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Le Mura
La prima cinta muraria romana
chiudeva la centuria lungo i due lati
non protetti dall'Adige, quindi verso sud-est e
sud-ovest. C'era poi un muro che proteggeva il
Colle Sacro (Colle S. Pietro) e scendeva fino al
fiume (vedi disegno a destra). Le mura
erano costruite in mattoni e malta, erano alte
circa 12 metri ed avevano uno spessore che
diminuiva verso l'alto.
Fino a circa metà del III
secolo dopo Cristo le mura persero la loro utilità
perché i confini dell'Impero romano erano molto
lontani e non c'era nessun pericolo di invasioni
o attacchi nemici. Le mura vennero perciò "dimenticate"
e, solo occasionalmente, venivano ricoperte (per
abbellimento) da lastre di marmo.
Nella seconda metà del III sec.
d.C., però, i Barbari iniziarono a minacciare
l'Impero Romano per cui l'Imperatore Gallieno
decise di fortificare Verona, che tornava ad
essere una città di confine. Fu costruita,
quindi, tra aprile e dicembre del 265 d.C., la
seconda cinta muraria che sorse otto metri più
avanti rispetto alla prima, utilizzando (per far
in fretta) materiali di recupero, sottratti
soprattutto alle tombe che si trovavano fuori
dalle mura. Le nuove mura fecero anche una "deviazione"
per racchiudere l'Anfiteatro. Vari tratti delle
mura di Gallieno sono visibili ancora oggi.
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Le Porte
Nella cinta muraria, si
aprivano (in corrispondenza delle due strade
principali, il cardo massimo ed il decumano
massimo) due porte: la Porta Leoni (nome attuale) e la Porta Iovia (Porta di Giove, oggi Porta dei Borsàri).
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Porta Iovia
Porta Iovia (vedi foto a
sinistra) si apriva sul decumano massimo (che
in città coincideva con la via Postumia), verso
sud-ovest, ed era chiamata così perché nelle
sue vicinanze c'era un Tempio dedicato a Giove
Lustrale (i cui resti si possono vedere nei
Giardini vicino al Cimitero Monumentale).
Quella che si vede oggi è la
facciata esterna dell'antica porta romana: è
fatta in pietra bianca della Valpantena. La
facciata esterna era stata aggiunta in un secondo
momento, durante l'epoca imperiale (quando si
decise di abbellire tutta la città), davanti ad
una porta già esistente (di epoca repubblicana)
costruita in mattoni e che costituiva un piccolo
fortilizio (come nel caso di Porta Leoni, vedi
disegno sotto).
Il nome Porta Borsàri risale
al Medioevo quando i bursarii
riscuotevano qui le tasse.
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Porta Leoni
Era la Porta che si apriva sul
cardo massimo, verso sud-est.
Come per la Porta Iovia, è
stata costruita in due momenti: una prima porta
di epoca repubblicana costruita in mattoni, ed
una seconda (durante il regno dell'Imperatore
Claudio) costruita in pietra bianca (vedi
ricostruzione a destra e sotto).
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Ricostruzione
di Porta Leoni come doveva apparire durante
l'Impero Romano. |
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