Barometri ed Altimetri
Sono misuratori della
pressione atmosferica! In effetti, all’aumentare della quota si ha, secondo
una relazione ben precisa, una diminuzione della pressione. Nota la
pressione, quindi, si può determinare la quota, e viceversa! Esiste,
infatti, un modello di atmosfera di riferimento, detto atmosfera standard,
che lega fra di loro la pressione, la temperatura e la quota.
Pressione e quota
La pressione si misura con varie unità: la più nota al grande pubblico è il
mbar (millibar);negli strumenti moderni trovere anche l’hPa (ettopascal).
La pressione atmosferica al livello del mare è 1013 mbar o hPa.
Diminuisce di circa 11 hPa ogni 100m fino a 2000m, poi di circa 9 fino a
4000 m, e quindi di circa 7 fino a 6000m.
Se al livello del mare abbiamo 1013 hPa, a 2000 m ne abbiamo circa 800 e a
4000 circa 600.
Tuttavia l’umidità, la temperatura, il tempo possono modificare questa
relazione.
Prima di tutto barometro ed altimetro devono essere calibrati.Il barometro è
venduto già calibrato L’altimetro si calibra facilmente facendo coincidere
la quota segnata con quella del posto in cui ci si trova.
Le condizioni meteo vengono divise in quattro gruppi:
Tempo stabile bello
Variabile tendente al peggioramento
Brutto tempo
Variabile tendente al miglioramento
Tempo stabile bello
Variabile tendente al
peggioramento
Brutto tempo
Variabile tendente al
miglioramento
La circolazione dell’aria
Il motore di tutto è l’energia
solare che scalda diverse zone dell’atmosfera. L’aria calda pesa meno, è
meno densa, e tende a salire; quella fredda, più densa, a scendere. Questi
movimenti su scala planetaria formano la circolazione atmosferica. Il
fenomeno è in effetti estremamente complesso. Tantissimi fattori possono
avere importanza: l’orografia, laghi e fiumi, attività umane, ecc
Alle nostre latitudini le zone
anticicloniche sono caratterizzate da alta pressione, quelle cicloniche da
bassa. L’aria tende quindi a muoversi verso le zone cicloniche dove tende a
salire, si raffredda, e si ha condensazione: si formano le nubi! Le masse
d’aria più importanti per noi sono l’anticiclone delle Azzorre e l’area
ciclonica dell’Islanda.
Pressione, meteo ed altimetri
Quando la pressione aumenta il
tempo migliora, quando diminuisce tende a peggiorare. Se però abbiamo un
altimetro si ha che: se la quota aumenta la pressione diminuisce, se la
quota diminuisce la pressione aumenta.
Altre osservazioni...
Un’osservazione attenta
permette di legare le variazione di pressione con la dinamica atmosferica e
quindi col tempo della zona dove operiamo. Anche altri fattori importanti
sono: la direzione ed intensità dei venti, le variazioni di visibilità.
Il vento
Inserire la rosa dei venti e
mettere in relazione gli stessi con le quattro possibili tipologie meteo.
La visibilità
Le variazioni di visibilità
possono annunciare modifiche del meteo:
l’aumento della visibilità senza vento è legata di solito a bel tempo
stabile; una diminuzione al contrario spesso anticipa un peggioramento;
d’Estate può anche essere un segnale di temporale imminente. La foschia nel
fondovalle invece indica bel tempo, così come nebbia od il suo dissolvimento
ad orari inusuali in pianura porta cattivo tempo.
I fronti atmosferici
Un fronte atmosferico
essenzialmente è la zona di interazione fra due masse d’aria: una calda che
tende a salire ed una fredda più vicina al suolo.
Se è l’aria fredda a muoversi si parla di fronte freddo, altrimenti si ha un
fronte caldo.
Le perturbazioni
Le perturbazioni sono legate
ai fronti. Le fenomenologie sono, a dir poco, complesse. Per esempio:
all’arrivo del fronte caldo si ha che dapprima si vedono apparire in cielo i
primi cirri; quindi si hanno nubi stratiformi ed infine i nembostrati. É ora
che si hanno le prime, deboli, piogge. Quindi arriva il fronte freddo,
caratterizzato da nubi pesanti e che può portare a precipitazioni pesanti.
Ci sono 4 grandi termini
descrittivi per le nubi:
CIRRO o nuvole alte
ALTO o nuvole medie
CUMULUS o nuvole bianche e gonfie
STRATUS o nuvole stratiformi
Nuvole
alte (5-13 km)
Nuvole
medie (2-7 km)
Nuvole
basse (< 3 km)
Correlazione fra nube e
precipitazione
NUBI CHE NON GENERANO MAI
PIOGGIA
cumuli di piccole dimensioni
NUBI CHE NON GENERANO MA POSSONO PREANNUNCIARE PIOGGIA
Cirri, cirrocumuli, cirrostrati
NUBI CHE RARAMENTE GENERANO PIOGGIA
stratocumuli (precipitazioni debolissime), altocumuli, altostrati
semitrasparenti
NUBI CHE SPESSO GENERANO PIOGGIA
cumuli congesti (rovesci), strati (pioggerella, pioviggine), altostrati
opachi (pioggia continua e persistente)
NUBI CHE SICURAMENTE GENERANO PIOGGIA
nembostrati (pioggia minuta e fitta), cumulonembi (temporali)
EVOLUZIONI A RISCHIO DI PIOGGIA
Le nubi si ingrossano fino a ricongiungersi, mantenendo contorni definiti.
Viceversa nubi che hanno un aspetto tenue, sottile e hanno contorni
sfilacciati non producono pioggia.
Le precipitazioni
Le nubi si formano per
condensazione e si dissolvono per evaporazione.
La condensazione si ha quando l’aria sale a causa del riscaldamento locale,
l’orografia o di movimenti ciclonici e, quindi, tende a raffreddarsi.
Può anche essere causata dal contatto con superfici fredde.
In ogni caso, con la formazione delle nubi, in seguito a processi fisici
complessi, si formano cristalli di ghiaccio che accrescono...
La temperatura
La temperatura dipende da
molti fattori:
- la stagione
- Il vento
- la presenza di un fronte caldo o freddo
- la quota:
Abbiamo circa 1 °C ogni 100m (atmosfera standard) a bassa quota e poi circa
0,7 °C a quote maggiori, ma la differenza può diminuire se il livello di
umidità è elevato.