LA GARA PER LO SPAZIO
La storia della conquista dello spazio percorre tutto il periodo della Guerra Fredda, cioè dalla fine della II Guerra Mondiale (Agosto 1945) fino alla caduta del muro di Berlino (Novembre 1989). In questo lasso di tempo, il blocco Occidentale a leadership U.S.A. e quello Orientale guidato dall'URSS gareggiarono fra loro per guadagnare sfere di influenza sul resto del pianeta. In particolare, l'astronautica fu vista in un'ottica di prestigio come il miglior modo per propagandare i propri risultati in campo scientifico e tecnologico. Miliardi di dollari furono spesi da entrambe le superpotenze per sviluppare la ricerca aereospaziale: questa gara, che fu chiamata "la gara per lo spazio", porterà un incredibile sviluppo nel campo dei razzi spaziali e dei satelliti artificiali. Oggi, che per fortuna di tutta l'Umanità la Guerra Fredda è ormai alle spalle, un astrofisico o un ingegnere aereospaziale può ben lamentarsi: "si stava meglio quando si stava peggio!" Infatti, non essendovi più la necessità per una Superpotenza di superare l'altra in prestigio, i fondi per le scienze atsronautiche si sono ampiamente ridotti! Ma adesso, diamo un'occhiata ai principali traguardi ottenuti nel campo dei satelliti.
Lo Sputnik, il primo satellite lanciato dall'uomo Il 4 ottobre 1957 è una data storica per la civiltà: fu il giorno in cui i Russi (a quel tempo Sovietici) lanciarono in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Esso era un oggetto semplicissimo: una sfera pressurizzata di alluminio di 58 cm di raggio da cui fuoriuscivano 4 antenne lunghe circa 2,5 metri. Il satellite fu posto su di un'orbita fortemente ellittica (950 km il suo apogeo , 230 km il suo perigeo) che compiva ogni 96 minuti. Il satellite rimase in orbita per circa 21 giorni per poi bruciare quando, a causa dell'attrito con l'atmosfera terrestre, la sua orbita si abbassò fino a fargli incontrare gli strati più densi dell'aria. La notizia del volo dello Sputnik ebbe una grandissima eco in tutto il mondo: era la prima volta che si riusciva a concretizzare il sogno dell'uomo di volare nello spazio.
Il primo essere vivente a solcare gli spazi: la cagnetta Laika Laika è uno dei nomi con cui è nota la cagnetta che il 3 novembre 1957 lasciò la Terra a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. La missione era orientata ad analizzare gli effetti che il volo spaziale poteva provocare su un essere vivente per poter progettare al meglio il volo umano. La capsula Sputnik 2 era attrezzata per il supporto vitale e portava cibo ed acqua ma non prevedeva il rientro, quindi la sorte di Laika era segnata fin dall'inizio della missione. La capsula era inoltre attrezzata con sensori tali da permettere il monitoraggio dei segnali vitali del passeggero come pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza del respiro. Secondo alcune Laika morì poche ore dopo l'entrata in orbita mentre altre stimano che Laika sopravvisse per circa dieci giorni (ipotesi inverosimile poiché le batterie che alimentavano i sistemi dello Sputnik 2 si esaurirono dopo circa sei giorni). Lo Sputnik 2 proseguì il suo viaggio compiendo oltre duemila orbite per poi bruciare il 14 aprile 1958 al rientro nell'atmosfera terrestre.
Yuri Gagarin, Eroe dell'Unione Sovietica
Dopo un addestramento durato parecchi mesi l'allora maggiore Jurij Gagarin, il 12 aprile 1961 alle ore 9.07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1) del peso di 4,7 tonnellate, parte per il volo spaziale. Compie un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo una massima distanza (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/ora. Durante il volo, guardando dalla navicella ciò
che nessuno aveva mai visto prima, comunica alla base che "la Terra
è blu
è bellissima". Dopo 88 minuti di volo
intorno al nostro pianeta, senza avere il controllo della navicella
spaziale, guidato da un computer controllato dalla base, la capsula
frena la sua corsa accendendo i retrorazzi, in modo da consentire il
rientro nell'atmosfera terrestre. Gagarin viene espulso dall'abitacolo
e paracadutato a terra. Il volo termina alle 10.20 ora di Mosca, in
un campo vicino alla città di Takhtarova.
In seguito Gagarin collabora alla preparazione di
altre missioni spaziali, come quella della Vostok 6, che porta Valentina
Tereshkova nello spazio, prima donna in assoluto a compiere
una tale missione. Inoltre, collabora allo sviluppo della nuova navicella
spaziale Sojuz. Un monumento di Jurij Gagarin è stato eretto a Mosca nel 1980.
(Testo ripreso ed elaborato da "Wikipedia")
|