ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI benvenuti in Puglia |
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I centri storici Nei centri storici la scoperta è in ogni angolo, in ogni vicolo; case bianche intorno ai castelli, e sontuosi palazzi gentilizi con ampi portali sovrastati dagli stemmi di famiglia. I centri storici collinari dell’Altosalento (Ceglie, Cisternino, Carovigno, Ostuni) si caratterizzano per i vicoli di chianche, gli archi in pietra viva, il susseguirsi di corti e piazzette; il tutto avvolto nel candore del bianco delle case imbiancate a calce. Quel bianco che ha portato Ostuni a essere conosciuta in tutto il mondo come la ‘città bianca’. In cima alla collina del centro storico di Ostuni la cattedrale del XV secolo dalla facciata in stile gotico-romanico con un ampio e lavorato rosone centrale; l’’interno, suddiviso in tre navate è di stile barocco, sulla stessa piazzetta della cattedrale sorge il palazzo vescovile. Di notevole importanza è la chiesa di San Vito Martire detta “delle Monacelle”, sede del Museo delle Civiltà preclassiche delle Murge meridionali dove è visibile il calco di Delia, la madre più antica del mondo vissuta nel paleolitico. Il borgo antico di Ostuni sorge sul colle più alto della città, è un dedalo di stradine sinuose, un saliscendi di scale e scalette e un abbagliare del bianco delle case in pietra da rendere la città bianca un unicum straordinario. Numerosi i palazzi signorili, alcuni di epoca aragonese. A completare lo spettacolo i panorami sulla sottostante piana ulivetata e l'azzurro del mare. Simile al centro storico di Ostuni, ma meno turisticizzato, pertanto più autentico, è il centro storico messapico e medievale di Ceglie Messapica: la messapica kailia. L'etimologia è da ricercarla nella parola greca Kalos (bello) e viene a significare luogo bello; i romani la chiamarono Caelia (ciglio) per essere sulle ultime propaggini collinari delle Murge a 303 metri di altitudine, là dove la Valle d’Itria confluisce dolcemente nella piana salentina. Una passeggiata fra i vicoli del centro storico vi immerge in un'atmosfera antica e surreale che spazia dal tempo dei Messapi all'epoca medievale. Alla collina-acropoli messapica si accedeva mediante una ripida scalinata,
ancora
esistente sia pur modificata in epoca medievale, ‘i cento scaloni’(foto
a lato). In cima alla collina, dove è ubicato il castello, si trovavano gli uffici
pubblici e i templi delle più importanti divinità; l’agorà è stata individuata
nell’attuale piazzetta Ognissanti nel centro del borgo antico. Il centro storico di Carovigno è raccolto intorno al castello all'interno delle antiche mura di cinta. Il borgo è teatro di manifestazioni folcloristiche in particolare manifestazioni legate alla tradizione della Nzegna, bandiera a scacchi multicolore sventolata in acrobatiche esibizioni dagli sbandieratori di Carovigno. Un particolare caratterizza il piccolo nucleo più antico di San Vito dei Normanni chiamato “stradodde”: le case sono chiamate “a cannizzo” per la loro copertura che consiste in un tetto formato da canne (da qui il termine cannizzo), a sua volta coperto da tegole di cotto dette “irmici”. |