La Pentecoste è una solennità che permette una lettura laica capace di rispondere ad interrogativi della cultura odierna. In primo luogo la presenza dello Spirito ci dice che la storia e il mondo hanno un senso. Non sono dominati dagli indici di borsa, dai PIL o da altre potenze mondane. La storia è invece cammino - incerto e, a volte, contraddittorio - verso la libertà e la comunione. In secondo luogo lo Spirito è presente in tante comunità umane legate ad un territorio. Non è un criterio giuridico. Così lo Spirito ci dice che noi non ci scegliamo la via verso la libertà che più ci aggrada, ma la raggiungiamo attraverso le esigenze, le domande che la storia ci pone. La comunità cristiana non è l'insieme delle anime belle, ma di persone concrete. Infine lo Spirito permette a tutti di ascoltare e lodare Dio nella propria lingua. Non c'è pertanto una cultura, una teologia, una lingua, una liturgia che possa pretendere il monopolio della fede o della civiltà. Oggi credo abbiamo bisogno di una Pentecoste che ci svegli dalle nostre pigrizie, dai nostri spiritualismi,…  
     
beppe scapino