Una vita politica che continua a nutrirsi
di polemiche ma che non va avanti nella soluzione dei problemi, soprattutto
di quelli riguardanti il sistema politico.
LA FESTA DELLA REPUBBLICA
Il presidente Ciampi ha voluto ripristinare
la festa della Repubblica il 2 giugno, anniversario del referendum che
sconfisse la monarchia. Pare chiara l'intenzione di richiamare i cittadini
al senso dell'unità dello Stato contro le spinte centrifughe crescenti.
Da questo punto di vista l'iniziativa è positiva. Però due
appunti, non secondari, vanno fatti. Il primo è il ruolo centrale
affidato alle Forze Armate in questa celebrazione. Il secondo riguarda
il fatto che il declassamento del 2 giugno era giustificato dal motivo
che il vero evento fondante la Repubblica era stata la Liberazione. Il
2 giugno sancì, non creò il nuovo ordinamento. Così
c'è il rischio di una festa dell'unità nazionale che perde
i suoi valori di liberazione.
DEVOLUTION
Mentre si festeggia la Repubblica la
Lega si raduna a Pontida rilanciando più o meno apertamente i suoi
programmi secessionisti. Quest'anno Bossi si sente spalleggiato persino
da Clinton, sia pure male interpretato. Rimane curioso il fatto che questi
anticentralisti cerchino l'appoggio della potenza più centrale sul
piano mondiale. Dall'intervento di Clinton c'è stato chi ha visto
una lode al risorgere di regioni come Piemonte e Lombardia. Forse bisogna
ricordare che la Lombardia moderna nasce con l'Italia unita: prima era
il Lombardo-veneto. Inoltre mi chiedo quanto convenga al Piemonte un'alleanza
con la vicina regione. Pensiamo a Malpensa! Il decentramento dello Stato
è una cosa più seria di queste proposte.
IL SISTEMA ELETTORALE
Un nuovo sistema elettorale sembrava
una necessità imminente. In particolare veniva sponsorizzato quello
tedesco, che forse molti non conoscono. Provo a descriverlo. In Germania
si vota con due schede. La prima elegge i candidati in 328 collegi uninominali.
La seconda determina con metodo proporzionale il numero dei candidati per
ciascun partito. Per entrare in Parlamento un partito deve ottenere o il
5% dei voti su scala nazionale o ottenere tre collegi uninominali. Ancora
se un partito ottiene vittoria in un numero di collegi uninominali superiore
al numero di seggi sulla base proporzionale il Parlamento aumenta il numero
dei deputati. Il Cancelliere viene votato dal Parlamento e può essere
sfiduciato soltanto se esiste un governo alternativo. I capisaldi di questo
sistema sono l'assenza di apparentamenti (che renderebbero vano lo sbarramento)
e l'assenza, quindi, di un premio di maggioranza. Proprio l'opposto di
ciò che si vorrebbe fare in Italia!
DOVE VANNO I DS?
La sinistra dei DS si pone all'opposizione
nel partito. Il problema è serio. Riguarda queste alternative: i
DS devono formare un fronte comune con le sinistre abbandonando ogni centro
(come vorrebbe Berlusconi)? o devono cercare alleanze con il centro di
segno riformista? o comunque devono fare politiche centriste?
beppe scapino
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