Bisaccia   
      

Bisaccesi:4.952 abitanti
m.820 sul livello del mare
Km 74 da Avellino
Patrono:S.Antonio-13 Giugno
Superficie:101,41 kmq
C.A.P.:83044

Con i suoi oltre cento chilometri quadrati di superficie e la sua posizione tra i confini amministrativi delle province di Avellino e Foggia, Bisaccia è un comune che insiste su di un territorio ameno, produttivo e ricco di risorse ecologiche ambientali e faunistiche. La zona presenta paesaggi suggestivi, che si possono ammirare dall'abitato antico, che sorge su uno sperone del Monte Calvario, a  820 metri di altitudine.  
   Il territorio bisaccese, è delimitata dal vallone Isca, che partendo dal Monte Calvario (933 metri di altitudine)si innesta nel torrente Calaggio, dal Monte Mattina (918 m),dai Senoni (870 m), dal Serro la Speca (755 m), dal Vallone delle Canne, dal Vallone Pastina, dal Monte Pietra Palomba, dal Monte Calaggio e dal Monte la Toppa.
   Il comune di Bisaccia è terra di venti: vi è stata costruita per questo una centrale eolica notain tutta la nostra penisola e che conferisce al paesaggio un aspetto suggestivo.
    Bisaccia è anche terra di paleofrane, in quanto il paese poggia su conglornerati sabbiosi che si adagiano su argille e ciò ne ha limitato non poco lo sviluppo urbanistico, spezzando in due il nucleo urbano. 
   La Bisaccia vecchia è posta, sulla dorsale, che forma il displuvio tra il bacino delI'Ofanto, dei fiume Carapelle. Bisaccia Nuova, è stata costruita dopo il sisma del 1930 alla fine della statale 303, a sud delle colline Serroni Le presenze archeologiche della zona testimoniano l'esistenza di un villaggio stabile già in età arcaica. Sulla collina denominata Cimitero Vecchio-Cavallerizza furono infatti ritrovati un abitato del IX-VIII secolo a.C. e una necropoli con numerose tombe dell'età del Ferro, fra cui la preziosa Tomba della Principessa, che offri' agli scopritori  un ricchissimo corredo funebre . Le origini del paese risalgono però al 1087, anno in cui in un documento si parla di un Roberto di Bisaccia.Del 1097 è la prima notizia relativa all'elevazione a sede vescovile del centro, in quanto compare il nome di un Basilio vescovo di Bisaccia.  
   II feudo fu poi di proprietà delle famiglie D'Aquino, Marra, Somma, Manzo e Pignatelli. Le presenze storiche-religiose oggi visibili sono quelle sopravvissute a terremoti, frane ed intemperie.
  
Il Duomo di Bisaccia, di epoca normanna, fu distrutto per ben tre vofte:nel 1456, nel 1694 e nel 1732 da altrettanti eventi tellurici. L'attuale Chiesa venne poi ricostruita al margine del Palazzo Ducale, dai maestro Petrus de Pagano che chiuse i lavori nel 1747. La facciata è adornata da un portale in pietra cinquecentesca e da bassorilievi
dello stesso periodo.
   All'interno  sono custoditi un coro ligneo intagliato
seicentesco e due altari ornati da marmi sempre del '600. Molto interessante è il Castello Ducale, che sorge nella zona più elevata del l'antica Bisaccia e intorno al quale si sviluppò il primitivo abitato.      Raggiungibile da una via privata, il Castello Ducale è oggi un monumento storico importantissimo. Sono visibili I'alta torre, (a loggetta rinascimentale recentemente restaurata, un vasto giardino ed altre preziose presenze architettoniche del maniero, che ospitò, secondo la tradizione, il poeta Torquato Tasso.  
   Facilmente raggiungibile  dai vari punti dell'Irpinia, con strade statali e I'Autostrada Napoli-Bari, Bisaccia organizza ogni sabato un vivace mercato; nelle sue vicinanze è l'altopiano del Formicolo, meta preferita dai cacciatori per la ricchezza della selvaggina.
    L'economia del paese, oltre che per l'intensa produzione cerealicola, si basa anche su un pregevole artigianato dedito atta realizzazione di arazzi di lana, cotone, lino e canapa, tessuti manualmente.
Da ricordare la festa di Sant'Antonio di Padova, patrono di Bisaccia, che si tiene dal 9 a! 13 giugno e quella in onore di San Rocco, che si tiene dal 10 all'11 settembre.