IVREA - SERATA DI ASSOLUTO PRESTIGIO
SABATO 20 MAGGIO AL TEATRO GIACOSA
ACCARDO E I
SUOI GIOVANI TALENTI
IL GRANDE VIOLINISTA
DIRIGE L’ORCHESTRA DA CAMERA ITALIANA
Con una prestigiosa serata si conclude
sabato 20 maggio la rassegna “Appun-tamenti con la musica’’. Il Teatro
Giacosa (inizio ore 21) ospita Salvatore Accardo e l’Orchestra
da Camera Italiana in un concerto che propone musiche di J.S. Bach, N.
Paganini e F. Schubert - G. Malher. Al precoce interesse ed intenso studio
del violino Salvatore Accardo, nato a Torino nel 1941, deve il suo vastissimo
repertorio che si estende dalla musica barocca a quella contemporanea (compositori
quali Sciarrino, Donatoni, Piston, Xenakis gli hanno dedicato loro opere).
Diede il suo primo concerto pubblico a 13 anni, eseguendo “Capricci’’ di
Paganini, due anni dopo vinse il “Concorso di Ginevra’’ e, successivamente
il “Paganini’’ di Genova. La sua attività lo vede impegnato in tutto
il mondo come solista e con le più celebri orchestre; si dedica
inoltre intensamente alla musica da camera, a fianco di solisti di fama
internazionale ed ama esibirsi spesso anche come direttore d’orchestra
di blasonati complessi.
L’Orchestra da Camera Italiana,
nata nel 1996 e formata da giovani talenti, è il risultato di un
progetto voluto da Salvatore Accardo nei lunghi anni di esperienza didattica
all’Accademia “Stauffer’’ di Cremona. Nel novembre del ‘97 ha effettuato
la sua prima tournée, culminata con il concerto, in dicembre, nell’Aula
del Senato per celebrare il 50° Anniversario della Firma della Costituzione
Italiana. Nel ‘98 ha debuttato con grande successo in Germania nell’ambito
del Festival dello Schleswig-Holstein. Nell’ottobre e dicembre del 1999
ha suonato in una lunga tournée in America del Sud e in Oriente,
nelle principali capitali asiatiche.
Il “Concerto n° 1 in
la minore’’ BWV 1041, con il quale s’apre la serata, risale al periodo
trascorso da Bach a Köthen, in qualità di musicista di corte
del principe Leopoldo di Anhalt (1717-1723). Al modello dei concerti di
Vivaldi (alcuni dei quali Bach trasmise per organo e clavicembalo) ci riconduce
quest’opera, che si apre con un movimento fortemente ritmato, mentre nel
successivo “Andante’’ si staccano il basso e il violino solista, che si
evolve in un canto ricco di fioritura. L’ultimo tempo è un “Allegro
assai’’ in stile di Giga. Segue “La Campanella’’, ossia il rondò
finale del “Secondo concerto per violino e orchestra’’ di Paganini. Conosciuta
anche nella funambolica versione pianistica di Liszt, è un pezzo
di spettacolare virtuosismo e il nome deriva probabilmente dall’imitazione
del tintinnio di una campanella, «una specie di “cadenzina’’ che
prelude sempre alla ripresa del tema di “Rondò’’, felice nell’invenzione
e di grande semplicità melodica». Il concerto termina con
la trascrizione per orchestra che Malher fece del celebre “Quartetto per
archi n. 14 in re minore’’ D. 810 (“La morte e la fanciulla’’) portato
a termine da Schubert nel 1826. Ispirato ad un precedente Lied composto
nel 1817 è caratterizzato da due parti tra loro distinte: nella
prima una fanciulla tenta disperatamente di respingere la morte, mentre
nella seconda la morte si presenta come una dolce consolatrice invitgando
la giovane ad abbandonarsi al suo abbraccio. Un senso di profonda sfiducia
nella vita e di grande malinconia aleggiano sull’intera composizione, ricca
di seducenti melodie.
Il carattere funebre dell’
“Andante con moto’’ fu definito dal musicologo Einstein “Marcia dell’ineluttabile’’
e il vasto e frenetico “Presto finale’’, in ritmo di tarantella, “tarantella
della morte’’.
Prenotazione e vendita
biglietti (£. 60.000 / £. 30.000) alla sede del “Contato del
Canavese’’ di via Palestro 10 - Ivrea; tel. 0125/641161 (lunedì
- venerdì ore 10-12).
federico ganio-ottavio
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