Lacedonia
Lacedoniesi:3163 |
Metri 734 s.l.m. |
km 87 da Avellino |
Patrono:San Nicola-6 Dicembre |
Superficie Comunale:81,57 kmq |
Centro agricolo dell'Appennino Sannita,Lacedonia vanta
distese interminabili di campi coltivati a cereali.Essi sconfinano vero la
Puglia e la Lucania,che proprio nel territorio di Lacedonia si incontrano con la
Campania.Il paesaggio è interrotto solo dal Monte Arcangelo(865 metri)e dal
Monte San Mauro(669 metri).
Lacedonia è attraversato dai suggestivi torrenti Osento e Vallone Isca,ed è
lambita dal fiume Ofanto e dal torrente Calaggio.Lungo questi torrenti e fiumi
è possibile fare delle escursioni a diretto contatto con la natura ancora
incontaminata e non avara di emozionanti paesaggi ed importanti presenze
naturalistiche.Proprio nel territorio di Lacedonia,il torrente Osento diventa
lago di S.Pietro,un bacino artificiale che ha contribuito a valorizzare
turisticamente la zona.Lungo questo fiume,meta preferita dai pescatori
professionisti,si ritrovano panorami incredibili,lucani,irpini e
pugliesi.Piccole masserie e solitarie frazioni circondano Lacedonia,che a 736
metri di altitudine domina l'Osento,sulla via che porta da Bisaccia a
Candela.Capolinea di una delle vie ferrate piu' panoramiche d'Italia,l'Avellino-Rocchetta
S.Antonio,la locale stazione ferroviaria è posta proprio sul confine delle tre
Regioni.Dalla stazione,dopo una non breve passeggiata,si può giungere nel
centro urbano.
L'economia del paese si fonda soprattutto sulla consistente
produzione agricola di cereali e orto-frutticoli,sull'allevamento e sulla
lavorazione artigianale di merletti e ricami.
La zona è stata abitata fin dalla preistoria,ma ikl paese compare
nella storia per la prima volta nella storia solo nel 1059 nella Cronaca di
Leone Ostiense,che fa menzione di un certo Simeone,vescovo di
Lacedonia.Appartenuto ai Balvano e agli Orsini,il centro medioevale fu
interamente distrutto dal terremoto del 1456.
Ricostruito dopo alcuni decenni,nel suo castello , nel 1486,si
organizzò la congiura dei Baroni contro Ferdinando l
d'Aragona.Successivamente il feudo fu dei Del Baldo e dei Pappacoda,che trasformarono
il Castello in un palazzo fortificato le cui imponenti testimonianze sono
tutt'ora visibili.Ultimi feudatari del luogo furono i Doria,già principi di
Melfi.
Dal 1741 al 1754 dimorò a lungo in Lacedonia S.Gerardo Maiella;nel
1851 vi transitò e sostò Ferdinando II di Borbone,in visita alle regioni
meridionali del suo regno.
Nel centro storico si possono ammirare,oltre i caratteristici
vicoli, i tratti murali della cittadella medioevale colle quattro antiche porte
d' ingresso:Porta la Stella,Porta di Basso,Porta di Sopra e degli Albanesi.
Da visitare la Cattedrale,sede vescovile dal 1059,costruita nel XVI
secolo e ampliata tra il Seicento e il Settecento.All'interno si possono
ammirare l'altare ligneo con il cinquecentesco trittico del Sabatini dal Salerno
ed alcune tele settecentesche.La torre campanaria fu eretta nel 1751.
Notevoli sono anche la Chiesa di S.Maria Cancellata e la Chiesa di
S. Maria della Consolazione con belle facciate e memorie artistiche
settecentesche.L'Episcopio è stato ristrutturato dopo il sisma del 1930.
Nei dintorni due romantiche presenze colpiscono il visitatore,il
Casone Montevaccaro,spendita masseria ottocentesca fortificata e la Cappella
della Madonna delle Grazie,edificata nei pressi del fiume Osento.