Una settimana politica ricca di avvenimenti
che non chiariscono però le posizioni e i progetti. A Firenze si
incontrano i leaders del cosiddetto riformismo moderno. Ritorna in discussione
il sistema pensionistico e, di riflesso, lo Stato sociale. D'Antoni consuma
lo strappo fra CISL e gli altri sindacati. Muore a Roma il senatore Amintore
Fanfani.
I "RIFORMISTI"
Si ritrovano a Firenze i leaders del
riformismo mondiale. E' un incontro ambizioso. Sembra che lo scopo sia
quello di disegnare il governo del mondo. In effetti i problemi che sottostanno
all'incontro sono molti. In primo luogo c'è la cosiddetta globalizzazione
che sembra ridurre la soluzione dei problemi ad un fatto tecnico. La politica
si riduce ad applicare le ricette liberistiche. In secondo luogo c'è
una crisi nelle capacità di proposte politiche sia delle sinistre,
sia dei centro-sinistra. Se il liberismo trionfa ha senso parlare di solidarietà?
In terzo luogo, però, c'è l'esperienza che dimostra come
il liberismo aggravi le distanze fra ricchi e poveri. I suoi successi -
in materia di occupazione, ad esempio - spesso sono dovuti ad escamotages
contabili più che a reali dati. In quarto luogo ci sono poi le differenze
fra i vari riformismi in gioco. Tutte queste situazione impongono due obiettivi.
Il primo è quello di trovare un'anima comune fra i vari riformismi.
Il secondo è quello di impegnarsi per una serie di regole che governino
la globalizzazione controllando il mercato.
CLINTON
E' fuor di dubbio che a Firenze il Presidente
USA si sia presentato nelle vesti del dominatore. Ma la ricetta americana
è veramente efficace per tutti? Non dimentichiamo che gli USA dominano
l'economia mondiale perché dominano anche la politica mondiale.
Forse l'Europa dovrebbe capire che è suo interesse giocare
un ruolo più autonomo. E questo senza sottolineare che gli USA con
la loro ostinazione in difesa della pena di morte non possono pretendere
di essere una guida morale per l'Occidente.
LO STATO SOCIALE
La difficoltà dei leaders riformisti
a elaborare serie regole per il controllo del liberismo riportano all'attualità
gli attacchi allo stato sociale, in particolare al sistema pensionistico.
E' evidente che lo stato sociale può e deve essere riformato. Sono
cambiate le condizioni di vita e di lavoro. Ma ogni riforma deve obbedire
a due criteri. Il primo è che riforma non è smantellamento.
Il secondo è che i patti devono essere rispettati. In ogni caso
non possono essere cambiati unilateralmente. Nelle discussioni sullo stato
sociale va valutato anche lo strappo della CISL rispetto agli altri sindacati.
Dissidio fondato o ambizioni di D'Antoni? Si vedrà.
LA MORTE DI
FANFANI
Il sen. Fanfani è stato salutato
da molti giudizi rispettosi. Sul piano politico gli storici daranno una
valutazione a suo tempo. Va sottolineato che anche nel passato potevano
esistere polemiche politiche aspre riconoscendo l'onestà delle persone.
beppe scapino
|