Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente "C.P. Strampelli"

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Il lago del Salto
 

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Il lago del Salto
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Visita guidata al lago del salto

Considerazioni geopedologiche e botaniche

Mappa del cicolano

Il Cicolano, che costituisce l' appendice della provincia di Rieti, rappresenta il cuore del territorio degli antichi Equi. Corrisponde all' alta media valle del Salto e viene identificato con il territorio ricadente nell' ambito dei comuni di Petrella Salto, Fiamignano, Pescorocchiano e Borgorose.

La geologia di questa porzione dell'Appennino Centrale è ricca di spunti d'interesse. Ci troviamo lungo una fascia orientata NO-SE, che comprende le propaggini delle Montagne della Duchessa, il versante occidentale del gruppo del M. Nuria, per terminare verso ovest con i Monti Carseolani.La varietà del paesaggio riflette una complessa storia geologica, iniziata quasi 200 milioni di anni fa. I rilievi del Monte Nuria e della Duchessa sono costituiti da calcari marini, Triassico (200 milioni di anni).
L'ambiente di formazione di queste rocce calcaree era di mare basso, acque calde, agitate e ben ossigenate, in cui vivevano numerosissimi organismi, tra i quali ricordiamo le Rudiste, bivalvi dal guscio conico, fissati sul fondo marino. In alcune zone la piattaforma emergeva dall'acqua, lasciando un tipico orizzonte rossastro, costituito da ossidi di alluminio e ferro, detto bauxite.
Molto diversa è la natura delle rocce affioranti nell'area di Borgo San Pietro, Petrella Salto e in tutto il lago del Salto. Si tratta di arenarie, alternate ad argille, entrambe dette torbiditi, poco permeabili, sempre d'origine marina, ma formatesi in un bacino profondo, detto avanfossa, in cui vi erano delle correnti molto veloci che sedimentavano questi depositi terrigeni. La loro età è Miocene superiore (15 milioni di anni).
I calcari e le torbiditi sono poi emersi e si sono sovrapposti, come una serie di carte impilate una sull'altra, attraverso fratture (faglie) e pieghe, che hanno deformato e spostato di diversi km le rocce, accorciando la loro originaria estensione. È in questo modo che dal mare, ha avuto origine l'Appennino.

La dorsale carbonatica appenninica


Le rocce carbonatiche costituiscono, dove affiorano, delle aree dove prevalgono i processi di infiltrazione delle acque meteoriche su quelli di ruscellamento. Le fasi tettoniche compressive dell’orogenesi appenninica hanno interessato queste aree domino fra la fine del Mesozoico ed il Miocene, producendo delle deformazioni prevalentemente duttili (pieghe, pieghe - faglie).
 

 

Schema di formazione delle faglie

Il comportamento delle rocce può determinare semplici fratture (rotture lungo superfici più o meno irregolari) non associate a spostamenti evidenti, oppure rotture associate a spostamenti (anche di chilometri!) lungo la superficie di frattura (definita superficie di discontinuità, perché separa le rocce in blocchi distinti) chiamate faglie. Se la superficie di discontinuità (detta piano di faglia) non è verticale si distinguono un blocco superiore, chiamato tetto, e un blocco inferiore, chiamato letto. In base al movimento reciproco dei due blocchi si hanno: faglie dirette quando il tetto è scivolato in basso rispetto al letto a causa di movimenti distensivi che allontanano i due blocchi; faglie inverse ogni volta che, in seguito a movimenti compressivi, il tetto viene rialzato sopra al letto con avvicinamento dei due blocchi. Esistono anche faglie, chiamate trascorrenti, in cui il movimento tra i due blocchi è orizzontale (un esempio classico è costituito dalla faglia di San Andreas che si estende per centinaia di chilometri in California segnando il margine tra le due placche Pacifica e Nordamericana).
 

Grafico delle faglie

Tipi di faglia

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