*La "Sagra"si festeggia generalmente nella terza domenica di ottobre                
*Concerti d'Agosto: "...di    ogni poesia la più poetica" 

*Le pubblicazioni - Poesia in lingua e dialettale

Manifesto pubblicitario della sagra edizione 1996

Maifesto pubblicitario della XXVII edizione della "Sagra"

 

Immagini della "Sagra"


1969 - 1999  trenta edizioni della

 “Sagra dull’acquata i dulla callarosta”

La “Sagra dull’acquata i dulla callarosta”, programmata per la trentesima volta, è diventata ormai una delle più conosciute feste popolari della Ciociaria.

Nata quasi per caso, ma soprattutto come sfida ad una certa apatia che contagiava un po' tutti, giovani compresi, alla fine degli anni Sessanta, la sagra ha visto aumentare di anno in anno un successo che non ha avuto bisogno di nemmeno troppa pubblicità.

Difatti, il prodotto che si offre alla gente, si pubblicizza da sé essendo ancora uno dei pochi ancora oggi veramente genuini: le conosciutissime castagne “camiselle” patricane cotte a caldarrosta, accompagnate, in un abbinamento perfetto, dall’acquata, un vinello dolce e frizzantino ricavato dal mosto in fermentazione misto ad acqua. La “Sagra dull’acquata i dulla callarosta” si festeggia generalmente nella terza domenica di ottobre e sembra messa apposta lì a rappresentare un ultimo sfogo di allegria e spensieratezza in vista della lunga e noiosa stagione invernale.

Un’ultima, simpatica e unica festa nel suo genere, festa che chiude la vita all’aperto e apre un periodo di riflessione e preparazione ai nuovi impegni primaverili ed estivi.

L’idea originaria di una “ Festa delle castagne “ nacque nel mese di settembre del 1968 per cercare di coinvolgere nel progetto gli amministratori comunali dell’epoca, sostenendo la necessità che bisognasse inventare qualcosa di particolare per tentare di portare visitatori a Patrica, per far conoscere il paese in un periodo diverso da quello affollato del ferragosto.

Oggi, a cura della Pro Loco, allo scopo di valorizzare nel modo più opportuno ed efficace il prodotto principe dell’agricoltura patricana che rappresenta una buona fetta dell’economia del paese, falegnami, elettricisti, carpentieri, pittori e scenografi, addobbano Piazza Vittorio Emanuele II e strade adiacenti che si affollano all’inverosimile di patricani e forestieri provenienti gran parte della Regione Lazio, dal napoletano, dal viterbese e persino dagli Stati Uniti d’America a cui viene offerto non il solito assaggino, il più delle volte a pagamento, di tutte le sagre, ma abbondanti razioni omaggio di caldarroste e acquata a volontà.

Il tutto tra musiche di fisarmoniche e organetti, raduni bandistici, balli di ragazzi e ragazze, giochi popolari, mostre di pittura, spazi dedicati alla poesia dialettale e al teatro popolare. 

 

 

                              

 

 

1995 - 1999 cinque edizioni dei

 

     CONCERTI d’AGOSTO 

                        “Poesia e Musica” 

 

Si svolge a Patrica nella prima settimana di agosto dal 1995 nella Chiesa Abbaziale del centro storico patricano di San Giovanni Battista. La motivazione principale, che ha spinto gli organizzatori a creare  un ciclo concertistico dedicato interamente agli appassionati e non dell’intera Regione Lazio, è stata principalmente quella di valorizzare le potenzialità soprattutto dei giovani ciociari, che, con tanto impegno dedicano la maggior parte della loro vita allo studio di quell’arte che Gioacchino Rossini definì “di ogni poesia la più poetica”. Si parla logicamente della musica, elemento prezioso per la crescita spirituale di una comunità che si vuole definire -. “civile”.  

Patrica si inserisce perfettamente, dal momento che ha dato i natali ad uno dei più grandi geni del ‘900 per ciò che concerne la musica polifonica sacra, ma anche operistica: Licinio Refice. Proprio per queste radici, profondamente condizionate dalla magistrale opera del Maestro, si è voluto (perché no?!) proporre una iniziativa che dovrebbe apparire, né più né meno, come per una sorta di storia di una comunità tesa da sempre ad ampliare i ristretti confini della razionalità con l’energia del nostro “Genio” inconscio. Detto ciò, dovrebbe essere molto semplice capire la genesi dei Concerti d’Agosto“Poesia e Musica”, che non hanno nessun’altra pretesa se non quella di dare a Patrica quel che è di Patrica, cioè di valorizzare la memoria dei suoi “Grandi”. Non a caso, ciò che nella prima edizione dell’iniziativa culturale era in embrione, è stato, in seguito, sviluppato in pieno nelle successive dall’Associazione Pro Loco e con la direzione artistica dei Maestri Giovanni Valle e Fabrizio Mattiuzzo. Infatti, in tutte le edizioni, ognuna delle serate in musica è stata intercalata o introdotta da interventi volti ad illustrare l’opera ed il pensiero di uomini famosi di Patrica, o che hanno ritenuto il piccolo centro ciociaro degno di particolare attenzione. Queste le personalità prescelte: il già citato Licinio Refice; Riccardo Moretti, scienziato; don Orione, fondatore di ordini religiosi; Libero de Libero, poeta e critico d’arte. Oltre a ciò, si è voluto fare un “Omaggio” alla poesia patricana e ciociara in generale, con declamazioni di brani tratti da raccolte pubblicate dalla stessa Associazione, del prof. Celestino Carpiteti, del padre francescano Ennio Ernesto Montini e del prof. Pierino Montini. Con questa serie di iniziative, quindi, si è cercato di far rivivere il passato per assaporare meglio il presente e tracciare una politica pedagogica per il futuro. Spesso, soprattutto nei piccoli centri, quello che manca dal punto di vista culturale, infatti, è proprio una forte stima e conoscenza delle origini comuni. Con i “Concerti d’Agosto”, l’Associazione Pro Loco ha senza dubbio mostrato il  suo effettivo sforzo per una concreta crescita del paese non certamente con le solite chiacchiere a cui siamo troppo abituati, ma con fatti concreti.  

 

 

                       Recensioni

 

da SÌLARVS

rassegna bimestrale di cultura diretta da ITALO ROCCO

Patrica è un piccolo centro ciociaro, in provincia di Frosinone, posto sulla sommità di una collina che anticipa la maestosità e la grandezza della catena dei Monti Lepini. Il verde delle montagne circostanti, il silenzio che regna sovrano, i meandri delle scalinate che, a modo di ragnatele, spingono i vari visitatori alla scoperta di punti di riferimento culturale insperati e sconosciuti, sembrano costituire la radice profonda che lega irripetibilmente gli emigrati alla loro terra. Questi ed altri motivi aveva intuito e poetizzato Libero De Libero, il quale aveva scelto come luogo di rifugio e di meditazione Patrica, dopo che il padre aveva abbandonato con lui piccolo il paese natio. Qui egli tornava per riprendere ispirazioni per i suoi componimenti più belli. Ed è ancora qui che scovava la melodia e il ritmo dei suoi brani d’opera non lirica ma religiosa il compositore Licinio Refice. Sulla falsariga dell’incontro costituito dalla poesia, della quale De Libero è un testimone a livello nazionale ed oltre, e della musica, della quale anche Refice è un prodotto che assurge a livelli altrettanto validi, sono stati celebrati alcuni incontri serali dedicati, appunto, ad alcune ipotesi e valenze di dialogo tra la musica e la poesia: musica e recitazione, poesia e musica, musica e poesia in vernacolo patricano e/o ciociaro. Senza entrare nel dettaglio, si può dire con assoluta certezza che i 5 o più incontri tenuti nei primi venti giorni di agosto, hanno visto da una parte un’affluenza sempre più crescente ed interessata della popolazione locale e non, con la partecipazione di artisti-musicisti di assoluta valenza nazionale; dall’altra si è avuta la verifica che non solo la poesia è musica e viceversa, ma che la musica e la poesia possono ricrearsi vicendevolmente. Il momento culminante degli incontri è emerso dalla lettura nella pubblica piazza di numerose poesie, declamate nei vari dialetti ciociari dai rispettivi autori, provenienti dai vari paesi limitrofi. Presentì anche rappresentati patricani all’estero. Il merito della buona riuscita è da attribuirsi, prima di tutto, al prof. Celestino Carpineti, animatore insostituibile dei vari incontri ed anche egli poeta-lettore e punto di riferimento per la presenza di altri lettori ed artisti. Inoltre, Aldo Conti, Presidente della Pro Loco del paese. Si spera, sull’entusiasmo raggiunto, che tali incontri proseguano all’insegna di quanto conseguito quest’anno: né musica né poesia, dentro mura limitanti la stessa capacità creatrice ed ispiratrice delle due arti, ma poesia e musica, aperte, libere, per tutti. Almeno per un pomeriggio si è fatto sì che artisti famosi uscissero all’aperto, per ricondurre la poesia e la musica entro il cuore e la vita quotidiana della gente.

                                 

"Poesia"

Raccolta di poesie edita dall'Associazione nel 1998 nell'ambito dell'attività culturale con prefazione del prof. Aldo Onorati.

Recensione da l’Osservatore Romano

 

La poesia

come palpito dell’essere

La poesia di Montini si propone come strumento di conoscenza e non solo di effusione sentimentale, palpito dell’essere nelle ceneri del transeunte, gioia suprema dell’immagine folgorante e beatifica. Naturalmente è un esercizio, il suo, difficile e non sempre pacificato dalla piena e trasparente cristallizzazione formale. Ma è pur significativo che il docente intitoli Poesia, senz’altri attributi, il suo primo libro di versi che è intessuto di meditazioni, confessioni, dialoghi interiori su lampi di paesaggi e di memorie. I temi ungarettiani e reboriani (“ora tocca a me / portare nel tempo / senza saper espri­mere / due sillabe di pena / un’altra spina da soffrire”) vi appaiono rinverditi da una cultura che ha assorbito tutta l’ala religiosa del simbolismo novecentesco: “Ho portato a spasso la mia fantasia / nelle vicinanze delle radici / che uniscono la cima al fondo”, per cui l’esperienza personale, col suo carico di speranze e disillusioni, s’incontra col livello più alto del moderno linguaggio religioso. “Ho digiunato la tua assenza / masticando pugni di sale / Ho cancellato me / per resisterti più solo / L’amore è la cosa / più meravigliosamente impossibile”: dove la forte scansione degli enunciati ha qualcosa di biblico, ma rivissuto (penso, per esempio ad Hopkins) con il lessico agonico della modernità. Questa di Pierino Montini è una poesia che, nata adulta, appare come il necessario (non occasionale nè decorativo) complemento di una teoresi. che si è fatta sostanza del suo stesso vivere. (franco Ianza)

  Pierino Montini Poesia, Patrica, Ed. Pro Loco Patrica, 1998, pp. 112, s.i.p.

  • Note biografiche dell’autore

Pierino Montini è nato a Patrica (Fr). Ha ricevuto una formazione classica, è plurilaureato e dottore in filosofia. Insegna Lettere presso una Scuola Media Superiore di Roma ed è docente di Filosofia presso la Pontificia Università Urbaniana. Ha collaborato al quotidiano Avvenire e al trimestrale Incontri Culturali. Scrive abitualmente sulle seguenti riviste nazionali: Città di Vita, Aquinas, Sapienza, Angelicum, Rivista di Teologia morale, Silarus. Recensisce opere di autori italiani viventi sul mensile italo-americano di New York La Follia. Fa parte del Comitato degli esperti della Rivista di Teologia morale e del Comitato di redazione della rivista Nel Segno. E’ autore dei libri Uomo 2000: poeti e scrittori (1988), La libertà umana in San Bonaventura e in San Tommaso (1995) e Introduzione alla Filosofia (1998). Ha tradotto dallo spagnolo il testo di A. Lobato, Essere e bellezza (1995).Nel 1999 è stata pubblicata una raccolta di favole sul Natale dal titolo “Solo per amore”. Prossimamente sarà la volta di un romanzo dal titolo Talita, la figlia dell’amore. Tra i vari riconoscimenti il Premio di prima opera critica del Presidente del Consiglio per il libro Uomo 2000 (1997) ed il Premio Silarus per un saggio critico sul pensiero di A. Onorati (1997). Sono molto apprezzati, sia in Italia che all’estero, i suoi interventi di critica letteraria.

                                  

 

Raccolta di poesie in lingua e in dialetto ciociaro edita dall'Associazione nel 1995 con prefazione del prof. Pierino Montini

"Dedicato a Patrica"

 

  • Note biografiche dell'autore

Padre Ennio Ernesto Montini è nato a Patrica il 23 luglio 1920 e ha vissuto nel paese caro a Libero de Libero fino all’età di cinque anni. Trasferitosi prima a Roma, dove frequentò le Scuole Elementari, entrò poi, nel 1931, in collegio ad Artena. Nel 1945 fu ordinato sacerdote. Gli anni dal ’46 al ’72 lo videro impegnato nella cura pastorale prima come vice parroco ad Artena fino al ’51, poi a Roma presso la Chiesa di San Francesco a Ripa e infine come parroco al villaggio San Francesco ad Aprilia. Dal ’72 al ’90 ha vissuto a Roma nella Parrocchia di Santa Francesca Romana, in Piazza dei Navigatori. Per alcuni anni è stato direttore della Libreria Francescana. Oggi risiede nel convento di San Sebastiano fuori le mura. Padre Ernesto ha sempre coltivato la passione per la poesia manifestando, in diverse composizioni sia in lingua che in dialetto patricano, un profondo amore per il suo ministero sacerdotale e per il paese natio in uno stile piacevole, agile e brioso. La riscoperta della lingua delle sue origini è avvenuta durante i periodi di ferie trascorsi a Patrica, conversando con tanti amici vecchi e nuovi che accoglieva nella casa paterna alla “Fresta”. E proprio con il dialetto, con la pubblicazione “Balcono beglio dulla vallo” del 1982, ha ottenuto il primo premio per la poesia dialettale presso l’Accademia Internazionale di Cultura di Roma. Alla prima sono seguite le raccolte “Inquietudini” del 1986 con composizioni in lingua e in dialetto e   “Aneliti d’infinito” del 1993 con sole composizioni in lingua.

 

  •  Introduzione alla raccolta del Presidente dell'Associazione

Siamo grati a padre Ernesto Montini per quanto ha saputo e voluto, tenacemente e caparbiamente, dire di Patrica con le sue poesie pubblicate dagli anni 80, ma la cui stesura risale addirittura agli anni 60. Il suo, però, non è solo un amore di parole, cioè di poesia, e di intenzioni, ma fattuale. Provate a chiedere a tutti coloro che lo conoscono se egli abbia mai tralasciato di parlar loro di Patrica e di San Francesco: risulterà che non è stato possibile neppure una volta. Ci sembra di poter dire con sincerità che egli si situa nei confronti del nostro paese nel duplice ruolo di figlio e di genitore: figlio perché, direbbe il pensatore spagnolo Ortega y Gasset, generato da esso nel corpo e nel sangue; genitore perché lo riproduce nel sentimento e nella cultura, addirit­tura nella continuità che va oltre la semplice corporeità ed umanità e si innerva nella spiritualità. Dunque, Patrica genera il poeta e il poeta chiede di essere generato poeticamente solo da essa. Ma non avviene solo questo: Patrica insegna a vivere e ad amare ed il poeta riproduce tutto ciò nella propria poesia e nel proprio amore. Senza Patrica non ci sarebbe per lui la condizione di diventare poeti. Il poeta non saprebbe parlare, perché Patrica gli insegna il linguaggio parlato e quello comportamentale. Ecco perché tutto ciò si fa struggente e più significativo nella poesia dialettale.

 

Patrica, 22 ottobre 1995.                      Il Presidente

                                                              Aldo Conti     

                                                                                            

 

 

   Balcono 

 

 

 

           beglio dulla vallo

Raccolta di poesia in lingua e in dialetto ciociaro patricano di P. Ennio Ernesto Montini edito da Terra Nostra nel 1982 e vincitore del primo premio per la poesia dialettale presso l'Accademia Internazionale di Cultura di Roma. Presentazione e postilla dell'autore.

PRESENTAZIONE

« Patrica, piccola Assisi! ». Lo disse un giovane dirigente di Azione Cattolica, affacciandosi dal viale della « FRESTA » che guarda, da Anagni a Cassino, tutta la Valle del Sacco. Quel dirigente di A.C. era venuto a Patrica con un gruppo di coetanei di tutta la diocesi di Ferentino per un ritiro spirituale. Quell’accostamento, lo ricordo ancora - eravamo nel 1947 -  e sempre con un pizzico di vanagloria per essere io patricano e francescano. L’amore, sempre intenso, per le mie origini, ha ispirato questi miei versi « sciolti », scaglionati nel tempo e diversi negli argomenti. La decisione di pubblicarli soltanto ora è maturata dopo aver letto il giudizio che in data 20-10-1981 l’On. Giulio Andreotti, cui avevo consegnato copia del « I Boschetto », mi esprimeva in questi termini: “Caro Don Montini, grazie cordialissime per il suo « Boschetto », che ho letto con interesse, almeno fino a dove me lo consentivano le asperità del dialetto, efficacissimo ma talvolta per me un pò ermetico... Adesso con la « traduzione » delle « asperità del dialetto » spero che l’Onorevole voglia leggermi ancora, e, con lui, tutti gli amici di Patrica, in paese e fuori, e gli altri non patricani che conosco e che mi vogliono bene.

                                                   P. Ennio ERNESTO MONTINI

                                          francescano

 

                 Solo

                    per amore

                          fiabe natalizie

 

Più che dedicate a Talita queste fiabe sono di Talita,

perché non sono state scritte per lei ma a partire

dalle sue richieste di bambina, che io le raccontassi

qualcosa nella quale fossero protagonisti lei, le

persone care ed i luoghi conosciuti.

Solo a Talita.

P. M.

 

 

Raccolta di fiabe natalizie dello scrittore patricano Pierino Montini edito dall'Associazione Pro Loco nel 1999 con prefazione del prof. Carmelo Brucato e presentazione del Presidente dell'Associazione Aldo Conti.

Le illustrazioni sono state realizzate dagli allievi della II sez. C del Liceo Artistico "A. G. Bragaglia" di Frosinone (anno scolastico 1998-1999). 

Si ringraziano il Preside e i Docenti per la preziosa e cortese collaborazione e lo studio C. Pigliacelli di Frosinone per la grafica e composizione del volume che è stato distribuito in forma totalmente gratuita a tutti gli alunni delle scuole elementari e medie del comune di Patrica e Giuliano di Roma.  

PREFAZIONE

                         di Carmalo Brucato

Per i nostri bambini, o i nostri ragazzi il vero momento di relax è quando, liberi dagli impegni scolastici e familiari, essi accendono il televisore. Essi guardano di tutto e spaziano dai semplici cartoni animati ai cantanti più in voga del momento e spesso si fermano anche a guardare film dell’orrore senza impressionarsi minimamente. Questo libro di favole del Montini può diventare uno di quei magici momenti per ritrovare, con la lettura, la vera e utile distrazione dei nostri figlioli dal televisore. Per fortuna che nella scuola esistono ancora moltissimi maestri e maestre e diversi professori specialmente nella media che, forti di una educazione con saldi principi morali, hanno conservato e tendono a trasmettere il germe sano della vita e i valori intramontabili del bello, del vero e dell’amore. Le favole del Montini hanno lo stesso filo conduttore: l’amore. Esso è dispiegato dappertutto, traspare in ogni brano, è esaltato in ogni favola. Esso tocca tutto e tutti: dall’amore per i propri cari a quello per il prossimo. specialmente per chi soffre, e per chi ha più bisogno. C’è un clima non soltanto fantastico, ma poetico che pervade tutte le favole. Esse si leggono tutte d’un fiato e ti alleggeriscono il cuore: vieni preso da un incantesimo che ti fa sentire un tutt’uno con l’autore. E più leggi e più vorresti avere la stessa fantasia per creare brani così emozionanti e balsamici. In particolare la fiaba ”Due strani bambini” ti avvince e ti fa partecipe del dubbio esistenziale della scelta finale: vale più la legge o l’amore per i propri figli? Anche la favola “Il seme dell’albero di Natale” ti rapisce e ti porta in un mondo meraviglioso. Più che una favola è una fiaba che cresce d’armonia brano dopo brano, oserei dire verso dopo verso (perché il Montini è anche un grande poeta) e infine rimani incantato alla conclusione sublime dell’origine dell’albero di Natale. Concludo consigliando il libro non soltanto ai veri maestri, ma anche a tutti quei genitori che credono ancora alle belle favole da raccontare ai propri figli o meglio ai propri nipotini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manifesto pubblicitario edizione 1999 dei Concerti d'Agosto "Poesia e Musica"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copertina del volume

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copertina della raccolta

L'autore: P. E. E. Montini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

copertina della raccolta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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