Militari
L'esercito italiano conta circa 120.000 soldati divisi in 52 Reggimenti
di Fanteria, 10 Reggimenti di Granatieri, 5 Reggimenti di Cavalleria e 19
Battaglioni di Bersaglieri. Vi sono poi circa 7500 Carabinieri. Si organizza un
reclutamento nella
A Lacedonia vi è
il Comando della Sotto Zona Militare, 4° Granatieri comandato dal Capitano
Cima. A Bisaccia opera un Battaglione dell'8°
Granatieri - presidio.
Ad Andretta vi è un
distaccamento del 4° Reggimento Granatieri di Lombardia, 2° Compagnia,
comandata dal luogotenente Gamelin Gaspare - Capitano Antonio Cima
Sergente Generi Giacinto (1). Vi sono anche i Carabinieri reali della 10°
Legione della Divisione di Avellìno, Compagnia di Ariano - Luogo di S.
Angelo dei Lombardi, nonché, poco distante, un distaccamento di Bersaglieri
(4 ufficiali e 94 militi) e la Guardia Nazionale: "Le masserie ove ciò
avvenne erano distante da questo abitato circa un miglio, contrada Mannella,
contrada opposta e lontana più di due miglia a quella ove è stazionato il
distaccamento dei bersaglieri nella casina Zuccardi" .
La Stazione dei Carabinieri di Andretta è
comandata dal Brigadiere Leonardini Giuseppe.
"Quando viene arrestata Rosa il
Luogotenente Gamelin è con 26 uomini ed è accompagnato da 15 uomini della
Guardia nazionale comandati dal Capitano Frangi, i tenenti Arace e Papa e 2
carabinieri".
È stato indubbiamente un errore il richiamo degli uomini
che avevano servito i Borboni. Infatti 2010 soldati si danno alla macchia. Se ne
catturano solamente 606. Tutti gli altri vanno ad ingrossare le fila
brigantesche (7).
(1) Pasquale Tellone dichiara che "Allo scorgere della Truppa frustarono i cavalli, il brigante Innarella perde la briglia del cavallo del sequestrato. Tellone, allora, salta a terra. 1 briganti vengono attaccati dalla 2° Compagnia del 4° Granatieri, distaccato in Andretta. I briganti fuggono e lasciano il sequestrato "per poter camminare più liberamente e costretti dalla medesima Truppa".
(2)
L'Armata sarda assume la denominazione di esercito italiano il 4 maggio 1861.
Art.
1 - Tutti gli individui delle leve degli anni 1857, 1858, 1859, 1860 che a
termini dell'art. 1 del Nostro Decreto 20 dicembre 1860 sono chiamati in
servizio, dovranno con tutto il giorno 1 ° giugno essersi presentati al
Deposito generale d'arruolamento in Napoli. In caso d'ínobbedíenza verranno le
reclute dichiarate refrattarie ed i soldati che già avevano marciato,
disertori, e punite le prime colle leggi vigenti nelle Provincie Napolitane, ed
i secondi a norma del nuovo Codice penale militare del t° ottobre 1859, stato
pubblicato in dette Provincie con R. Decreto Nostro Belli 16 gennaio 1861.
Art.
3 -
Tale chiamata potrà avere luogo anche individualmente per quelli
appartenenti alle leve anteriori al 1857, i quali fossero trovati sbandati fuori
del rispettivo Comune od avessero turbato l'ordine pubblico, ed i trasgressori
saranno puniti nell'accennata conformità;
Art. 4 - Quelli che si presenteranno nel termine di cui all'art. 1 andranno esenti dalle pene nelle quali potrebbero essere incorsi in forca dell'ars. 3 del citato Nostro Decreto 20 dicembre 1860, il quale rimane abrogato in tutto ciò che ha di contrario al presente."
(4
) Il reclutamento borbonico avveniva per coscrizione nel Napoletano e per
ingaggi in Sicilia. II servizio dei coscritti dura 8 anni: 4 sotto le armi e 4
in congedo illimitato.
(5)
Legge 35 del 26 maggio 1861 "e questa a saldo di ogni debito per ragione di
servizio militare (art. 1). La leva viene eseguita secondo le norme della legge
19 marzo 1834 ancora vigente in quelle Province (art. 2). La durata della ferma
è fissata per tutti in otto anni (art. 4).
(6)
Piccioni A., li "brigantaggio", Le fonti della storia/ 18, La Nuova
Italia Editrice, Firenze, 1969, pag. 4. L'autore riporta il manifesto:
"ALL'ARMI, ALL'ARMI!!! /ABBASSO LA ROVINOSA LEVA/DELLO/SCOMUNICATO ED EMPIO
VITTORIO EMANUELE/VIVA//I PRODI VOLONTARI DELL'EROE DI GAETA/FRANCESCO
SECONDO/RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE/ALL'ARMI, ALL'ARMI!!!"
(7)
La leva militare viene introdotta con legge 20 marzo 1854 n. 1676 (riforma La
Marmora). Essa viene estesa a tutte le regioni con l'unificazione. La
coscrizione obbligatoria viene sancita dalla legge 7 giugno 1875 n. 2532.