maggioranza aggiunge altre due questioni che riguardano le regole della
contesa politica. La prima è accettare una trattativa sulla par
condicio. La seconda è il non aver risolto il grave problema del
conflitto degli interessi. Il timore è che alla fine di tutto si
giunga ad un sistema svuotato di partiti e con un parlamento delegittimato.
beppe scapino
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