Una vita politica piena di polemiche
sta caratterizzando questa fase. E' certamente meglio quando le diverse
componenti si contrappongono con chiarezza che non quando sembrano dire
tutte la stessa cosa. Però vi è un limite alla contrapposizione
che non può scadere in rissa preconcetta. E questo limite è
stato superato.
LA PAR CONDICIO
La proposta della maggioranza sulla
par condicio, cioè le norme che devono regolare la pubblicità
politica, ha scatenato una reazione violenta nel Polo, soprattutto in FI.
A questo proposito vanno fatte alcune considerazioni. Un sistema di regole
non è negazione, ma affermazione di democrazia. L'assenza di regole
infatti legittima la legge della giungla. Inoltre le regole dovrebbero
essere il frutto di proposte del maggior numero di forze politiche. Ma
questo criterio non può essere usato per imporre ultimatum. Infine
bisogna saper distinguere informazione e pubblicità. Si tratta di
due generi letterari diversi. L'informazione tende a dare notizie, dati;
la pubblicità tende a vendere. La regolamentazione degli spot è
un aiuto a far si che la politica non diventi un fatto mercantile.
Il CONFLITTO DI
INTERESSI
Alla base delle polemiche eccessive
sulla par condicio c'è una questione irrisolta. Quella del conflitto
di interessi, cioè della mescolanza fra interessi privati e funzioni
pubbliche. E' un ritardo colpevole, sia per la maggioranza perché
così credeva di dare un'immagine rassicurante alle opposizioni,
sia per le minoranze perché così dimostravano di non mirare
a chiarezza e a trasparenza.
ALLEANZE ELETTORALI
La violenza delle polemiche forse va
legata anche alle prossime elezioni amministrative. Una scadenza che vede
la ricerca di alleanze che dimostra la debolezza del sistema politico italiano.
Continuano ad essere alleanze che mirano a vincere e non a governare. Pensiamo
al Polo con la Lega, anche se logicamente AN è tutt'altro che convinta.
Pensiamo alle alchimie nel centro-sinistra con tanti partitini ondeggianti.
Per di più si tratta di alleanze che potrebbero produrre un effetto
negativo, accentuando assenteismi o cambi di campo. E forse sarebbe una
lezione salutare.
COMMISSIONE SU TANGENTOPOLI
La morte di Craxi ha favorito la proposta
di istituire una Commissione parlamentare su tangentopoli. Credo vada sottolineata
l'ambiguità dell'iniziativa. Una Commissione parlamentare o mira
a cercare gli strumenti per risolvere un problema o rischia di farsi luogo
per vendette politiche se pretende di giungere ad un verdetto "giudiziario".
I componenti per definizione sono uomini di partito. Non si tratta di essere
pessimisti se non si prevedono grandi esiti…
MISSIONE ARCOBALENO
Lo stesso discorso può valere
per la Missione Arcobaleno. Penso sia utile e doverosa l'inchiesta della
Magistratura. Un'eventuale Commissione parlamentare potrebbe giungere in
secondo tempo a seconda del fatto che siano state individuate responsabilità
solo individuali o connivenze del sistema.
beppe scapino
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