Ritornano i discorsi su tangentopoli,
spesso in termini di rivincita. Intanto maggioranza e minoranza, con eccezioni,
si sono accordate per introdurre articoli nella Costituzione che dovrebbero
assicurare il "giusto processo". Non vale la pena fermarsi sui giochi che
hanno al loro centro l'ex presidente Cossiga.
TANGENTOPOLI
Prima di accennare alle questioni riguardanti
Craxi è bene cercare di ricordare cosa è stata tangentopoli.
Non si è trattato soltanto di un sistema illecito di finanziamento
dei partiti, ma di un intreccio perverso fra economia e politica e di un'occasione
per arricchimenti personali. Con tangentopoli si è avuto uno spreco
di denaro pubblico e si è creato un sistema economico che premiava
non le imprese migliori ma quelle corrotte. Le conseguenze sono state negative
per l'economia e per la politica.
DC E PSI
Al centro di questo sistema si sono
trovate la DC e il PSI. E' vero che la storia di questi partiti non si
riduce a questo aspetto. Ma è pure vero che essi hanno creato e
accentuato questo sistema. La DC quando si è ridotta, per la dispersione
delle sue correnti, ad essere gestore di un potere che non controllava
più. Il PSI quando ha accentuato la sua visibilità con forme
faraoniche, che spesso assumevano anche atteggiamenti spavaldi e prepotenti.
L'azione della magistratura non ha creato vittime, ma ha evidenziato situazioni
che non erano più sostenibili. La caduta di Craxi si inserisce in
questo contesto e il suo atteggiamento dimostra la verità di questa
analisi. Craxi infatti non ha mai dimostrato di possedere il senso delle
istituzioni e di accettarne le regole. Oggi è giusto che le norme
che tutelano i malati vengano applicate al suo caso. Non è giusto
che la malattia cancelli le sue responsabilità penali. E sarebbe
grave un intervento politico - di amnistia o altro - in tal senso. In questo
ambito molto più rispettose dello Stato le dichiarazioni di Scalfaro
"non c'è riconciliazione senza giustizia" che non le assoluzioni
di D'Alema.
IL GIUSTO PROCESSO
La scorsa settimana sono state introdotte
nella Costituzione delle norme garantiste per i processi. Il cosiddetto
giusto processo. Molti commentatori hanno rilevato che queste garanzie
erano già presenti. La loro introduzione significa accentuare le
garanzie per gli imputati. Credo però vadano presi in considerazione
i commenti di Caselli, quando dice che il giusto processo deve rispettare
i diritti degli imputati, le esigenze delle parti lese e della società.
I dubbi conseguenti pertanto sono molti. Il primo riguarda se le tre esigenze,
o una sola, siano state rispettate. Il secondo riguarda le situazione di
criminalità organizzata (mafie e legami fra potere e malavita):
non sono necessarie regole specifiche per vincere questi mali? Un'ultima
domanda riguarda le reazioni tenute finora. Per il terrorismo ci sono state
leggi speciali. Per gli squatters le forme sono sbrigative. Come mai le
richieste che vengano tutelati gli imputati nascono per i mafiosi e i loro
amici politici?
beppe scapino
|