TORNANO PER
DUE GIORNI SOTTO LA MOLE
I “PIEMONTESI
NEL MONDO”
I delegati di 190 associazioni di piemontesi
sparsi nei cinque Continenti si sono ritrovati nelle giornate del 12 e
del 13 novembre presso il Centro Congressi Lingotto per la prima conferenza
regionale dei 'Piemontesi nel mondo'. All'importante appuntamento hanno
partecipato il presidente della Giunta regionale Enzo Ghigo, il presidente
del Consiglio regionale Sergio Deorsola, il presidente della Commissione
cultura Rolando Picchioni e il presidente dell'associazione 'Piemontesi
nel mondo' Michele Colombino.
Presenti in sala persone
provenienti da ogni parte del Mondo e originarie di tutte le zone del Piemonte,
Canavese compreso. Sono stati due giorni molto intensi di incontri e dibattiti,
al termine dei quali i delegati hanno presentato le proprie richieste,
sotto forma di mozioni approvate per acclamazione. Che cosa chiedono oggi,
alle soglie del 2000, le persone di origine piemontese che risiedono in
Sud America, in Canada, negli Stati Uniti o in Sud Africa? Innanzi tutto
c'è la necessità di trasmettere alle nuove generazioni la
conoscenza della lingua e della cultura italiana e piemontese, affinché
non venga perduta la memoria delle proprie radici. Direttamente collegata
è la necessità di far conoscere il Piemonte attraverso l'organizzazione
di viaggi e interscambi con studenti italiani.
Fortemente sentita è
anche l'esigenza di riallacciare dei rapporti commerciali più stretti
con la regione d'origine: 'Questa esigenza - ha detto il presidente della
Giunta regionale, Enzo Ghigo - può diventare un grande opportunità:
i piemontesi nel mondo possono diventare i testimonial dei prodotti della
nostra regione nelle terre in cui vivono'.
Al termine dei due giorni
sono stati consegnati i premi 'Piemontese nel mondo'.
Riservati a chi, fra i
nostri emigrati, ha dato lustro alla terra d'origine: nessun canavesano
tra i premiati, ma tre persone originarie della Provincia di Cuneo, una
di Balzola Monferrato e una di Borgosesia.
Al di là dei momenti
strettamente ufficiali, la conferenza è stata un'occasione per riavvicinare
al Piemonte persone che vivono lontano, ma che sentono forte il richiamo
e l'identità della terra d'origine: un'identità che, proprio
nel momento della cosiddetta globalizzazione, non deve assolutamente essere
perduta.
paolo meo
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