London 2012, la mia terza olimpiade
come Arbitro di Canoa Slalom ! E i ricordi di queste entusiasmanti
esperienze riemergono tutti, adesso che mi accingo a raccontarvi
quest'ultima incredibile avventura.
Nella prima ad Atene esisteva ancora
il "Giudice di Settore" che, assistito dai Giudici di Porta, aveva
da solo la responsabilità di assegnare le penalità dopo aver
valutato il passaggio del concorrente. E' stata quella, forse,
l'esperienza più impegnativa dal lato arbitrale in quanto ero uno
dei sette giudici internazionali deputati ad assegnare i punti di
penalizzazione ai concorrenti in gara.
Poi i regolamenti sono cambiati e a
Pechino e a Londra il mio ruolo è stato di "Transmission Judge",
il Technical Official che si preoccupa di raccogliere le
segnalazioni dei "Gates Judges" (ma allo stesso tempo anch'egli è
un Gates Judge) valutando l'uniformità dei giudizi assegnati e
scegliendo, in caso di discordanza, quello del giudice meglio
posizionato. Senz'altro un impegno altrettanto gravoso, ma almeno
totalmente condiviso con gli altri colleghi.
E' stato un grande onore essere stato
scelto così a lungo a rappresentare gli Arbitri Italiani nelle
manifestazioni olimpiche, cosa che sino ad ora era riuscita solo
al nostro collega, Giudice Benemerito,
Giorgio Tagliavini che ha preso parte a ben quattro edizioni
dei giochi: una di slalom e tre di acqua piatta.
Anche in questa circostanza la
Federazione Internazionale (I.C.F.) ci ha seguito nella
preparazione della nostra partecipazione ai giochi di Londra,
fornendoci costantemente aggiornamenti ed istruzioni e facendoci
un regalo bellissimo: il biglietto per la cerimonia di
inaugurazione !
L'arrivo a Londra è previsto per
giovedì 26 luglio. Il rientro per venerdì 3 agosto.
Una settimana "segregati" al Cheshunt
Marriot Hotel a Brouxbourne, nei pressi del Lee Valley White Water Centre dove si svolgeranno le gare di slalom.
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All'aeroporto di Heathrow, dove
arrivo verso le 12, si può respirare immediatamente
l'atmosfera olimpica. Appena sbarcato vengo prelevato, insieme
ad un arbitro italiano di tuffi, da una volontaria che mi
indirizza verso i banchi per l'accredito.
Ho già ricevuto il mio pass
olimpico a Wausau in America in occasione dei Campionati del
Mondo Junior e Under 23; bisogna solo procedere alla
validazione. Sarà da conservare ben stretto per poter accedere
agli impianti olimpici.
Impressionante il numero di
telecamere predisposte dalle TV all'uscita degli arrivi
internazionali. Appena si affaccia alla porta di uscita
qualche atleta famoso, viene travolto dai giornalisti presenti
per le interviste di rito.
Ora si tratta di trovare chi mi
porterà a Brouxbourne e, come da istruzioni ricevute, chiedo
informazioni al Welcome Desk. Non ne sanno niente e mi
consigliano di vedere se il mio nome è riportato su qualche
cartello che gli accompagnatori espongono all'uscita.
Faccio il giro un paio di volte,
ma non trovo niente. |
In compenso mi guardo un po' attorno
perché è davvero tutto molto colorato e gradevole da vedere. Mi
richiama la piacevole musica di un'orchestra e mi avvicino per
osservare ed ascoltare. Ma non c'entra niente con le Olimpiadi...è
l' Esercito della Salvezza !
Mi preparo a telefonare ai numeri di
emergenza che mi hanno fornito ma, solo all'idea di spiegarmi in
inglese al telefono, preferisco ritornare al Welcome Desk per
avere assistenza.
E mentre i volontari si accingono a
telefonare per risolvere il mio problema ecco che scorgo una
persona, letteralmente stravaccata su di un divano, che espone un
cartello con scritto "Angelo Giuseppe".
Guardalo lì ! |
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L'autista è un somalo che parla
italiano e mi dice che mi ha fatto anche chiamare con
l'altoparlante. Vabbè, già capisco poco, con tutta quella
confusione...se poi mi fai chiamare "Angelo"....
Dopo qualche problema a ritrovare la
macchina e ad uscire dal parking, finalmente si parte per l'Hotel
Marriott dove arriviamo dopo un viaggio di quasi un'ora. Il mio
autista ha lavorato in Arabia con un'impresa italiana più di
vent'anni fa, ma devo dire che se la cava ancora bene a spiegarsi in un
comprensibile italiano.
Mi dice che doveva ringraziare i
colleghi italiani che gli avevano insegnato la nostra lingua
perché era un requisito essenziale per poter restare a lavorare
la. Bene, meglio così; il mio impatto con l'inglese è rimandato di
un po'.
Proprio solo di un po', perché in
albergo mi devo subito districare con la reception per via della
mia camera che non è ancora pronta e poi con le cauzioni con la
carta di credito che l'albergo richiede ai propri ospiti.
E subito dopo con i colleghi americani
ed australiani che, stravolti dal fuso, sono al bar a bersi (tanto
per cambiare) una bella birra e hanno una grande voglia di
chiacchierare...ovviamente in inglese !
Non ti preoccupare "Giuseppi"...il tuo
inglese è molto migliore del nostro italiano ! Spiritosi...
Max Parsons, l'australiano che è un
po' l'animatore del nostro gruppo e che ha inventato lo "Sponge
Trophy" da assegnare al giudice con le migliori performance "fuori
standard" nel corso dei Campionati del Mondo e del "Chamois Trophy"
per quelle alle Olimpiadi (già vinti tutti e due !) ci ha portato
anche questa volta dei simpatici occhiali dedicati ai "Gates
Judges" di Londra 2012, così come aveva già fatto a Pechino nel
2008. Creatività davvero inesauribile...
La collega inglese Jacky Brooker, come
l'anno scorso per le pre-olimpiadi, si occuperà di noi arbitri e
mi consegna subito il mio materiale olimpico illustrativo e mi
informa che verso le cinque del pomeriggio verremo accompagnati a
Londra al "Centro Uniformi" per ritirare le nostre divise.
A Pechino ce le avevano fatte trovare
nelle nostre camere; qui trascorreremo qualche ora in questo afoso
magazzino dove avremo modo di assaporare la precisa burocrazia
inglese.
In effetti è in po' strano. Questo
inverno ci hanno fatto comunicare tramite internet tutte le misure
con dovizia di particolari. E girovita, e girocollo e lunghezza di
braccia e gambe, eccetera e adesso ci tocca misurare tutti capi ?
Con un lungo viaggio ci portiamo a
Londra, poi nei pressi del parco olimpico che intravediamo
dall'autobus ed infine in una ex zona industriale dove un
capannone è stato adattato per questa attività.
Dopo una breve passeggiata possiamo
finalmente accedere al ritiro delle nostre divise. Ma non è così
semplice come si sperava !
I controlli sono esasperanti. Prima ti
compilano, rigorosamente a mano, due moduli, uno per la divisa
formale ed uno per quella casual. Poi ti prendi un numerino come
dal salumiere e aspetti il tuo turno.
Per fortuna che c'è poca gente e si
aspetta poco. I colleghi che sono andati al mattino del giorno
dopo hanno fatto code lunghissime.
Quando arriva il tuo turno passi in
un'altra stanza dove misuri scarpe e cappello. Poi in un'altra
sezione ti provi pantaloni, giacche, camicie e maglie. I volontari
trascrivono le misure sui fogli che ti hanno consegnato
all'ingresso.
Tuttavia sono tutti molto gentili e
disponibili e si fanno in quattro per servirti, esprimendo anche
apprezzamenti per come indossi i capi.
Poi con i tuoi fogli compilati vai al
magazzino dove su di un lungo bancone, a mo di catena di
montaggio, ti riempiono due grosse scatole con i capi delle
divise. Per fare più in fretta il primo chiama ad alta voce le tue
misure, così che quelli dopo possono già andare sugli scaffali a
prendere gli altri capi.
Qualcuno ti chiede da dove vieni,
altri di dicono dove devi andare dopo.
Con l'ultimo passaggio si verifica che
negli scatoloni ci sia effettivamente quello che è stato previsto.
Poi si può ritornare a vedere la luce.
Deve essere sicuramente una cosa lunga
per tutti perché all'uscita ci sono delle sedie per chi aspetta i
compagni.
Anche per noi l'attesa è lunga perche
la collega cinese e quella di Taipei pare non riescano a combinare
le misure. Ma come, le divise sono fatte in Cina
e proprio voi non trovate il vostro confort ? Si scherza su questo
nella lunga attesa.
Si ritorna in albergo e si cena con i
colleghi che sono già arrivati. Alcuni arriveranno poi nel corso
della serata.
Il giorno successivo scorre in attesa
della cerimonia di inaugurazione. Siamo bloccati all'hotel
Marriott mentre chi non lo ha fatto ieri passa la mattinata al
"Centro Uniformi", già informato da noi sui tempi biblici
per il ritiro delle uniformi.
Nel pomeriggio ci prepariamo per la
cerimonia di inaugurazione. Vestiti con la divisa "formale"
dovremo portarci a Londra per tempo per passare i controlli di
sicurezza e prendere posto nello stadio nel settore dedicato alla
"Famiglia Olimpica".
Nell'attesa degli autobus ci facciamo
a vicenda qualche foto a ricordo di questa divisa che non useremo
mai più, visto che sul campo di gara si utilizzerà quella casual a
differenza della maggior parte degli Officials delle altre
discipline.
Gli autobus ci scaricano lontano dallo
stadio e dobbiamo percorre un bel tratto a piedi per arrivare alla
cerimonia. Jacky si raccomanda di ricordare il numero di posteggio
del nostro autobus che partirà rigorosamente all'una ed un quarto
di notte e di seguire il colore arancione per ritrovare la strada.
Lo scenario attorno lo stadio è
bellissimo nel tramonto londinese. Ci sono perfino prati e fiori
che contornano le strade che portano agli ingressi dello stadio.
Siamo tutti molto eccitati. C'è
tantissima gente attorno allo stadio e i volontari seduti su sedie
tipo quelle degli arbitri di tennis indirizzano la folla verso i
giusti ingressi, dando istruzioni con un megafono.
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Superiamo i controlli di sicurezza e
le biglietterie.
Ci danno anche un contenitore con la
nostra cena che consumeremo una volta presa posizione all'interno
dello stadio.
Sono con Brigitte, Rien e Jan e
abbiamo perso il resto della compagnia che si è un po'
sparpagliata all'interno del settore che ci hanno dedicato.
Manca ancora un'ora all'inizio dello
cerimonia e lo stadio è già strapieno. Davvero uno
spettacolo eccezionale !
Sul campo di gioco è stata ricostruita
la campagna inglese ai tempi in cui l'agricoltura era la
principale risorsa del paese.
Man mano questa scenografia si anima
con centinaia di comparse e con veri animali.
Poi le stesse comparse provvederanno a
rimuovere tutto per far spazio all'Inghilterra della "Rivoluzione
Industriale". |
Dagli altoparlanti ci vengono passate
istruzioni per collaborare alla scenografia mentre i volontari
presenti nei vari settori ci spiegano i movimenti che dobbiamo
fare impugnando un piccolo display, presente sul sedile di fronte
ad ognuno, che viene acceso dalla regia della cerimonia costruendo
le scenografie del pubblico che avete visto in televisione.
Ma poi il count-down scandisce gli
ultimi secondi e la
cerimonia può iniziare, con la pattuglia acrobatica della RAF, le
Red Arrows, che sorvola lo stadio. Una emozione continua !
I paragoni con la cerimonia di
apertura di Pechino 2008 sorgono spontanei. Difficile stabilire
quale è la più bella.
Sicuramente il "Nido d'uccello" di
Pechino ha accolto una cerimonia più sfarzosa che ha ripercorso la
storia millenaria di quel paese. Qui si sono voluti celebrare gli
ultimi secoli di storia di una grande nazione, che ha dominato il
mondo, con pochi riferimenti ma con una atmosfera (e musiche)
davvero coinvolgente.
Humor inglese con la Regina che si
paracaduta nello stadio e risate assicurate con "Mr. Bean"
orchestrale alle prese con il sogno di "Momenti di Gloria".
Ma una cerimonia di inaugurazione di
una Olimpiade è bella anche solo per quello che è: la
presentazione di una folla di migliaia di atleti vestiti in tutte
le fogge e di tutti colori che si contenderanno poche medaglie,
dopo anni di faticosa preparazione.
Dopo aver forgiato spettacolari cerchi olimpici,
la cerimonia procede con balli e musiche dei più importanti gruppi
d'oltre manica e riferimenti alle più importanti storie della
letteratura inglesi. Ritmi molto coinvolgenti che conduco gli
80.000 presenti allo stadio verso la sfilata delle squadre delle
nazioni partecipanti.
Sono 204 le nazioni presenti e sono
204 i petali del fiore che compone il braciere olimpico.
Ognuno di noi segue con maggiore
entusiasmo la sfilata della propria nazione. L'Italia, insieme
alla Spagna, alla Francia e agli Stati Uniti, è la più
disordinata.
Non riescono assolutamente a tenere un
minimo di ordine nella sfilata e si portano tutti verso il
pubblico e verso le telecamere.
Ricordo la
cerimonia di
Monaco del 1972 nella quale sfilammo rigorosamente inquadrati
in file da sei; le macchine fotografiche assolutamente vietate.
Altri tempi....
Gli abbigliamenti degli atleti sono i
più diversi. Si passa dai bellissimi completi di Armani degli
azzurri, ai costumi tipici delle nazioni africane e asiatiche.
Molto bello; vengono nominate anche
nazioni che manco sapevo che esistessero.
Riesco a riconoscere in prima fila il
Presidente Buonfiglio, molto emozionato. Più indietro gli atleti
bolognesi Cipressi, Camporesi e Ferrari. Da qualche parte c'è
anche Clara Giai Pron, ma non riesco ad individuarla.
Molmenti non ha sfilato e nemmeno gli
allenatori Baron e Didonè per via delle ferree regole imposte dal
CONI per alleggerire i tempi di sfilata della nostra squadra.
Man mano che le Nazioni raggiungono la
loro postazione nello stadio, le bandiere vengono piantate sulla
collina che sovrasta il palcoscenico. Sembra che il poderoso
albero posto in cima alla collina possa alimentarsi dall'energia
profusa dall'unione dei popoli della terra.
Dall'alto di questa collina vengono
pronunciati i discorsi di apertura dal Presidente del Comitato
Organizzatore e dal Presidente del C.I.O; entra quindi la bandiera
olimpica portata da alcune importanti personalità ed issata sul
pennone. E' presente anche Mohammed Ali (Cassius Clay) che
nonostante la malattia che lo costringe su di una sedia a rotelle
ha voluto lo stesso presenziare alla cerimonia. La Regina dichiara
quindi aperti i Giochi della XXX° Olimpiade.
Il giuramento di un rappresentante
degli atleti e degli arbitri e l'accensione dei 204 petali del
tripode olimpico concludono la serata. Abbandoniamo lo stadio
sulle note di "Hey Jude", cantata dall'ex Beatles, Sir Paul Mc
Cartney.
Difficilissimo ritrovare la strada di
casa. Le uscite sono contrassegnate da colori e noi dobbiamo
trovare il nostro colore arancione.
Per fortuna mi ricordo da che parte
eravamo entrati e sgomitando fra le migliaia di persone che sono
nella nostra stessa condizione riconquistiamo la via verso il
nostro autobus.
E' stata una serata fantastica ed
indimenticabile ed è bello voltarsi indietro ancora una volta a
vedere lo stadio illuminato nel cuore della notte.
28 luglio
Iniziamo la nostra avventura olimpica.
Trenta nazioni si daranno battaglia su questo impegnativo canale
dopo un anno di faticose selezioni per ottenere un accesso a
questa ristretta cerchia di eletti.
Oggi prima riunione ufficiale, assegnazione degli incarichi,
disegno del percorso per le qualifiche, approvazione del
tracciato, prova generale ufficiale.
Lo scenario del campo di gara,
allestito per i giochi è sorprendente, ben diverso da quello che
abbiamo visto lo scorso anno per le "preolimpiche".
Riceverà per diversi giorni la miglior valutazione per i siti
olimpici riempiendo di orgoglio i dirigenti dell'organizzazione,
tutti della British Canoe Union.
In attesa della nostra prima riunione
con il Chief Judge, Jean Michel Prono, abbiamo il tempo di
prendere confidenza con gli impianti. Il colore dominante è il
blu.
Hanno dipinto di blu persino i blocchi
che creano le turbolenze del canale, scontrandosi con gli
appassionati di Rafting che ritenevano il precedente color grigio
più "naturale"....
I nostri si stanno allenando. C'è
Molmenti, Clara Giai Pron ed il C2 di Ferrari e Camporesi seguiti
dagli allenatori Baron e Didonè ma non vedo Cipressi.
Andiamo quindi a pranzare nella mensa
per gli atleti, mentre nei giorni successivi consumeremo il
frugale pasto nel locale a noi dedicato.
La passeggiata lungo il canale
verso la mensa ci porta prima al controllo imbarcazioni con il
nostro collega il norvegese Jan Bache-Wing che sta verificando le
barche di Clara Giai Pron. Poi foto ricordo con alcuni colleghi
con l'apposita scenografia piazzata sui prati.
Nel corso della prima riunione veniamo
portati a conoscenza del programma delle gare e dei nostri orari
giornalieri.
Molto rigorose le istruzioni per
l'entrata sul campo di gara che avviene in gruppo un'ora prima
dell'inizio delle gare con una sfilata che prevede una "procession"
che ci accompagna alle nostre postazioni.
Prima di entrare verremo sottoposti ad
una verifica di tipo militare. Tutti vestiti nello stesso modo; se
si indossa la cerata, tutti devono indossarla. Berretto in testa,
nessuna borsa se non la tracolla ufficiale.
Per le penalità utilizzeremo i
classici moduli
in una versione con un solo concorrente giacché i tre minuti di
distacco fra gli atleti richiedono una raccolta più veloce della
documentazione cartacea.
Grossa novità di questa Olimpiade
è la certificazione del ruolo di "Primary Judge" che viene
riportata sull'elenco
degli incarichi che ci viene consegnato.
Per le qualifiche sarò "Trasmission
Judge" al settore 5, porte 17, 18 in risalita, 19, 20 insieme
alla Ceka Lenka Roleckova e all'inglese Martyn Setchell che ha
sostituito l'argentina Marcella Chiapori che è dovuta
rientrare per la notizia della morte della mamma che l'ha
raggiunta dopo la cerimonia di inaugurazione.
Con me in postazione al PDA la
moglie di Martyn, Alison che già era nel mio settore lo scorso
anno.
Gli addetti alla trasmissione sono
tutti Arbitri Internazionali ed è questo un bel sollievo in
quanto saranno sicuramente in grado di dare un occhio al
nostro lavoro. |
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Praticamente ognuno di noi svolge il
ruolo che ha svolto nelle ultime manifestazioni mondiali. In molti
casi persino la squadra del settore è la stessa.
Dopo l'approvazione del percorso e
durante la prova generale l'assistente del Chief Judge,
l'australiana Sue Natoli, verrà a verificare ogni singola
posizione confermando i ruoli di "Primary Judge".
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Le mie porte non sembrano
particolarmente difficili. Lenka è ben posizionata per i 50 su
19 e 20 ed io e Martyn siamo molto vicini alla 18, 19 e 20 per
i piccoli tocchi.
Il tracciato è stato disegnato dal
tedesco Thomas Schmidt, medaglia d'oro alle Olimpiadi di
Sidney del 2000 e dalla francese Marianne Agulhon di Pau terra di
un altro grandissimo, Tony Estanguet.
Sono molto attenti all'altezza
delle paline e utilizzano per le verifiche uno speciale
strumento che avevo visto usare solo una volta a
Liptovsky Mikulas nel 2007 in occasione dei Campionati
Europei.
Marianne passerà tutti i giorni a
chiedermi se l'altezza delle paline nel mio settore è
corretta, domanda pleonastica in quanto erano già passati con
Thomas e con il diabolico strumento ad effettuare tutte le
verifiche del caso. |
La discesa per l'approvazione del
percorso e la successiva prova ufficiale non evidenziano
particolari situazioni e le nostre posizioni possono essere
confermate.
Si ritorna in sede per la riunione
dopo gara che si terrà rigorosamente tutte le sere. Prono e
Natoli ci passano ulteriori istruzioni per il giorno
successivo.
Il locale, che al termine dei
giochi diverrà il bar del centro di Lee Valley, è molto
confortevole. A nostra disposizione collegamento internet,
armadietti, sala per cambiarsi ed un ricco ed abbondante
rifornimento di bevande, frutta e snacks. |
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Si torna in autobus al Marriott.
Doccia, cena e poi a compilare i moduli per domani, qualifiche per
C1 e K1 uomini.
Saranno pochi concorrenti ma per via
del modulo singolo c'è comunque da scrivere un bel po'.
29 luglio
Si parte dall'Hotel in genere alle
10,30, dopo una bella colazione e un po' di internet per mantenere
i contatti con le cose che succedono in Italia. Oramai non si
riesce a fare a meno di Web, E-Mail e Facebook !
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Quindi riunione per le ultime
istruzioni e raccomandazioni infinite sulla compilazione della
modulistica.
Prono ci ricorda difatti che nel caso
il video non possa fornire elementi risolutivi per assegnare o
meno delle penalità, diventa molto importante quello che abbiamo
scritto sul nostro rapporto, anche se differente da quello che
hanno visto gli altri Giudici.
Presentare ai Team Leader i nostri
moduli chiari e ben compilati aiuta molto la risoluzione delle
controversie dopo una richiesta di chiarimenti.
Ci forniscono anche di una cerata.
Oggi si prevede pioggia (come per tutti gli altri giorni !) ed è
bene essere previdenti.
Indossiamo da subito i pantaloni, poi
si vedrà per il resto.
Poi si pranza e alle 12,30 siamo
pronti per entrare nell'arena.
Fa una certa impressione sfilare sotto
le tribune che sono già quasi piene di spettatori competenti e
sportivi che si esalteranno per le discese dei migliori atleti,
non solo inglesi.
Dopo la discesa dei "forerunners"
siamo pronti ad iniziare. Per noi in gara Cipressi e Molmenti: si
entra immediatamente nel vivo.
I passaggi alle nostre porte si
susseguono senza particolari problemi; in genere le penalità sono
nette e sempre condivise.
In pochi casi Martyn, dall'altra
sponda, non vede dei piccoli tocchi sulla 19 e sulla 20. In
effetti non è così facile per lui che ha la luce del poco sole
contro. |
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Le paline utilizzate per queste
olimpiadi, per evitare eccessive oscillazioni causate dal vento,
sono state appesantite e, quando toccate lievemente, si muovono in
un modo inusuale, quasi una semplice vibrazione.
Così i tocchi che avvengono con la
coperta della canoa al di sotto della palina non sono così
facilmente rilevabili.
Comunque io segno la mia penalità e
Martyn segna che non l'ha vista.
Poco male, il "Video Judge" segue in
diretta la discesa dei concorrenti e se non è d'accordo con la
penalità assegnata mette un asterisco che compare anche sul
tabellone dei risultati, informando così il pubblico che il
punteggio è oggetto di verifica.
A volte l'asterisco resta visibile per
lungo tempo, a prova che l'interpretazione del passaggio non è
sempre così facile.
Ed è così che all'irlandese Rheinish,
che ha preso da me un due alla porta 19, mettono prima l'asterisco
e poi gli levano la penalità.
Mi spiega Prono che al video la
penalità non si vedeva e che Martyn non l'aveva confermata.
Ma scusa, sono il "Primary Judge" e
non ti fidi di quello che ho visto ? Guarda che sono ben sicuro !
Ho imparato da tempo che funziona
così, la coerenza nell'applicazione delle regole che abbiamo
condiviso lascia un po' a desiderare. Il Chief Judge ha le
mani libere e decide come meglio crede.
La controprova di quanto vi ho detto
ce l'ho con il passaggio di Molmenti. Qualifica bellissima e
secondo tempo assoluto nel corso della seconda manche. Da noi
tutto pulito e siamo in tre a guardare la porta 20 !
Ma la greca Maria, che è nel settore
successivo, ha visto un piccolo tocco con la pagaia e lo scrive
sul suo rapporto. |
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Comunque per Molmenti è semifinale
mentre niente da fare per Cipressi che per pochissimi centesimi
non riesce ad agguantare il passaggio alla fase successiva. Non
compare l'asterisco sui risultati ma dopo un po' gli assegnano il
due e Daniele diventa nono. Maria non ha incarichi formalizzati su
quella porta ma comunque se hanno deciso di assegnare la penalità
vuol dire che il video era ben chiaro.
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Un altro episodio degno di nota è
stato il passaggio di del ceko Hradilek alla porta 18.
Ci mette la testa giusta, giusta e
prima di andare via si volta e mi guarda - sono proprio li sopra a
meno di tre metri - sorridendo, con aria di sfida: hai visto cosa
sono stato capace di fare ?
Arriverà secondo in qualifica ma anche
secondo in finale. Un grande campione.
Rivediamo la sera questa scena nel
video ed è davvero spettacolare constatare come questo grande
atleta riesca a scendere in maniera disinvolta, dedicando la sua
attenzione anche alle cose che lo circondano, senza perdere un
minimo di concentrazione.
Durante tutta la seconda manche del K1
uomini, girano sulla nostra testa minacciosi nuvoloni neri. |
Ma solo con la discesa dello sloveno
Kauser, ultimo della categoria, si aprono le cataratte e,
nonostante la cerata, ci laviamo dalla testa ai piedi.
Ma tutto sommato saremo fortunati.
Sarà questa l'unica volta che pioverà durante le gare.
Prono è soddisfatto di come abbiamo
lavorato; pochissime correzioni e generalmente solo per controlli
video. Nessun errore di segnalazione degli addetti ai PDA.
Continuare così !
Con l'occasione Eric Lokken ci fa
vedere alcuni video con situazioni al limite che sono state
oggetto di verifica nel corso delle gare. Ovviamente discussioni
infinite...anche di fronte ai video !
30 luglio
Mi devo togliere lo sfizio per la
penalità assegnata a Molmenti e chiedo all'americano Eric Lokken,
"Video Judge", di farmi rivedere il passaggio incriminato.
Mentre ci portiamo verso i locali dove
sono conservati i video Eric, che mi prende in giro sin dai
mondiali di Sidney del 2005 per il fatto che gli chiedo sempre di
parlare "slowly", scherza sulla pronuncia di non ricordo quale
parola e a tal proposito mi chiede se conosco il film "Joung
Frankestein" dove in una scena famosa (per i cultori) si scherza
sulla pronuncia del nome del nipote del più famoso dottor
Frankestein. Frankestin si dice..... non Frankestein !
Ma come se conosco "Frankestein
Junior" ? Nella mia famiglia è un movie-cult, lo sappiamo a
memoria !
Passeremo il resto del tempo libero a
ricordarci degli spezzoni di film e a chiederci come si dice nelle
rispettive lingue. Beh, anche questo è un sistema per
impratichirsi con le lingue, no ?
Eric, mi fa vedere il video di
Molmenti alla porta 20. Non si vede alcun tocco; in slow-motion
Eric dice che potrebbe essere qui, oppure qui, ma un tocco chiaro
e netto non c'è.
|
Ma come, con l'irlandese ieri, che non
si vedeva il tocco al video, gli avete tolto la penalità e qui che
l'ha vista solo un giudice, peraltro nemmeno incaricato, l'assegnate
?
Devo trovare il modo di parlare con
Prono senza farmi vedere troppo coinvolto emotivamente. In effetti
non è solo perché è Molmenti. Ma queste benedette regole
sull'assegnazione delle penalità in che modo le applicate ?
Parlo a Prono e lo vedo un po' in
difficoltà nel giustificare questo comportamento e non infierisco
oltre.
Comunque parlo della cosa con
il Presidente Buonfiglio raccomandando, nel caso si verificasse un altro caso
simile,
di essere molto determinati nel chiedere chiarimenti su quali
giudici hanno assegnato le penalità, quale ruolo avevano e di
chiedere sempre una copia del video in slow-motion. |
Oggi tocca al C2 di Camporesi e
Ferrari e a Clara Giai Pron.
Grandi aspettative per entrambi i
nostri equipaggi. Il C2 è molto cresciuto e ad
Augsburg per gli Europei ha fatto vedere cose incredibili a
livello dei migliori al mondo e sicuramente in area medaglia.
Anche Clara Giai Pron può fare molto
bene e su questo campo di gara non sono escluse sorprese.
La prima prova del C2 è molto
controllata e lo sarà anche la seconda escludendo così il nostro
equipaggio dall'accesso alle semifinali. Solo dieci imbarcazioni
accedono alla fase successiva e fra quei dieci nomi ci sono i
migliori al mondo. Peccato, i nostri sono giovani e avranno tempo
per far vedere il loro reale valore.
Clara Giai Pron scende per decima e
con una prova esemplare piazza il miglior tempo e resta in testa
alla classifica sino alla discesa della spagnola Chourraut e
dell'inglese Neave. Terza ! Una gara esemplare e bellissima.
In semifinale e si incomincia a sognare.
Il pubblico di queste gare merita
sicuramente un plauso. Numeroso e competente (le tribune potevano
ospitare più di 11.000 persone ed i posti erano quasi
completamente occupati anche per le prove di qualifica) ha seguito
con entusiasmo gli atleti di casa ma è stato capace di incitare
con la stessa passione anche tutti gli altri atleti,
particolarmente per i passaggi più spettacolari e quando
l'intertempo evidenziava un possibile concorrente ai primi posti.
Anche i tocchi ed i salti porta erano
accompagnati da un brusio di delusione.
Davvero un'esperienza incredibile
trovarsi ad arbitrare in questa "fossa dei leoni", cercando di non
farsi condizionare dal rumore assordante della folla.
Molto bravi anche gli speakers che
hanno commentato dal vivo le discese di tutti gli atleti.
Questa sera viene disegnato il
nuovo percorso
per semifinali e finali. Nuova approvazione e nuova prova
generale.
Il nostro settore ha perso la porta 17
e acquistato la 21. Con noi ci sarà anche il kazaco Sergej Kussev
che si posizionerà sulla porta 21.
Ora le porte 18 e 19 sono più
difficili. La 18 è una porta sky in discesa praticamente nella
morta a sinistra e la 19 una risalita dalla parte opposta. Con un
passaggio diretto fra queste due porte si può vincere una gara !
31 luglio
Semifinali e finali per il C1 uomini. E' il giorno del
"Re".
Lui vincitore
incontrastato della medaglia d'oro del C1 uomini: Tony Estanguet !
Scende in semifinale tranquillo, quasi
a svolgere un compitino formale ed è solo terzo nella gara vinta
dal tedesco Tasiadis. Anche lo slovacco Martikan è solo quarto, ma
entrambi ci hanno abituato a finali incredibili. Chi vincerà ?
La discesa di Estanguet è senza
storia. Una vittoria meritatissima e nettissima e per lui il terzo oro alle
Olimpiadi.
Per il nostro settore nessun problema.
Pochi tocchi, soprattutto di punta entrando nella 18.
Con questo tipo di tocco la porta si
stringe e bisogna fare attenzione che la testa sia completamente
all'interno; ma sono ben posizionato di fronte ai paletti e posso
vedere bene ogni situazione.
Poi mi sposto in linea alla 20 da dove
vedo bene di fronte anche la 21.
Prima di rientrare in albergo qualcuno
lancia l'idea di fare la classica foto di gruppo. Chi dice sul
podio, chi sul prato ma, alla fine, la scelta cade
malauguratamente sul ponte che attraversa il canale per via della
scritta "London 2012".
Ci mettiamo
tutti in posa ed io mi tolgo gli occhiali e, come fanno quelli
fighi, me li inforco sul berretto.
Qualche scatto (ognuno lascia al
fotografo la propria macchina e quindi gli scatti devono per forza
essere ripetuti) e poi il fotografo lancia un ordine perentorio:
adesso senza il berretto !
Mi sfilo il berretto dimenticando che
sopra ci sono i miei occhiali...ma è troppo tardi, li vedo volare
e sprofondare nelle acque del canale.
Le foto fatte successivamente mostrano
la mia disperazione. No ! I miei occhiali con le lenti
progressive, per poter vedere quando scrivo il modulo ma anche per
mettere a fuoco bene le paline da lontano ! E come faccio domani ?
Ma non tutto è perduto. Collin
Woodgate, uno dei responsabili dell'organizzazione tecnica e che
del canale sa tutto, mi rincuora dicendomi che è già successo ad
altri e con un po' di fortuna li possiamo ritrovare quando
verranno chiuse le pompe, o in una morta oppure nei filtri delle
pompe. Mi dice anche di incrociare le dita !
Al mattino seguente i miei occhiali mi
aspettano nella mia cassettina dei documenti. Non so come
ringraziare ! Al di la del danno economico, sarebbe stato un bel
problema per la corretta visione del resto della gara.
1 agosto
E' il giorno di Molmenti. Ha già vinto
tutto e gli manca solo l'alloro olimpico. Ce la farà ?
E' da Pechino che aspetta questo
giorno ed è tecnicamente molto cresciuto e sa governare come non
mai la sua fiammante canoa rossa, sotto la guida attenta
dell'olimpionico di Barcellona 1992, Pierpaolo Ferrazzi.
Gli vado a fare gli auguri prima della
gara e lo trovo intento a leggere sull' I-Phone.
Twitter o Facebook ? Gli chiedo.
No, guarda qua ! Sta leggendo la
Bibbia, precisamente il "Cantico dei Cantici" in un passo dove si
parla di amore. Che personaggio ! E dove ne trovi un altro così.
Mi hanno insegnato che prima della
gara non si fanno gli auguri (porta male) e allora lascio Daniele
con l'invito a rivederci per fare le foto di rito dopo la gara,
ovviamente con la medaglia al collo. La gara dei K1 uomini è
tiratissima e davvero emozionante al di la della presenza del
nostro atleta.
Le nostre porte si dimostrano davvero
impegnative, non tanto nel passaggio quanto nella capacità di
traghettare velocemente verso la 19 nel cavo di un'onda
gigantesca, entrando immediatamente nella luce della porta.
Un paio di atleti vengono trascinati
via dalla corrente e attraversano o toccano la 20 e siamo
costretti ad assegnare anche dei 50.
Il passaggio più complesso lo fa
lo svizzero Kurt alla 18.
Tocca con la punta la palina di
sinistra e stringe decisamente la luce della porta. Ma per me
è dentro così come per Martyn dall'altra sponda. |
|
Invece per Lenka è 50 e mi fa segno
con la mano sulla testa per indicarmi che non è passato
completamente.
|
Dimenticando che sono io il "Primary
Judge" su quella porta, segnalo il 50 annotando bene il modulo su
cosa ho visto io. Senza quel 50 Kurt sarebbe entrato in
finale e mi dispiace di non essere stato più determinato.
In effetti compare immediatamente
anche l'asterisco sul tabellone ad indicare che stanno effettuando
le verifiche video e questo mi tranquillizza perché si vedrà
certamente che lo svizzero era passato in porta.
Ma dopo un po' l'asterisco scompare
dal tabellone e la penalità resta. Gliel'hanno confermata !
Daniele si sofferma a lungo a
controllare le mie porte. Difatti la sua esecuzione sarà perfetta,
anche se di forza pura.
E' terzo nella gara
di qualifica vinta dallo sloveno Kauser, il più titolato
alla conquista della vittoria finale. |
Nella pausa, in attesa delle finali,
chiedo a Prono notizie del 50 dello svizzero Kurt informandolo che
sicuramente la testa era dentro la porta.
In effetti è così; ma quello che non
siamo riusciti a vedere (e loro hanno visto rivedendo il video al
rallentatore) è che la barca, per via dello spostamento della luce
della porta, è rimasta fuori.
Caspita ! Ma come si fa a tenere tutta
la scena sotto controllo ? Ci vorrebbero dieci occhi che guardano
in posti diversi.
Prono conviene con me che è molto
difficile.
Sul campo di gara, insieme a
Buonfiglio, c'è anche il presidente del CONI Petrucci. Passeggiano
nervosamente su e giù per il campo in attesa dell'inizio delle
prove finali.
In verità sono molto nervoso anche io.
Abbiamo scommesso con Siegi Winkler di Siwidata (che elabora i
risultati per conto di Omega); lui dice Kauser io dico Molmenti.
Scendono i primi sette e solo due
atleti percorrono in maniera spettacolare il difficile percorso.
Il miglior tempo è del ceko Hradilek
seguito dal tedesco Aigner con discese perfette che hanno
entusiasmato il pubblico.
Tocca ora a Molmenti e seguo sul
grande video alle mie spalle la sua discesa. Anche lo speaker è
entusiasta della sua discesa e il pubblico applaude convinto.
Al primo intertempo Daniele è indietro
di pochi centesimi, un solo attimo di paura quando la sua canoa si
impenna dopo la porta n° 3.
Ma poi il recupero è costante e
progressivo e al secondo intertempo alla porta 17 è già avanti di
quasi un secondo.
Non c'è storia, è il più grande ! Per
lui è il primo posto e dopo di lui devono ancora scendere il
polacco Polaczyk e lo sloveno Kauser.
Mamma che emozione, è sicuro bronzo.
Gli atleti sono tutti in zona di arrivo e aspettano le ultime
discese.
Polaczyk è indietro di quasi 3
secondi. Aspettiamo Kauser... che è il più veloce al primo
intertempo ma tocca subito la porta 3, poi la 16 e poi la 22.
Anche il suo tempo di gara e più alto di quello di Molmenti.
E' oro.
Finisco di compilare di corsa i miei
moduli e mi precipito in zona di arrivo a godermi lo spettacolo.
Le urla ed i sorrisi si mischiano con
le lacrime, sono tutti davvero molto emozionati. Buonfiglio non
sta più nella pelle e mostra a Petrucci una monetina portafortuna
che aveva conservato per scaramanzia di questa vittoria. Poi si
butta per terra.
Anche Daniele è molto emozionato va
avanti e indietro chiamato per nome dai fotografi. Un urlo
liberatorio e poi uno sfogo in lacrime forse in ricordo della
promessa di dedicare questa vittoria alla sua maestra di canoa,
l'olimpionica Barbara Nadalin di recente scomparsa.
I miei colleghi si congratulano con me
per la vittoria di Molmenti. Mi gongolo come un pavone....
In attesa delle cerimonie di
premiazioni si esibiscono sul canale alcuni campioni inglesi di
Rodeo. Davvero uno spettacolo esaltante. Bravissimi !
Poi le emozioni continuano con
Molmenti sul podio. Si gode pienamente questa medaglia che ha
aspettato per quattro anni. I fiori, l'inno e poi le ovazioni del
pubblico che è rimasto tutto li al proprio posto in attesa della
cerimonia. Gli atleti transitano sotto le tribune strapiene e
raccolgono le ovazione degli spettatori. Qua e la anche qualche
bandiera italiana. Chi sarà ?
La nostra postazione è vicinissima al
podio e quando Daniele scende mi vede e mi saluta, indicando le
mie porte come per dire: hai visto cosa sono stato capace di fare
? In effetti...
Giornata incredibile. Comunque abbiamo
finito abbastanza presto e decidiamo di andare tutti a fare un
giro a Londra.
Sarà una gita "mordi e fuggi" viste le
poche ore che abbiamo a disposizione, ma ne vale la spesa: almeno
vediamo una volta Londra addobbata per le olimpiadi.
A Londra ci sono già stato lo scorso
anno e me la ricordo bene. Organizzo perciò un giro turistico al
cardiopalmo che prevede: Torre di Londra, Tower Bridge, London Eye,
Parlamento con Big Ben, Westminster, Buckingham Palace, Piccadilly
Circus, Trafalgar Square.
Londra è strapiena di turisti, anche
tantissimi italiani. E poi atleti e dirigenti in tuta o in divisa,
da ogni parte del mondo. C'è anche San Marino. Girando ci
imbattiamo anche in "Casa Italia"; foto ricordo e via, ancora di
corsa.
Lo slovacco Jan Piacek è alla
disperata ricerca di "Casa Slovacchia" dove vuole portarci per
bere una birra. Si è anche vestito con i colori della sua nazione,
abbandonando per una volta quelli ufficiali da arbitro.
Ma la casa non si trova e alla fine
stanchi di girare intorno a Trafalgar Square, ci riprendiamo la
metropolitana e poi il treno e la birra ce la berremo nel nostro
albergo.
2 agosto
Ultima giornata di gare. E' stata una
settimana emozionante ed è stato bello essere presenti a queste
competizioni di altissimo livello.
Ma oggi tutti le aspettative sono su
Clara Giai Pron che dopo l'exploit delle prove di qualifica può
regalare all'Italia un grande risultato.
Ma il suo sogno finisce presto. Prima
prende lunga una porta in risalita perdendo un sacco di tempo poi,
forse deconcentrata, salta la porta 19 nel mio settore non
passando completamente con la testa all'interno dei paletti. E' 50
senza possibilità di appello e alzo a malincuore il disco rosso.
In finale vanno le migliori ma non
saranno ne le slovacche (oro a Pechino con la Kaliska) ne le ceke.
Questa volta il podio è di nuovo francese con Emilie Fer. Seconda
a sorpresa la giovane australiana Jessica Fox e terza la spagnola
Chourraut che era la favorita, avendo vinto quasi tutto
quest'anno.
Nel C2 la finale è a sorpresa. Primi e
secondi due equipaggi inglesi che mandano in visibilio il pubblico
presente. Terzi i fratelli Hochschorner favoriti e già vincitori
di tre medaglie d'oro in passate edizioni dei giochi. E' finita
un'era ?
Alla cerimonia di premiazione del K1
donne è presente anche il Presidente Buonfiglio che consegna i
fiori alle giovani atlete e, ovviamente, se le bacia tutte.
Ultima "Procession" per il rientro. E'
proprio finita.
Questa sera ci sarà un Canoe Slalom
Party di addio a cui siamo stati invitati dalla British Canoe
Union e domani si rientra in Italia.
Nella nostra riunione finale siamo
sommersi di complimenti e ringraziamenti. E' stata la più bella
Olimpiade di canoa mai celebrata ci dicono e su questo sono tutti
d'accordo.
Resta ancora un adempimento da
svolgere: la consegna del "Chamois Trophy" all'Arbitro che si è
meglio distinto con una performance fuori standard.
Ma prima di questo atteso evento,
sento ancora una volta fare il mio nome da Max: "Giuseppiiii....
!"
Un'altra volta...ma cosa mi devono
ancora fare ? Grossi guai questa volta non ne ho fatti; sarà mica
per il fatto degli occhiali "lost & found" ?
Macchè, Max comunica ai colleghi che
per me questa è l'ultima manifestazione di slalom giacché andrò in
pensione anche come arbitro internazionale ! Ho difatti detto a
Prono che la nostra Federazione ha (giustamente) deciso di
investire su nuovi nomi per il prossimo quadriennio olimpico ed
evidentemente la notizia ha girato.
Commoventi parole di ringraziamento di
stima e di saluto da parte di tutti che mi emozionano
profondamente e poi un doveroso regalo che fa riferimento ad un
fatto accaduto a Wausau, in occasione dei Mondiali Junior e Under
23, quando al posto di un due ho scritto sul modulo un bel cinque,
che era il numero di pettorale del concorrente. Ma su questa cosa
ci hanno ricamato molto.
E allora Max ha preparato una paletta
olimpica per le penalità double face: da una parte il 2 e
dall'altra il 5. Da un lato la firma di tutti gli ITOs presenti a
queste Olimpiadi. Grandi risate assicurate per tutti.
Per me qualche problema a portare il
dono in Italia.
Si passa poi al lungo elenco delle
nomination per il "Chamois Trophy". Ci siamo sempre chiesti tutti
come faccia Max a notare tutti questi nostri comportamenti a
limite del ridicolo. Lui che è sempre in partenza !
Eppure ci riesce e nomina molti di noi
per episodi meritevoli di menzione che si sono verificati durante
i giorni di gara.
Ma il vincitore è uno solo: il polacco Zbigniew Kudlik, beccato clamorosamente appisolato da un'anonima macchina
fotografica, durante le pause fra un concorrente e l'altro.
Ci cambiamo di corsa con le divise
formali che ci siamo portate dietro e poi tutti a piedi verso la
Waltham Abbey Town Hill, dove ci sarà il nostro "Party" di
chiusura.
Nel corso della serata, dopo il
discorso di chiusura del Presidente I.C.F. Perurena, consegna di
premi a tutte le personalità che sono state coinvolte
nell'organizzazione dei Giochi e consegna a noi Officials del
diploma di partecipazione
e di una medaglia commemorativa dei Giochi preparata dall' I.C.F.
Ci sono molti Presidenti delle nazioni
che hanno partecipati ai giochi e praticamente tutto l' I.C.F.
Si può finalmente fiondarsi sul,
diciamo così, ricco buffet e la birra a questo punto può scorrere
a fiumi, ma anche il vino; i freni inibitori di questi giorni sono
assolutamente persi. Si balla e si beve sino a notte fonda (le
21,30 !) quando inesorabile il nostro autobus ci viene a prendere
per riportarci a casa.
Finità ? Macchè. In albergo Eric
Lokken, oramai ciucco perso, mi offre ancora una birra che mando
giù con non poca fatica. Mi deve ancora ringraziare per quello che
gli ho insegnato in questi anni. Lo guardo con stupore...è proprio
ciucco perso !
E' stata una bella Olimpiade e sono
stati anni di preparazione molto intensi, con questi colleghi e
con la Commissione Slalom dell'I.C.F.: Jean Michel Prono, Sue Natoli, Eric Lokken ma anche
il brasiliano Andrè Behs spesso assistente del
Chief Judge (famosi i suoi "Giuseppe are you sure ?" quando davo
dei 50) e Brigitte Zoungrana con cui ho potuto conversare in
francese tirando un po' il fiato dopo aver inutilmente cercato di
capire cosa mi diceva la neozelandese Kay Dawson.
Proprio Kay mi ha salutato con grande
affetto invitandomi nel suo paese e, per augurio, mi ha messo nel
taschino 10 dollari neozelandesi: ti serviranno per un caffè
quando arrivi ! Speriamo di poterlo fare. Ma si che si può...I am
retired !!! (sono in pensione !!!).
Si è lavorato molto per migliorare le
nostre prestazioni, ma credo che il lavoro non sia ancora stato
completato. Occorre fare ancora qualcosa per definire meglio le
posizioni dei Giudici nelle varie prospettive e per le varie
possibili situazioni da penalità.
Ma questa volta ci penserà qualcun
altro.
Buona notte a tutti. Ciao Londra 2012
!!
Giuseppe D'Angelo
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