Ritorniamo al villaggio, il resto
del pomeriggio (come succederà durante tutta la settimana) è a
nostra disposizione.
Presa confidenza con i trasporti
pubblici, Atene non ha più segreti: il Pireo, l’Acropoli,
la Plaha, il Parlamento con il cambio della guardia
e poi gli impianti sportivi rigorosamente …inaccessibili, ma sono
belli anche visti da fuori.
Il giorno dopo (16 agosto)
si inizia a fare sul serio. |
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Riunione alle ore 8,30 con il Chief
Judge dove vengono distribuite le postazioni e a me sono
assegnate le porte 14 (in risalita) e la 15 (in discesa).
Sembra
che sia una assegnazione provvisoria ma manterremo lo stesso
incarico per tutte la gare.
Le raccomandazioni di rito sono sempre
le stesse: trovare l’accordo con i giudici di porta, indicare
correttamente le penalità, alzare le palette, aspettare il
termine per il protesto, come in una qualsiasi gara nazionale…è
la tensione che è diversa ! |
Durante la discesa degli apripista
prendiamo confidenza con la nostra postazione e conosciamo i
nostri collaboratori che si occuperanno della comunicazione delle
penalità. Nessun computer in postazione, le penalità vengono
segnalate via telefono da due differenti operatori: il risultato
è comunque assicurato, le penalità compaiono sullo schermo
gigante in tempo reale.
L’ICF (lo avevamo già visto a
Merano) ha richiesto che fossero i Giudici di Settore a
compilare i moduli
delle penalità (in doppia copia usando carta carbone !) al
fine di evitare errori di interpretazione sui punti e sulle
modalità con cui era avvenuto il tocco. Anche le palette delle
penalità dovevano essere esposte dal Giudice di Settore.
Quindi grande lavoro di
preparazione dei moduli sulla base dell’ordine di partenza per
non trovarsi poi in difficoltà nel momento della descrizione
della penalità assegnata.
Le mie porte non erano molto
difficili: la 14 in risalita era parzialmente in
corrente e non poteva essere tanto tagliata. La 15 in
discesa portava fuori sulla destra ed era possibile fare
50 punti, molto difficili da valutare. Il controllore di
porta (lo Sloveno Tuma Borut) si è difatti sistemato
dal lato opposto al mio in posizione frontale per meglio
valutare i passaggi.
Il percorso è approvato: per
semifinali e finali ci sarà lo spostamento di 5 porte.
I quattro giorni di gare scorrono senza grossi intoppi.
Nelle gare di qualificazione sembra che tutto vada meglio;
nelle semifinali e nelle finali la tensione si sente
nell’aria.
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Pochi reclami informali, i
concorrenti sbagliano poco e quando sbagliano la batteria dei
Giudici di Gara è pronta ad assegnare in maniera inequivocabile
le penalità.
Un solo grave episodio ha rovinato
la finale del C1: sembrava che la gara fosse stata vinta dallo
slovacco Martikan; poi improvvisamente sul tabellone è
passato al secondo posto alle spalle del francese Estanguet.
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Era successo che una penalità
assegnata alla porta 7 non era stata comunicata al centro
classifiche, perlomeno questa è stata la versione
ufficiale. La versione di corridoio recitava che in quella
postazione c’era un giudice Slovacco, che i
Francesi hanno fatto presente la mancata assegnazione dei
due punti e via discorrendo. Fatto sta che la penalità
c’era stata e che quindi il francese aveva vinto con
merito.
Dopo questo episodio il nostro
“lavoro” in postazione è stato ulteriormente
complicato. Dopo aver rilevato la penalità dovevamo
segnalarla con la paletta, quindi riportarla sul prospetto,
mostrare il prospetto al telefonista che la riportava sul
suo, controfirmare il prospetto del telefonista e ripetere
l’operazione con il secondo telefonista. Dopo questa
operazione potevamo dedicarci al dettaglio delle modalità
di tocco della porta. |
Direi che si trattava di eccessiva
burocrazia: in effetti alla fine nessuno di noi sapeva e capiva
cosa veniva comunicato per telefono al centro classifiche.
Ho provato a fare un po’ di conti
sulle penalità assegnate nella mia postazione e questo è il
riepilogo:
Tipo Gara
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Totale Passaggi porte 14/15
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Penalità 2
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Penalità
50
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%
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Qualificazioni 1° e 2° manche
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288
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21
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-
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7,29
%
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Semifinale
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114
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5
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1
|
5,26
%
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Finale
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34
|
1
|
-
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2,94%
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L’unica
penalità da 50 punti che ho assegnato – che ha messo
fuori dalla finale la concorrente – è stata oggetto di
controllo da parte del Chief Judge; la spiegazione data è stata
chiara: volontarietà nell’allargamento della porta per poterci
passare e comunque imbarcazione fuori. Devo dire che
l’assegnazione di questa penalità mi ha un po’ angosciato,
hai sempre il dubbio di essere stato troppo severo; peraltro il
Giudice di Porta subito non l’avrebbe assegnata.
Ma ogni dubbio mi è passato quando
ho potuto vedere sullo schermo gigante il replay rallentato del
passaggio alla porta 15: inequivocabile ! Ho tirato un sospiro di
sollievo.
Altre situazioni degne di nota non
credo si siano verificate. Vista la mia posizione, vicinissima
alle paline, ritengo molto improbabile di non aver visto e
assegnato qualche penalità.
Da
mettere in risalto la strana sensazione che si provava in riva al
canale per via del profumo "di mare" che si levava
dall'acqua vaporizzata: sembrava di essere in spiaggia ! Di grande
effetto anche la colonna sonora che accompagnava la discesa dei
concorrenti: musica molto ritmata (del tipo: "la febbre del
sabato sera") che sembrava scandire le pagaiate degli atleti.
Per i concorrenti Greci la musica - ovviamente - diventava il
"Sirtaki" ed il pubblico batteva le mani a tempo
incoraggiando i propri beniamini alle prese con il difficile
percorso. Un'altra cosa molto coinvolgente ed era difficile
restare immobili (come il ruolo richiedeva): qualche movimento a
tempo con il capo, confesso di averlo fatto pure io !
L’intera compagine mi è sembrata ben preparata, in particolare
il Giudice americano (Carla Westcott) sulla porta n° 18 si
è trovato a giudicare passaggi molto difficili alcuni dei quali
in eskimo. Abbiamo ricevuto i complimenti per il lavoro svolto dal
Chief Judge (il polacco Kudlik), dal Chief Official (il
brasiliano Behs) e del Technical Delegate (il tedesco Horster).
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Il clima olimpico aiuta a mantenere
relazioni cordiali e amichevoli. Il gruppo degli Arbitri era
molto affiatato e le giornate sono volate via in un soffio.
Bello il momento ufficiale della consegna dei diplomi di
partecipazione, del party offerto dall’ICF (c’era tutto
il Board) ma anche il pranzo fatto tutti insieme alle cinque
del pomeriggio, morti di fame, a base di specialità greche
a Glyfada. La lingua più parlata era l’inglese ma con gli
amici spagnoli, francesi e belgi siamo riusciti a
raccontarci in francese anche delle gustose barzellette.
Poi i saluti, lo scambio degli
indirizzi ed il rientro in Italia.
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All’Aeroporto abbiamo
incontrato la squadra italiana e abbiamo scambiato
ancora due opinioni sulle gare; anche per gli atleti
l’arbitraggio è stato “impeccabile”: una bella
soddisfazione !
Anche
loro sono stati bravi: ottimo il 6° posto ottenuto
dalla nostra canadese con Masoero e Benetti alla
loro prima Olimpiade e che dire dell' ottavo posto di Cristina
Giai Pron che invece era alla quarta ?
Pierpaolo
Ferrazzi non è riuscito invece ad agguantare la
finale: bravo lo stesso, in questi anni ci ha dato
soddisfazioni a sufficienza. |
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Peppino
D'Angelo |
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