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     IVREA - ASSORBITE LE COMPETENZE DELLE PRETURE, COMPRESE QUELLE DI STRAMBINO, RIVAROLO E CUORGNE’
     
    IL TRIBUNALE... E’ STATO MESSO IN SALVO
    DOPO IL RISCHIO DI SPARIZIONE, L’AMPLIAMENTO CON ALCUNI NUOVI COMUNI

    Rischiava di essere soppresso, di vedere aule, cancellerie e uffici trasferiti a Torino. Ha visto la fine da vicino, il tribunale di Ivrea. E mica è roba vecchia: parliamo appena di 3 anni fa, periodo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il culmine della crisi, però, è stato anche il segnale della riscossa e della mobilitazione delle forze direttamente interezzate innanzitutto, ma anche di quelle politiche, economiche e sociali. 
    Ora, di quella mobilitazione, si raccolgono i frutti, Ivrea e il Canavese conservano la sede del tribunale, ma non solo: i confini vengono allargati, con l’annessione dei centri che facevano parte della ex pretura di Rivarolo. Il decreto legislativo è ora all’esame dell’apposita commissione della Camera, e per dicembre è atteso il provvedimento definitivo del Governo. 
    Resta un solo nodo da sciogliere, ed è quello che riguarda i Comuni di Volpiano, Lombardore e San Benigno. La prima bozza del decreto li voleva esclusi dall’annessione (sarebbero quindi rimasti con Torino, per motivi prettamente geografici), ma il Csm li ha nuovamente inseriti nel documento che ha approvato e rispedito a Palazzo Chigi. 
    L’operazione che porterà all’ampliamento del tribunale di Ivrea rientra nella riorganizzazione dei 5 maggiori tribunali italiani. Per Roma e Napoli è previsto lo sdoppiamento delle sedi (i cosiddetti tribunali metropolitani); per Milano, Palermo e Torino, invece, si è ipotizzato una decongestione. Nel caso del capoluogo piemontese, si prevede che una parte dell’utenza venga dirottata verso le sedi di Ivrea, Pinerolo, Alba e Asti. 
    Con l’accorpamento dell’ex pretura di Rivarolo, il tribunale di Ivrea passerebbe da 108 a 111 Comuni con una popolazione complessiva di 205 mila abitanti. “Diventa un tribunale di medie dimensioni - dice l’avvocato Pietro Cecchin, presidente dell’Ordine forense eporediese -, il secondo in Piemonte per numero di Comuni e con una popolazione maggiore rispetto ad alcune sedi provinciali’’. 
    Ma i motivi di soddisfazione sono ben altri, e non riguardano solo gli utenti che potranno continuare a sbrigare le pratiche giudiziarie a pochi passi da casa. “Si sono salvati - continua Cecchin - la sede, i posti di lavoro e diversi uffici collegati: l’archivio notarile, per esempio, oppure la conservatoria’’. Insomma , il voluminoso fascicolo portato sul tavolo del ministro di Grazia e Giustizia (realizzato dagli avvocati Giorgio Oberto, Franca Vallino e Patricia Cester, con il coordinamento di Cecchin e del presidente del tribunale, Luigi Grimaldi) non è stato affatto inutile. 
    Restano comunque da affrontare e risolvere diversi problemi legati alla struttura. Palazzo Giusiana, lo storico edificio nel centro di Ivrea che ospita gli uffici giudiziari, non è assolutamente in grado di reggere l’ampliamento. “Stiamo lavorando - dice il sindaco, Fiorenzo Grijuela - per occupare alcuni locali della ex Elea, nel quartiere San Lorenzo’’. 
    E poi ci sono i problemi del personale, soprattutto per i sostituti procuratori. Alberto Braghin è da poco stato trasferito a Spoleto, e con l’annessione di Rivarolo dovrà lasciare Ivrea anche il pm Lorenzo Fornace: nella cittadina altocanavesana, infatti, lavora il fratello Vincenzo, e si creerebbero problemi di incompatibilità. 
      
    i.f. 
      

     
   
  
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