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Sebastiano

 

In questa pagina sono inserite anche alcune recensioni inviate al sito della Seneca Edizioni.Per visitarlo, potete attivare questo banner.

 

9 maggio 2006 UN  LIBRO, UNA PERLA…   di Sara Cristofoli

È incredibile come va la vita: prima sogni di diventare una scrittrice e poi un crudele progetto del  destino si presenta in modo irreversibile. Questo lei sperava di diventare. Alessandra Zecchin è nata a Verona il 13 agosto 1988 ed il 15 ottobre 2003 è stata investita. Aveva appena compiuto quindici anni; una ragazza molto solare, testimoniano le compagne di classe del liceo psicopedagogico  “ C.Montanari” di Verona.

Molti amici affezionati ad Alessandra, le hanno dedicato siti su Internet.

Colma di talento per la scrittura, sia in prosa che in poesia, sognava di diventare una scrittrice e senza saperlo lo è diventata. Un po’ come Anna Frank quando scriveva a Kitty, il suo “Diario”: certo lei non sapeva che sarebbe diventata un scrittrice di fama mondiale! Anna, ebrea, scriveva su un diario la propria vita quotidiana, nel periodo delle persecuzioni razziali; ma Alessandra cosa scriveva? Per poterlo dire, va letto questo libro. Lo consiglio di leggere a chiunque abbia voglia di sentire le opinioni di una bambina, le riflessioni di un’adolescente, i pensieri approfonditi di una ragazza o i pensierini di un “neoscolara”. Di tutto questo parla il libro: vari argomenti, interpretati con il modo diverso di pensare di Alessandra: lei si sorprendeva di fronte a tutto; guardava, osservava, ammirava e sentiva, come diceva Pascoli, con gli occhi di una fanciulla!

È importante, ricordare che questa piccola grande donna, scriveva bene dalle elementari: mercoledì 17 Gennaio 1996 scriveva:

“ Se fossi un oggetto vorrei essere un prisma per riflettere tutti i colori della luce e vorrei essere appesa ad una finestra di un bimbo ammalato, vorrei rallegrarlo facendogli vedere il mio arcobaleno ...” ( da: “ Segnalibro a pagina 15- prima che l’ inchiostro svanisca”- p.95).

Ma ci pensate: aveva  soli sette anni, questo miracolo di bambina! Incredibile vero?!

Dobbiamo soffermarci anche sul titolo, significativo e profondo, che ci fa riflettere sul rapporto madre e figlia: “Segnalibro a pagina 15”: la pagina è paragonata ad un capitolo della nostra vita, che per Alessandra è terminata a soli quindici anni; il segnalibro, invece, è sottinteso come un ricordo che si è fermato nel tempo e, prima che l’inchiostro svanisca, deve essere ricordato!

Dopo aver scelto il titolo, contenente dei bei significati nascosti, la madre ha raccolto tutti gli scritti di sua figlia, non per scopo di lucro( i soldi saranno dati ad un fondo Assistenza  Orfani della Polizia di Stato), dimostrando l’ incredibile rapporto tra lei e Alessandra. Oltre al talento della scrittrice è questo rapporto che rende grande il libro!

Io ho avuto modo di leggerlo perché mi è stato consigliato dalla mia professoressa di lettere: maestra delle elementari di Alessandra Zecchin! Com’ è piccolo il mondo!

Questa ragazza era, o meglio è un fenomeno e spero che lassù  continui a scrivere, magari sdraiata su una soffice nuvoletta,  accanto suo gattino, Tigre ( i gatti sono per lei gli animali per eccellenza), trasportata dalla fantasia e finalmente . . . sicura !!!   

Sara Cristofoli

  PS. Cara mamma di Alessandra, ho scritto questo testo in occasione di un compito in classe, in cui la nostra profe ci chiedeva di redigere una recensione di un libro o di un film.

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Questo è il testo della presentazione della prof. Francesca Zerman, in occasione dell'inaugurazione del Centro Giovanile "Casa Novarini" a S.Giovanni Lupatoto. Ringrazio la "mitica Maestra Francesca"  e il centro Culturale J. Maritain, nella persona del prof. Gianfortunato Spazian,per aver reso possibile, e indimenticabile per noi, questo evento.

22 Gennaio 2006   SEGNALIBRO A PAGINA 15 Prima che l’inchiostro svanisca…

Trovo sia assolutamente raro, meraviglioso, extra-ordinario, quello che mi è accaduto come insegnante e come donna: gli dei mi hanno concesso di vivere in diretta la nascita e la crescita di una scrittrice ed ora, io, la sua maestra, sono qui a presentare e a promuovere il suo libro. Sto presentando il libro di un angelo.

Essere la maestra di qualcuno è sempre un privilegio. Si lascia un segno nei ragazzi. I ragazzi lasciano un segno in noi. Qualcuno non si dimenticherà mai.

Alessandra ha imparato a scrivere con me , sotto i miei occhi attenti; non aveva ancora superato la strumentalità della scrittura, (così noi insegnanti chiamiamo tecnicamente il processo di apprendimento e di automatizzazione dello scrivere), quando mi si sono svelate le sue  evidenti doti di scrittrice. E’ sempre stato piacevole anche il suo eloquio: chiaro, calibrato, ricco nel lessico. Ma gli scritti, quelli, hanno superato, talvolta credo, anche le sue stesse aspettative, non solo le mie che l’ho letta per tanto tempo. Quotidianamente. E che quotidianamente ho provato stupore.

Alessandra, tipa originale, forte di una personalità particolare, ricca di un IMMAGINARIO TONDO, è sempre stata piena di parole che, naturalmente diventavano segni.

Diceva Hemingway “LA SCRITTURA E’ UNA FINESTRA SUL PENSIERO”. Il parlato si costruisce insieme, prevede un’interazione. Lo scritto si costruisce in privato, è individuale, ci dà l’accesso al nostro stesso pensiero. Leggendo gli scritti di qualcuno si ha l’accesso ai pensieri di quel qualcuno al punto che quando leggiamo un libro, un racconto che ci coinvolge “vorremmo che l’autore fosse nostro amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ci gira” per dirla con SALINGER.

Leggendo Alessandra si entra nel suo mondo, fatto di piccole cose. Lei si svela e si fa conoscere non in modo obsoleto o scontato, poiché tutto, per lei, diventa oggetto di scrittura.

Il suo stile è immediato (ho provato a disgiungermi dalla maestra che sono stata per lei- operazione difficile perché riconoscerei il suo stile tra mille). Il suo stile è unico: la punteggiatura diventa sua ancella. Periodi brevi. Periodi più lunghi. Ma soprattutto I PERIODI “STUPITI”: riesce a trattenere il pensiero a mezz’aria. Non sospeso. A mezz’aria. Se il pensiero avesse una faccia, beh quello di Alessandra avrebbe gli occhi spalancati e la bocca socchiusa…e poi la sospensione viene ripresa e riportata a terra magistralmente dal periodo successivo con le congiunzioni, gli e , i ma che seguono il flusso del pensiero.

Alessandra, come una Emily Dickinson in erba, si stupisce per tutto ciò che la circonda e, come succede a chi ama trasferire su carta il proprio stupore, riesce a “lavorare” con le parole per rendere giustizia a suoni, colori, profumi… lei sente “dolore” se la sua stilografica non si piega davanti ad un prato verde…

bulletMi SONO CHIESTA:CHI DOVREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO?

-          I BAMBINI LE BAMBINE che stanno imparando a leggere e a scrivere perché comprendano che i pensierini possono diventare pensieroni.

-          I RAGAZZI LE RAGAZZE perché la gioia di vivere di Alessandra ed il suo inesauribile amore per le piccole cose sono il serbatoio di motivazione che ogni adolescente dovrebbe continuamente rabboccare.

-          GLI ADULTI perché fa bene ricordare che provare  stupore verso ogni cosa ci permette di non dare mai nulla per scontato e ci aiuta ad andare avanti…nonostante tutto…   Leggendo queste pagine ci ricordiamo che il sole è giallo e caldissimo, che i prati sono meravigliosi quando si lisciano come i gattini, che le pietre racchiudono mondi sconosciuti…

Ale, tu non sai quanto sia io, ora, a desiderare un tuo “commentino” alla mia produzione! I tuoi genitori, chiedendomi di presentare il tuo libro, mi hanno regalato un dono meraviglioso. Io lo so che stai sorridendo sorniona: la tua maestra, commossa ed agitata, che parla di te…! E so anche che ti sono tanto piaciute le mie scarpe gialle!

Adesso che tu sei diventata una famosa scrittrice ed io la tua maestra  ricordata,  ti strappo un’altra promessa: quando ci incontreremo, me lo farai l’autografo? 

                                                                                                                    Mi abbracci?

                                                                                                                  Maestra Francesca  

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Talvolta mi sono imbattuta , del tutto casualmente, in recensioni ospitate su altri siti...qualcuna verrà inserita qui, sempre con un "grazie" speciale a chi ha scritto e al sito. 

Questa recensione è tratta dal sito libri

PAROLE D'AMORE 

Raramente ho trovato in un libro una tale magia e insieme un equilibrio tra serenità e sofferenza, felicità e dolore, allegria e malinconia.Le parole d'amore contenute in questo libro sono le parole d'amore di una madre alla figlia, ma sono soprattutto le parole d'amore, un Amore infinito, profondo , felice e consapevole, di Alessandra, per le persone che amava e per la Vita, in ogni aspetto.
Leggere questo libro ha toccato corde profonde della mia anima, facendomi pensare che non è un caso se mi sono imbattuta in un bellissimo volto e in un sorriso disarmante, visto nella copertina di un libro, nella vetrina di una cartolibreria. Segnalibro a pagina 15 è il titolo di questo libro, che non ho scoperto per caso. Nell'aridità che certe mie vicende personali dolorose hanno creato nel mio cuore, leggerlo è stato come una pioggia leggera e vivificante. So che non è stato un caso.
C. (nel sito c'è la firma ma io comunque qui inserisco solo l'iniziale, e pubblicherò la lettera , bellissima che la gentile signora mi ha inviata, quando riceverò il suo consenso)

[12/09/2005] Andrea

Grazie di cuore del libro. Sfogliando e leggendo gli scritti di Alessandra il mio pensiero era costantemente rivolto alla mia bambina di quasi tre anni...credo che Segnalibro a pagina 15 sia un mezzo speciale che ci aiuti, come pochi , a riflettere sull'amore divino tra genitori e figli. Io mi trovo nella felice condizione di essere sia l'uno, sia l'altro e di sperimentare quotidianamente tale infinito amore anche se a volte sono incapace di riconoscerlo e di chiamarlo per nome. Grazie ancora per non aver conservato gelosamente solo per voi il tesoro prezioso del vostro amore di genitori, e dell'amore di figlia di Alessandra, ma di testimoniarlo, attraverso le parole e gli scritti di questo libro per farci riflettere su queste meravigliose realtà'. Grazie per la vostra testimonianza, che invita credere che la morte non è la fine di tutto e il ricordo della persona cara che ci ha lasciato, i suoi sentimenti, i suoi valori,ci aiutano forse a comprendere meglio la nostra vita e il senso di quest'ultima. Forse avrei dovuto ringraziarla con maggiore sollecitudine del dono che mi ha fatto pervenire, magari con una telefonata, ma , come al solito, non avrei trovato le parole più appropriate per esprimere la mia gratitudine, come, qualche tempo fa, si presenta allo sportello della banca la gentile signora con la quale, se le circostanze lo permettevano, era consuetudine scambiare qualche parola e qualche battuta... ma quel giorno la gentile signora non e' più la stessa,i suoi occhi sono spenti, lo sguardo stanco... e io capisco che il terribile avvenimento di pochi giorni prima, poco distante dalla banca, ha travolto la gentile signora come un uragano, segnando per sempre la sua vita...e sono rimasto in silenzio, come spesso mi accade in situazioni emotive troppo intense, ma spero che la gentile signora abbia comunque compreso che quel silenzio non era un modo per rimanere staccato o indifferente, ma tutt'altro. Andrea.


12/07/2005] ceciolibri ceciolibri@tiscali.it

Il libro è arrivato oggi e l'ho già letto... Che dire... Sei stata brava a realizzare una cosa così bella, che tua figlia certamente apprezza. Anzi, io credo che in un certo modo, per noi sicuramente misterioso e incomprensibile, sia stata lei stessa a guidarti nella realizzazione. Pensa a tutti gli scritti scolastici che non conoscevi e che lei ti ha permesso così di ritrovare, pensa a quante piccole storie di lei che non ti erano note... lei ha voluto che il papà e la mamma completassero il quadro della sua bella esistenza, conoscendo di lei davvero ogni piccola cosa, anche i foglietti dimenticati (o atterrati?) nel banco di scuola l'ultimo giorno. Quanto ancora ci è sconosciuto dei legami che ci intrecciano gli uni con gli altri! Gustiamo il presente e ringraziamo. Una figlia come la tua è un dono. 

 

[05/06/2005] Archie Cara Alessandra,
ho letto, tante volte il libro e non so dire l'emozione che mi ha dato e la commozione e la bellezza di come scrivi.Io ho tre figli,più piccoli di te, e ho talvolta con loro un rapporto distratto.Il lavoro, le preoccupazioni, torno tardi alla sera...tu mi hai insegnato ,parlando del tuo papà, come si fa il papà e insegnerai a tante mamme, parlando della tua mamma, come si fa la mamma.Non so scrivere bene come te,bellissima dolce angelo che sei,ti dico però che tutto mi è entrato dentro e non lo dimenticherò mai.Sopratutto una poesia, quella di pag.76, non posso dimenticarla.
“Viaggio”

Un viaggio su una stella
un volo senza fine,
un cuore spezzato
da un lungo addio.
Sono un gabbiano
che viaggia sul mare,
sono un soffio di Zefiro
che accarezza i fiori primaverili…
Un viaggio, un incantesimo.

(Alessandra Zecchin - 20 marzo 2000)

E non posso dimenticare questa frase.

"Ale, il tuo libro non è finito, hai soltanto messo il segnalibro a pagina 15"

Armando

 
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Gianni Puca 

[24/05/2005] Dolce Alessandra,
non so se dove sei adesso arrivano le e-mail, ma penso di sì…Tu non mi conosci, ma io qualche giorno fa ho avuto modo di conoscere te, alla fiera del libro, attraverso gli occhi dei tuoi genitori…in quegli occhi in cui era scolpito il tuo sorriso, la tua gioia di vivere. Ero venuto alla fiera per promuovere il mio libro…perché anche io, come te, ho sempre sognato di diventare uno scrittore. Non so quante copie abbiamo venduto…ma sai che ti dico? Il nostro sogno si è realizzato in ogni caso…Il mio si è realizzato quando ho letto la recensione che la tua mamma ha fatto alla mia commedia…quando ho letto che il mio libro era riuscito a regalarle un sorriso. Beh…quel sorriso mi ha ripagato di tutto il tempo impiegato per scrivere il mio libro. Ho avuto modo di stare con la tua mamma e con il tuo papà per poche ore…ma mi hanno insegnato tanto, così come la loro Piccola Grande Scrittrice. Nel mio libro, i vari personaggi cercano di capire che cosa sia l’Amore…beh, l’ho capito leggendo il Tuo Libro, leggendo quello che hai scritto sulla tua meravigliosa famiglia, e posso dire -con assoluta certezza- che tu sei il più dolce frutto che l’Amore abbia mai generato. Dai tuoi genitori ho imparato che la vita non finisce, che i nostri cari continuano a vivere in noi, nei nostri occhi, attraverso i nostri occhi e vedere i tuoi genitori che lottano tanto per realizzare il Tuo Sogno è stata la cosa più bella che io abbia mai visto. Sai…alla fiera, domenica mattina, le copie del mio libro erano finite (ma non perché ne erano state vendute tante…ma perché il nostro amico Editore –che abbraccio affettuosamente- ne aveva portate quattro o cinque…) ma, dopo aver letto qualche pagina del tuo, ho voluto rimanere lì allo stand fino a poco prima che il mio aereo partisse perché, tra migliaia di libri esposti alla fiera, ce n’era uno che -più di tutti- meritava di essere letto e ho cercato di farlo capire ai giovani e a quelli meno giovani che passavano per il nostro stand, perché tutti possono e Debbono imparare da una Piccola Grande Scrittrice come Te. C’era una offerta speciale della nostra casa editrice alla fiera e io e la tua mamma abbiamo venduto diversi pacchetti di quattro libri, tra cui i nostri e quelli di altre due persone molto speciali, Laura e Claudio (dai quali anche ho imparato tanto…). Per pochi euro, diverse persone hanno acquistato un pacchetto pieno di sorrisi, di emozioni, di sogni. Sì, lo so, la mia non è omologabile come recensione…ma il mio scopo, infatti, non era quello di esprimere un giudizio sul tuo libro, penso che nessuno ne sia veramente all’altezza, posso solo dire che mi ha fatto venire i brividi, che mi ha insegnato che cos’è l’Amore e che cos’è la Vita. Per la verità, mi ha fatto anche piangere, ma questo non lo posso dire qui davanti a tutti…perché sono un uomo e gli uomini non possono piangere mai…P..S. Sulle altre recensioni vedo che ci sono delle piccole stelle, che corrispondono ad un giudizio. Sulla mia pseudo recensione al tuo libro metto una stella sola…la più Grande di tutte…grande come quella che continua a brillare nel cuore dei tuoi genitori e di chi, attraverso loro, ti ha conosciuta. P.P.S. Se un giorno mi sposerò e avrò una bambina si chiamerà certamente come te, e il tuo libro sarà certamente il primo che regalerò alla mia piccola Alessandra.

Gianni Puca

Martina e Pietro

[22/05/2005] Un nodo mi stringe la gola ed una mano invisibile, quella del dolore, mi stritola il cuore.
È lodevole e commovente la capacità di una madre di tenere insieme i temi, le poesie e le riflessioni d’Alessandra fino al punto da riuscire a farne un libro che tocca le corde più profonde del cuore. Provo un dolore enorme per i genitori di questa bambina. Immagino quanto deve essere doloroso aggirarsi fra le sue cose, i piccoli particolari, gli odori, i sorrisi, le piccole cose che normalmente passano inosservate nel ritmo frenetico delle giornate. Questa mamma non dovrà fissare nella sua memoria tutti questi particolari, perché essi fanno parte già della sua vita.
Alessandra stessa, incredibilmente, nella sua ultima riflessione, il giorno prima dell'incidente, lascia una speranza, in cui io credo fermamente, un messaggio d’amore che travalica la morte.
Una sola soddisfazione resta alla mamma: il piacere di essere vissuta al fianco di un simile Angelo. Nessun genitore dovrebbe mai sopravvivere ai propri figli. Sono convinta che, se ne fossimo capaci, dovremmo vivere tutti i giorni della nostra vita come se ognuno di essi fosse l'ultimo, dare tutto l'amore di cui siamo capaci. Alessandra, questo l’ha fatto. Tutti i suoi giorni li ha vissuti in un amore senza ombre con due persone che l’hanno davvero amata .     Martina e Pietro

Claudio57 [19/05/2005] Le stelle, a volte, piangono lacrime di luce...

Ho letto i pensieri che, dolce Alessandra, mi hai fatto pervenire, misteriosamente, sparsi tra le pagine del libro che splendidamente li raccoglie: un grande cesto di giunco color vermiglio, intrecciato da mani amorevoli, colmo di fiori profumatissimi e vari, di piccole felci ed erba asparagina.
Ti diro solo che, sinceramente, mi ti hanno fatto sentire presente, silenziosamente luminosa, qui, nello studiolo in penombra in cui trascorro molte ore della mia giornata di combattente, non sconfitto dalla malattia.
Presente, dico, con tutta la fragranza dei doni che, singolare solo a pensarsi, avevi, tutti, già ben sbozzati.
Mia figlia, Monica, ha versato lacrime, alle prime quattro pagine: erano le tue? L'ho vista uscire di stanza radiosa, ancor più bella del solito.
Io sono un uomo, e piango raramente.
Ebbene, lo sai già: a leggerti (avviando con te, stupito e quasi intimidito, un primo, confidenziale dialogo), il mio cuore ha stillato due lacrime... di luce.
Ciao, Ale! E' bello sapere che esisti

Pastello 

[30/04/2005] A tutti quelli che guardano con un minimo di attenzione ai secoli di storia che ci hanno preceduto, è capitato di chiedersi cosa ancora avrebbero realizzato alcuni personaggi, se soltanto la loro vita avesse raggiunto una durata media.
Mi vengono in mente solo i più noti: Alessandro Magno, Mozart, Pergolesi, Shelley.

L'unica Persona contemporanea di cui ho avuto esperienza (non diretta, purtroppo) nell'arco della mia vita, di cui mi sono posto tale interrogativo è Alessandra Zecchin.

Al talento, all'amore, al ricordo di questa straordinaria ragazzina, Sua madre Agostina Zecchin, che mi onora della sua amicizia, ha dedicato questa preziosa, ironica, acuta, struggente Raccolta.
Grazie,
Stellario Panarello.

Adunguam

[27/04/2005] Cara Alessandra, ho letto il tuo libro. Sono restato senza parole, o almeno di parole adeguate. Cosa potrei dire ad una bambina che ha amato tanto i genitori, ad una Mamma che ha amato tanto la sua bambina, ad un padre che ha sempre amato le sue donne? Che una parte della vostra vita l’avete già vissuta nel Paradiso terrestre, che, al momento opportuno, vivrete ancora insieme nel Paradiso celeste. Giuseppe

Annalisa  

[22/04/2005] Non lo avevo davvero capito tanto Alessandra e non solo per la sua straordinaria intelligenza, ma soprattutto per il suo amore per la vita puro e genuino.
Sapeva cogliere la bellezza della natura, sapeva capire la sofferenza altrui, sapeva vedere…
Mi chiedo allora: - Quante volte ci capita di disprezzare la nostra vita, di spogliarla di tutto la sua bellezza e poi questa giovane che aveva appena incominciato ad affacciarvisi e già l’amava, l’ha perduta? Perché? Il perché non lo sapremo mai spiegare.
Forse, però, dovremmo imparare ad apprezzarla ed amarla un po’, a saper guardare con gli occhi e con il cuore ogni albero che si spoglia e poi fiorisce, perché chissà per quanto tempo ancora avremo questa meravigliosa opportunità. Annalisa

Luigina

[22/04/2005] Per chi legge, con i suoi problemi, le sue difficoltà, le sue paure, Alessandra è un raggio di sole, giallo come il colore da lei preferito, un raggio di sole che riscalda, che ravviva, che dà coraggio con la sua luce di speranza.
La freschezza dei suoi teneri anni balza agli occhi dalla commovente grafia dei suoi scritti.
Colpisce la fede nella sua vocazione di scrittrice, quando, all’inizio di molti suoi pezzi, quasi una sfida, scrive: “scrivo io”.
Straordinaria la maturità di pensieri e di sentimenti e dio forma espressiva nei suoi ultimi scritti e nelle sue poesie.
Quello che più ti coinvolge e ti colpisce, è l’amore di questa madre, amore sublime e sublimato dal dolore. Avvolge e circonda come un orizzonte d’amore struggente la raccolta di scritti di sua figlia.
Infine le ultime sette ricche a pag. 79, che con poche meravigliose parole dicono tutto, prendono nel profondo del cuore chi legge con un’emozione grandissima e lo lasciano consapevole di essere stato testimone di una “vita occasione d’amore” e di averne ricevuto un grande irrepetibile regalo. Luigina

Asmecav1

[22/04/2005] Il titolo mi ha destato enorme commozione. Non faccio altro che pensarci. Deriva da un pensiero di Alessandra. Il sottotitolo parla di un evento che non accadrà mai per quanto ti riguarda, ma richiama molto l’attenzione del lettore.
L’incipit dell’autore ha attirato molto la mia attenzione.
… ho paura … penso che il futuro sia molto bello. – Pensieri personali, per la maestra Francesca è il regalo più bello che potesse sperare di ricevere.

… mamma d’Alessandra … - Non puoi immaginare quanto mi abbia fatto piacere che anche nel libro ti firmi così. Mi sembra di ricordare che fui tra i primi a chiamarti così e che tu l’accettasti. È vero?

… l’ho combinata grossa … Un episodio che vale la pena di ricordare. Mi è piaciuto moltissimo ed anche la tua reazione.

… e provate a non scrivere nulla. Se proverete un tremendo dolore siete diventai poeti … - Penso che qualsiasi poeta che possa davvero a definirsi con questa nome farebbe propria una frase simile. Antonio

Ugolino 

[21/04/2005] Ho appena concluso la lettura di queste pagine toccanti e splendide e sono ancora pervaso da una commozione intensa, talvolta irrefrenabile.
È impossibile leggerlo senza commuoversi profondamente.
Il libro è di una bellezza struggente e, talora, sconvolgente.

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