Il punto di vista degli "insegnanti"
dell'Itis Cartesio
RELAZIONE SUL PROGETTO DI COLLABORAZIONE TRA
SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE SUPERIORI a.s. 2001-2002
Nel corso del secondo quadrimestre scolastico gli alunni di una classe
della scuola elementare Lincoln di Cinisello Balsamo (Mi) hanno svolto
un'attività di laboratorio in collaborazione con gli studenti della
classe 4° A del Liceo Scientifico Tecnologico "Cartesio" Parco Nord
di Cinisello Balsamo (Mi).
La classe elementare è stata divisa in due gruppi, ognuno dei quali
ha visitato l'istituto superiore in orario scolastico in due date differenti.
Durante il primo incontro un rappresentante della classe 4° liceo ha
tenuto una breve presentazione dell'argomento "Microrganismi vegetali
ed animali invisibili all'occhio umano"; in seguito ogni bambino è stato
affidato a due ragazzi più grandi che hanno avuto il compito di illustrargli
l'utilizzo del microscopio, degli strumenti utili all'esperienza (vetrini,
copri - vetrini, pipette,…) e successivamente le modalità di ricerca
e classificazione dei microrganismi nei campioni d'acqua del laghetto
del Parco Nord prelevati dai piccoli allievi.
Nel caso questi campioni si fossero mostrati poveri d'elementi interessanti,
alcuni campioni d'acqua stagnante presenti in laboratorio sostituivano
la carenza riscontrata.
Insieme con una mia compagna siamo state incaricate di fare da "tutori"
ad una bambina che sembrava molto interessata ed incuriosita dai "piccoli
mostri nell'acqua" e che ha partecipato attivamente e con entusiasmo
all'esperienza.
I problemi che ho riscontrato durante l'incontro con i bambini dipendevano
dall'imperfetta organizzazione del lavoro in quanto essendo alla prima
esperienza del genere, non è stato facile spiegare in termini semplici
alcuni concetti ad alunni delle scuole inferiori che potevano avere
delle difficoltà a comprendere ciò che gli era spiegato; inoltre c'è
stata anche qualche difficoltà tecnica, ad esempio a causa di un problema
con il classico microscopio ottico, il mio gruppo è stato costretto
ad utilizzarne uno più complesso che creava difficoltà anche a noi studenti.
Durante il secondo incontro programmato è venuto nel nostro laboratorio
il secondo gruppo degli allievi delle elementari.
Le modalità di lavoro è stata modificata rispetto alla volta precedente,
l'organizzazione del lavoro è stata migliorata basandosi sulla precedente
esperienza.
Appena arrivati, i bambini sono stati affidati agli studenti, i quali
hanno loro presentato brevemente l'attività svolta l'anno precedente
dalla nostra classe sui microrganismi.
Per verificare le conoscenze dei piccoli visitatori, gli sono state
poste delle domande preparate in precedenza in modo che dalle risposte,
si potessero eventualmente chiarire, completare e correggere in modo
semplice i concetti espressi ed i dubbi emersi; alcuni dei quesiti posti
sono stati:
- Cos'è un microrganismo?
- Cos'è una cellula?
- L'acqua che beviamo è la stessa del laghetto?
- Cosa ti aspetti di osservare nei campioni?
Ai bambini sono state fornite delle fotocopie con disegni riguardanti
i microrganismi ed elementari criteri di classificazione (forma, movimento,
colore); gli sono state illustrate le attrezzature (in particolare del
microscopio ottico con ingrandimento 400X) il loro utilizzo e le modalità
di ricerca in modo che essi stessi potessero operare in modo quasi autonomo
pur sotto stretta sorveglianza; essi erano invitati a prenderne nota
di ciò che osservavano in modo che avessero del materiale da utilizzare
in eventuali lavori affidati dalle maestre sull'esperienza svolta.
Durante il lavoro e terminata l'esperienza, gli studenti continuavano
a fare agli allievi altre semplici domande con successive spiegazioni;
esempio:
- Hai trovato qualche microrganismo? Se si descrivilo e disegnalo.
- Hai visto qualcosa di vivente muoversi? Come?
- Sapresti classificare o riconoscere quello che hai visto utilizzando
il materiale a tua disposizione?
- Dove sono maggiormente presenti i microrganismi sul vetrino? Sai
il perché?
- Sapresti riconoscere un organismo da un detrito?
- Ti è piaciuto il lavoro svolto?
- Lo rifaresti?
- Qual è stata la cosa che ti ha interessato di più?
Come nel precedente incontro oltre a visualizzare i microrganismi col
normale microscopio, si sono potuti osservare anche grazie a un microscopio
ottico collegato ad un monitor utilizzato da due nostri compagni, questo
ha permesso ad un maggior numero di persone di osservare campioni ingranditi.
Durante quest'incontro si sono riscontrati molti problemi in meno del
precedente in quanto basandosi sull'esperienza è stato possibile organizzare
il lavoro in modo più produttivo.
IN CONCLUSIONE: I bambini si sono dimostrati interessati all'esperienza,
in particolare alla ricerca dei "piccoli mostri in movimento" con il
microscopio, ma gli organismi maggiormente osservati sono stati alghe
di diverso tipo.
La principale difficoltà è stato spiegare in termini semplici e comprensibili
concetti abbastanza complessi e astratti per allievi delle elementari
(esempio cos'è una cellula), e come distinguere i microrganismi da semplici
detriti o bolle d'aria presenti nei campioni osservati.
Personalmente credo che l'esperienza sia stata utile ai bambini poiché
gli ha permesso di partecipare attivamente ad un'attività di ricerca
(anche se molto semplici) descritta solo dai libri di testo, e perciò
di capire ed interessarsi maggiormente all'argomento; oltre che a loro
quest'esperienza è stata proficua anche per me perché ho potuto verificare
e ripassare le mie conoscenze e, essendo costretta a spiegarle in modo
molto semplice a chiarirle meglio.
Daniela Ventura, Classe 4°Al
RELAZIONE: esperienza con gli alunni della scuola
elementare Lincoln
Lo aveva detto:" Non pensiate che questa esperienza sia solo un interessante
e piacevole perdita di tempo! Prima o poi, agli esami di maturità o
in qualche altra occasione, si vedrà se avete lavorato e qualcuno valuterà
il vostro impegno!".
Questo, come decine di altri suoi accorati appelli, era caduto nel vuoto,
poi all'esposizione dell'ultimo giorno dei cartelloni che illustravano
il lavoro e all'interessamento dei poveri malcapitati che erano passati
di lì per caso, la fine della scuola e l'atteso inizio delle vacanze,
tutto era finito nel dimenticatoio.
Si, forse tutto si era concluso, ma non per tutti, ovviamente! E' così
che l'ostinata professoressa Mazzilli, era tornata alla ribalta, ben
due anni dopo, proponendo agli allievi della bizzarra classe 4°Al, d'essere,
a loro volta, gli insegnanti di ragazzi della scuola elementare e così
mostrare finalmente il duro lavoro di campionamento della cristallina
acqua del laghetto del Parco Nord, avvenuto in seconda superiore.
Come, quel gruppo di "prime donne" , sentendosi ancora una volta al
centro dell'attenzione , avrebbero potuto rifiutare? Ed infatti l'iniziativa
fu accolta con discreto entusiasmo ( forse anche grazie alla propaganda
di qualcuno:" bella!!, che cosi "perdiamo" quattro ore di lezione…!!"),
tranne che dai soliti ignoti poco attratti dall'idea di dover avere
a che fare con dei mocciosi: "come se non ne avessi abbastanza a casa!"
o da chi sosteneva d'essere troppo indietro con il programma e che poi
si sarebbe accumulato troppo da fare in seguito…, ma come al solito
"l'unione fa la forza" e le voci fuori dal coro furono velocemente eliminate.
Arrivò, così, il fatidico momento: l'incontro era alle porte, anzi i
ragazzini attendevano, un nostro gesto, alla porta del laboratorio di
biologia , l'impreparazione generale che regnava sino a poche ore prima,
sembrava scomparsa.
Un ambiguo personaggio, inaspettatamente compone frasi con poco senso
logico e un po' d'imbarazzo ( ma lo si ammira per il coraggio….) per
introdurre questi nove ragazzini, ciascuno nelle mani di due "esperti"
nel mondo della biologia, alla analisi di campioni a fresco dell'acqua
del medesimo laghetto (due anni dopo) e all'osservazione degli organismi
abbastanza viventi nella stessa.
C'è sicuramente da dire che "l'arte dell'arrangiarsi " si perfeziona
in quattro anni di scuola superiore e per i nostri non è difficile incantare
fanciulli e fanciulle che li ascoltano come fossero grandi "guru".
Usando lunghi giri di parole per descrivere gli strumenti utilizzati
in laboratorio per la preparazione dei vetrini, spiegando in modo fugace
(perché forse non ancora abbastanza chiaro a loro stessi) la differenza
tra una bolla d'aria e un organismo, spedendo i volenterosi ragazzi
a preparare campioni (con maggiori e migliori risultati di quelli ottenuti
dalla professoressa), intercalati da pettegolezzi sulla propria vita
di classe e sui loro "amori tra i banchi di scuola", ecco trascorse
due ore di grande impatto per entrambe le parti!
Insistenti, disarmanti, a volte stressanti, dolci (nel senso che hanno
portato dolcetti da condividere per ringraziarci della disponibilità),
curiosi e iper-attivi i ragazzi della scuola elementare sono stati decisamente
i protagonisti di tutta l'esperienza! "Stranamente" preparati (forse
è andato meglio il secondo incontro, anche se il primo è stato decisamente
più spontaneo), disponibili, divertiti, stimolati, a volte stressati,
ma comunque contenti di aver potuto insegnare qualcosa del loro grande
sapere: i ragazzi della scuola superiore hanno, forse, potuto capire,
anche se lontanamente, cosa significhi essere professori davanti ad
un mandria di giovani che passano dall'apatia alle centinaia di domande
, ma chiaramente nei momenti più inopportuni!
Laura Foi 4° Al
RELAZIONE SULL'INCONTRO CON I BAMBINI
Nei giorni passati sono venuti nella nostra scuola gli alunni della
scuola elementare Lincoln di Cinisello Balsamo. Lo scopo di questo incontro
era quello di illustrare ai bambini il fantastico mondo che potevano
osservare analizzando l'acqua del laghetto.
Il primo incontro è avvenuto il 23 aprile con una prima parte degli
alunni che, appena arrivati nel nostro laboratorio, si sono divisi uno
per gruppo di noi studenti.
Prima di iniziare le osservazioni al microscopio Marco Modena ha tenuto
una breve introduzione su cosa i bambini avrebbero potuto osservare
analizzando l'acqua dopodiché è iniziata l'esperienza.
Per prima cosa si è spiegato agli alunni il funzionamento del microscopio
e come si preparava un vetrino facendogli fare delle prove. Infine gli
abbiamo fatto osservare i vetrini, disegnare ciò che osservavano e tentare
di identificarli con l'ausilio di un atlante dei microrganismi.
Il secondo incontro è avvenuto il 30 aprile, in questo gruppo c'erano
gli alunni più scatenati e uno di questi è capitato proprio a noi.
Come l'esperienza precedente questa si è svolta facendo osservare i
vetrini da loro preparati, ma in più abbiamo sottoposto al nostro allievo
alcune domande da noi preparate precedentemente.
Secondo me questa esperienza è stata molto bella perché ho provato a
fare il professore per un giorno e ho capito che non farò mai questo
mestiere; penso che anche agli alunni sia piaciuta, vista l'attenzione
che mettevano nell'ascoltare le spiegazioni e nell'osservare i vetrini.
Sui due alunni da me "curati" penso che Annabella fosse molto simpatica,
attenta e preparata (forse più di noi) e mi ha colpito da come imparava
in fretta. Invece Federico era particolare, ma è stato molto bravo,
simpatico ed era disposto ad imparare.
Matteo Ferroni 4AL
RELAZIONE SULL'INCONTRO CON 1 BAMBINI
Quando la professoressa avanzò la proposta, molti di noi si dimostrarono
entusiasti ad accoglierla. Per due motivi risultava interessante: il
primo era il fatto di andare a sondare nuovamente un campo in cui ormai
ci ritenevamo abbastanza esperti, in quanto due anni prima organizzammo
un bellissimo lavoro sul microcosmo acquatico.
Per quanto mi riguarda lo studio di piccoli esserini invisibili mi aveva
colpito e anche impressionata, quindi l'idea di aver ancora a che fare
con fanghiglia, benthos e acqua stagnante non era poi cosi male!
La seconda ragione era che avremmo avuto a che fare con bambini dell'elementari:un
mondo anche questo, a parte e, per alcuni di noi, forse sconosciuto!
Ma è proprio questa la novità che ha fatto scattare l'entusiasmo: tutti
erano pronti ad accogliere un bambino come tanti babysitter e fare loro
da guida.Insomma era divertente l'idea che almeno per una volta avremmo
tenuto noi le redini del comando! Ma tra il dire e il fare...
La nostra organizzazione non fu proprio da oscar...
Il giorno fatidico, ovvero quando arrivò la prima parte d'apprendisti
"biologi" non avevamo preparato nemmeno il discorso di presentazione,
ma con la nostra solita lena riuscimmo ad improvvisare qualcosa in un'ora
e ad esporlo poi ai bambini con la voce di un nostro compagno sorteggiato.
Tutti questi dettagli non sfuggirono alla nostra professoressa, ma che
alla fine delle due ore non era poi cosi arrabbiata con noi. Infatti
siamo stati a dir poco bravissimi!!!
In entrambe le ore a nostra,disposizione abbiamo cercato di impegnare
costantemente l'attenzione dei nostri piccoli ospiti, che molto facilmente
si distraevano o perdevano la pazienza.
Abbiamo mostrato loro: tutti gli strumenti che avremmo usato insieme,
come si costruisce un vetrino, come utilizzare al meglio il microscopio
ottico e abbiamo spiegato le differenze tra i vari organismi che avremmo
potuto incontrare.
È stato bello e gratificante vedere i bambini coinvolti e impegnati
a guadare nell'obiettivo del microscopio, tutti attenti e concentrati,
e poi eccitati quando trovavano qualcosa di vivo, di insospettabile,
che si muoveva dentro quella goccia d'acqua che loro avevano accuratamente
prelevato e riposto sul vetrino!
I bambini più vivaci furono affidati ai ragazzi con un po' più di polso,
ma comunque non tutti gli alunni sembravano interessati e disposti collaborare.
Al secondo incontro, arrivò la seconda metà della 5° elementare e con
loro sperimentammo alcune domande sul lavoro che stavamo svolgendo e
quanto erano coinvolti.
È stupefacente che tipo di risposte possano darti bambini di 10 anni;
a volte pare che ne sappiano più di noi!
Alla fine di quest'ultimo incontro i bambini ci hanno offerto un piccolo
spuntino e tutti siamo rimasti piacevolmente sorpresi.
È stato bello poi ricevere una lettera di ringraziamento e i commenti
da parte di ogni bambino circa il ragazzo o la ragazza che l'aveva seguito.
Quest'ultima è stata la dimostrazione che ognuno di loro è stato piacevolmente
stupito.
Urbano Sara
Rispetto ad alcuni miei compagni di classe posso
ritenermi più fortunato perché in tutti e due gli incontri ho avuto
la possibilità di collaborare con bambini mediamente intelligenti, riservati
ed educati.
Le maggiori difficoltà che ho riscontrato sono state quelle di come
presentare il lavoro e di come preparare uno specifico percorso da presentare
al mio alunno.
Tuttavia questi ostacoli sono stati alleviati nel secondo incontro dalla
precedente preparazione di una serie di domande da porre al bambino.
Con questi quesiti mi è stato possibile capire se ciò che il microscopio
ci presentava era realmente stato afferrato e capito dal ragazzino.
Ritengo che questa esperienza sia stata comunque positiva per i bambini,
che hanno avuto la possibilità di ricevere semplici e corrette nozioni
da persone che, per via dell'età sono forse loro più vicini di un adulto.
Positivo è stato anche il mio compagno di lavoro "Pistri" che, pur essendo
un ragazzo particolare ha una buona dialettica e una naturale predisposizione
nel rivolgersi a dei bambini delle elementari.
Mi ha fatto molto piacere ricevere i dolci dai ragazzini che in questo
modo hanno dimostrato di essere stati in qualche modo appagati da questa
esperienza.
Andreana Marco
RESOCONTO DELL'ESPERIENZA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA
ELEMENTARE
Giorni addietro la classe ha effettuato un'esperienza decisamente insolita
con dei bambini delle elementari. Decisamente insolita, perché si trattava
per noi di svolgere l'attività di professore verso questi ragazzini;
situazione del tutto fantasiosa specialmente per quanto riguarda determinati
individui della 4al.
Il tutto consisteva nell'illustrare e nel ripetere lavori eseguiti due
anni addietro: il prelevamento dell'acqua del laghetto del Parco Nord,
con rispettiva individuazione di microrganismi contenuti in essa.
L'attività si è svolta in due fasi, per suddividere la classe dei giovani
alunni in due gruppi di nove bambini e per rendere meno caotica la lezione.
Con il primo gruppo l'esperienza è cominciata con un balbettato e talvolta
impacciato resoconto del nostro lavoro passato da parte di un mio compagno.
La lezione è proseguita con la separazione della nostra classe in coppie,
dove ad ognuna di queste veniva affidato un bambino ansioso di vedere
"strani animalacci" nell'acqua esaminata al microscopio.
L'entusiasmo dei ragazzini era palese, infatti non facevano in tempo
a posizionare un vetrino sul microscopio che erano già subito in postazione
per prepararne uno nuovo per individuare nuovi microrganismi che in
seguito venivano identificati tramite manuali specifici.
Forse la prima esperienza ore è stata a tratti noiosa per la scarsa
variabilità dei microrganismi trovati.
La settimana successiva, dopo una piccola autocritica di classe a esito
positivo che ci ha indotto a formulare una serie di domande da sottoporre
al secondo gruppo di bambini per approfondire e rendere più chiaro il
lavoro, abbiamo accolto il secondo gruppo di piccoli studenti decisamente
più preparati.
La maggior parte dei ragazzi si è dimostrata volenterosa e partecipe
all'esperienza di laboratorio e a mio avviso ciò ha favorito l'ampliarsi
delle loro conoscenze; sicuramente erano anche molto entusiasti per
l'insolita lezione perché era evidente la loro curiosità nel conoscere
il "lontano" mondo delle superiori e nel lavorare con ragazzi ben più
avanti con l'età.
Anche per noi l'esperienza è stata positiva, perché prima di tutto ci
ha rinfrescato la memoria su vecchi argomenti, in secondo luogo ha fatto
capire quanto possa far piacere il trasferire conoscenza a un individuo
volenteroso e come, anche se non è quasi mai successo, può innervosire
il disperdere parole con persone distratte(questo può fare meditare
verso i nostri professori), in terzo luogo per la discreta scorpacciata
di dolcetti gentilmente offertaci dai giovani apprendisti .
Diego Santucci 4° Al