Il paese, il cui nome è citato nel 774 come Binaco – probabilmente derivante dal latino "Bivanius" o forse da "Bovone" – sorge esattamente sulla collina che i Milanesi munirono di un fortilizio per combattere i Comaschi, contro i quali lottarono a lungo. Nel corso delle lotte che si svolsero fra il 1118 e il 1127, Binago venne conquistato e incendiato dai Comaschi nel 1121. La rivalità fra le due città, di cui Binago doveva subire le conseguenze, era dovuta in parte alla politica espansionistica di Milano, che man mano che espandeva la sfera della propria influenza pretendeva di intervenire negli affari delle città vicine dal punto di vista economico, politico e religioso. Il "casus belli" di quel periodo fu la pretesa di Milano di imporre a Como il proprio vescovo. Nel 1335 Binago passò alla famiglia dei Visconti quando Azzone ottenne dall’imperatore Ludovico il Bavaro il titolo di vicario imperiale, oltre alle città di Bergamo, Pavia e Vercelli, alle quali si sarebbero aggiunte in seguito Crema, Cremona, Lodi e la stessa Como.
Da quell’anno quindi Binago iniziava a seguire le sorti del Ducato sin quando non fu sottomesso da francesi e spagnoli. Con l’avvento di questi ultimi il paese conobbe vari feudatari, a partire dal 1538, quando fu concesso ai Carcassola, che assieme agli Arese furono nominati cofeudatari della pieve di Seveso. In seguito passò ai principi Tassi, che nel 1576 acquistarono anche numerosi territori nei pressi di Mulazzano, e poi ai Castiglioni. Passato infine ai Visconti di Cassano Magnago, un ramo collaterale della grande famiglia milanese, nella seconda metà del XIX secolo Binago entrava a far parte del V distretto di Appiano.
Per quanto riguarda l’economia locale a Binago sono presenti alcune piccole industrie nei settori dell’edilizia, del tessile, della meccanica e del legno.
La storia di questo comune confinante
Il paese, il cui nome è citato nel 774 come Binaco – probabilmente derivante dal latino "Bivanius" o forse da "Bovone" – sorge esattamente sulla collina che i Milanesi munirono di un fortilizio per combattere i Comaschi, contro i quali lottarono a lungo. Nel corso delle lotte che si svolsero fra il 1118 e il 1127, Binago venne conquistato e incendiato dai Comaschi nel 1121. La rivalità fra le due città, di cui Binago doveva subire le conseguenze, era dovuta in parte alla politica espansionistica di Milano, che man mano che espandeva la sfera della propria influenza pretendeva di intervenire negli affari delle città vicine dal punto di vista economico, politico e religioso. Il "casus belli" di quel periodo fu la pretesa di Milano di imporre a Como il proprio vescovo. Nel 1335 Binago passò alla famiglia dei Visconti quando Azzone ottenne dall’imperatore Ludovico il Bavaro il titolo di vicario imperiale, oltre alle città di Bergamo, Pavia e Vercelli, alle quali si sarebbero aggiunte in seguito Crema, Cremona, Lodi e la stessa Como.
Da quell’anno quindi Binago iniziava a seguire le sorti del Ducato sin quando non fu sottomesso da francesi e spagnoli. Con l’avvento di questi ultimi il paese conobbe vari feudatari, a partire dal 1538, quando fu concesso ai Carcassola, che assieme agli Arese furono nominati cofeudatari della pieve di Seveso. In seguito passò ai principi Tassi, che nel 1576 acquistarono anche numerosi territori nei pressi di Mulazzano, e poi ai Castiglioni. Passato infine ai Visconti di Cassano Magnago, un ramo collaterale della grande famiglia milanese, nella seconda metà del XIX secolo Binago entrava a far parte del V distretto di Appiano.
Per quanto riguarda l’economia locale a Binago sono presenti alcune piccole industrie nei settori dell’edilizia, del tessile, della meccanica e del legno.
(Tratto da: www.corrierecomo.it)