ESCE LA TERZA EDIZIONE DEL VOLUME
DI RODOLFO VENDITTI
OBIEZIONE AL
SERVIZIO MILITARE: NOVITA’ GIURIDICHE (E CULTURALI)
La terza edizione de "L'obiezione di
coscienza al servizio militare", di Rodolfo Venditti, è uscita,
a fine ottobre 1999, presso l'editore giuridico Giuffré (via Busto
Arsizio 40, 20151 Milano). Venditti, magistrato e docente universitario,
è senza dubbio il maggiore studioso italiano, di fama internazionale,
dell'obiezione di coscienza (odc). A questo tema, come ad altri riguardanti
il servizio militare, egli ha dedicato molti studi giuridici, rigorosamente
scientifici e nel contempo impegnati con passione nello sviluppo della
cultura di pace. I suoi lavori non sono di immediata "militanza", ma offrono
una base di esattezza giuridica e di cultura storica e morale tanto a chi
ricerca alternative concrete alla guerra nei conflitti politici, quanto
anzitutto agli obiettori stessi che vogliano crescere nella consapevolezza
della loro scelta, come pure agli enti di servizio civile per un impiego
degli obiettori legalmente corretto e per i corsi di formazione, che la
nuova legge impone, per i quali il nuovo volume di Venditti è un
manuale molto idoneo.
Questa terza edizione di
"L'obiezione di coscienza al servizio militare" rinnova profondamente le
due precedenti del 1981 e del 1994, perché è aggiornata con
la legge 8.7.1998 n. 230, che ha riformato interamente l'odc e il servizio
civile degli obiettori. Dei sette capitoli del libro, i primi tre sono
dedicati al valore e alla storia dell'odc, perciò offrono materiale
prezioso alla formazione degli obiettori. I capitoli dal quarto al sesto
analizzano le norme della nuova legge, sia riguardo alle molte importanti
novità legislative ed ai loro fondamentali etici, sia riguardo allo
status dell'obiettore (suoi rapporti con l'ente, possibili reati e sanzioni).
Il settimo capitolo interessa
anche in prospettiva perché tratta dell'avvenire dell'odc ora che
un progetto di legge governativo prevede l'abolizione della leva. L'Autore
ritiene che questo progetto, che avrebbe pieno effetto solo nel 2006, non
tolga significato e importanza nella società di oggi alla scelta
degli oltre 70.000 giovani che attualmente ogni anno preferiscono il servizio
civile al militare, e sono impiegati da circa 5.000 enti convenzionati.
Il loro servizio al Paese è stato riconosciuto dalla Corte Costituzionale
(sent. 24.5.1985 n. 164) come vero servizio di difesa della Patria, dovere
"del cittadino", come recita, senza distinzione tra militari e civili,
tra uomini e donne, l'art. 52 della Costituzione, aprendo lo spiraglio
giuridico, che la nuova legge raccoglie (art. 8 comma e), al concetto di
"difesa non armata e nonviolenta".
enrico peyretti
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