La prima uscita

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Incontro in
classe

Incontro all'ITIS
Cartesio 1

Incontro all'ITIS
Cartesio 2

secondo
incontro in
classe

 

La scheda dell'Itis Cartesio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le classi del Comune di Cinisello Balsamo - 5a - elementare Lincoln
23 aprile 2002

Il punto di vista degli "insegnanti" dell'Itis Cartesio

Daniela Laura Matteo Sara Marco Diego

RELAZIONE SUL PROGETTO DI COLLABORAZIONE TRA SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE SUPERIORI a.s. 2001-2002

Nel corso del secondo quadrimestre scolastico gli alunni di una classe della scuola elementare Lincoln di Cinisello Balsamo (Mi) hanno svolto un'attività di laboratorio in collaborazione con gli studenti della classe 4° A del Liceo Scientifico Tecnologico "Cartesio" Parco Nord di Cinisello Balsamo (Mi).
La classe elementare è stata divisa in due gruppi, ognuno dei quali ha visitato l'istituto superiore in orario scolastico in due date differenti.
Durante il primo incontro un rappresentante della classe 4° liceo ha tenuto una breve presentazione dell'argomento "Microrganismi vegetali ed animali invisibili all'occhio umano"; in seguito ogni bambino è stato affidato a due ragazzi più grandi che hanno avuto il compito di illustrargli l'utilizzo del microscopio, degli strumenti utili all'esperienza (vetrini, copri - vetrini, pipette,…) e successivamente le modalità di ricerca e classificazione dei microrganismi nei campioni d'acqua del laghetto del Parco Nord prelevati dai piccoli allievi.
Nel caso questi campioni si fossero mostrati poveri d'elementi interessanti, alcuni campioni d'acqua stagnante presenti in laboratorio sostituivano la carenza riscontrata.
Insieme con una mia compagna siamo state incaricate di fare da "tutori" ad una bambina che sembrava molto interessata ed incuriosita dai "piccoli mostri nell'acqua" e che ha partecipato attivamente e con entusiasmo all'esperienza.
I problemi che ho riscontrato durante l'incontro con i bambini dipendevano dall'imperfetta organizzazione del lavoro in quanto essendo alla prima esperienza del genere, non è stato facile spiegare in termini semplici alcuni concetti ad alunni delle scuole inferiori che potevano avere delle difficoltà a comprendere ciò che gli era spiegato; inoltre c'è stata anche qualche difficoltà tecnica, ad esempio a causa di un problema con il classico microscopio ottico, il mio gruppo è stato costretto ad utilizzarne uno più complesso che creava difficoltà anche a noi studenti.
Durante il secondo incontro programmato è venuto nel nostro laboratorio il secondo gruppo degli allievi delle elementari.
Le modalità di lavoro è stata modificata rispetto alla volta precedente, l'organizzazione del lavoro è stata migliorata basandosi sulla precedente esperienza.
Appena arrivati, i bambini sono stati affidati agli studenti, i quali hanno loro presentato brevemente l'attività svolta l'anno precedente dalla nostra classe sui microrganismi.
Per verificare le conoscenze dei piccoli visitatori, gli sono state poste delle domande preparate in precedenza in modo che dalle risposte, si potessero eventualmente chiarire, completare e correggere in modo semplice i concetti espressi ed i dubbi emersi; alcuni dei quesiti posti sono stati:

  • Cos'è un microrganismo?
  • Cos'è una cellula?
  • L'acqua che beviamo è la stessa del laghetto?
  • Cosa ti aspetti di osservare nei campioni?

Ai bambini sono state fornite delle fotocopie con disegni riguardanti i microrganismi ed elementari criteri di classificazione (forma, movimento, colore); gli sono state illustrate le attrezzature (in particolare del microscopio ottico con ingrandimento 400X) il loro utilizzo e le modalità di ricerca in modo che essi stessi potessero operare in modo quasi autonomo pur sotto stretta sorveglianza; essi erano invitati a prenderne nota di ciò che osservavano in modo che avessero del materiale da utilizzare in eventuali lavori affidati dalle maestre sull'esperienza svolta.
Durante il lavoro e terminata l'esperienza, gli studenti continuavano a fare agli allievi altre semplici domande con successive spiegazioni; esempio:

  • Hai trovato qualche microrganismo? Se si descrivilo e disegnalo.
  • Hai visto qualcosa di vivente muoversi? Come?
  • Sapresti classificare o riconoscere quello che hai visto utilizzando il materiale a tua disposizione?
  • Dove sono maggiormente presenti i microrganismi sul vetrino? Sai il perché?
  • Sapresti riconoscere un organismo da un detrito?
  • Ti è piaciuto il lavoro svolto?
  • Lo rifaresti?
  • Qual è stata la cosa che ti ha interessato di più?

Come nel precedente incontro oltre a visualizzare i microrganismi col normale microscopio, si sono potuti osservare anche grazie a un microscopio ottico collegato ad un monitor utilizzato da due nostri compagni, questo ha permesso ad un maggior numero di persone di osservare campioni ingranditi.
Durante quest'incontro si sono riscontrati molti problemi in meno del precedente in quanto basandosi sull'esperienza è stato possibile organizzare il lavoro in modo più produttivo.
IN CONCLUSIONE: I bambini si sono dimostrati interessati all'esperienza, in particolare alla ricerca dei "piccoli mostri in movimento" con il microscopio, ma gli organismi maggiormente osservati sono stati alghe di diverso tipo.
La principale difficoltà è stato spiegare in termini semplici e comprensibili concetti abbastanza complessi e astratti per allievi delle elementari (esempio cos'è una cellula), e come distinguere i microrganismi da semplici detriti o bolle d'aria presenti nei campioni osservati.
Personalmente credo che l'esperienza sia stata utile ai bambini poiché gli ha permesso di partecipare attivamente ad un'attività di ricerca (anche se molto semplici) descritta solo dai libri di testo, e perciò di capire ed interessarsi maggiormente all'argomento; oltre che a loro quest'esperienza è stata proficua anche per me perché ho potuto verificare e ripassare le mie conoscenze e, essendo costretta a spiegarle in modo molto semplice a chiarirle meglio.
Daniela Ventura, Classe 4°Al


RELAZIONE: esperienza con gli alunni della scuola elementare Lincoln
Lo aveva detto:" Non pensiate che questa esperienza sia solo un interessante e piacevole perdita di tempo! Prima o poi, agli esami di maturità o in qualche altra occasione, si vedrà se avete lavorato e qualcuno valuterà il vostro impegno!".
Questo, come decine di altri suoi accorati appelli, era caduto nel vuoto, poi all'esposizione dell'ultimo giorno dei cartelloni che illustravano il lavoro e all'interessamento dei poveri malcapitati che erano passati di lì per caso, la fine della scuola e l'atteso inizio delle vacanze, tutto era finito nel dimenticatoio.
Si, forse tutto si era concluso, ma non per tutti, ovviamente! E' così che l'ostinata professoressa Mazzilli, era tornata alla ribalta, ben due anni dopo, proponendo agli allievi della bizzarra classe 4°Al, d'essere, a loro volta, gli insegnanti di ragazzi della scuola elementare e così mostrare finalmente il duro lavoro di campionamento della cristallina acqua del laghetto del Parco Nord, avvenuto in seconda superiore.
Come, quel gruppo di "prime donne" , sentendosi ancora una volta al centro dell'attenzione , avrebbero potuto rifiutare? Ed infatti l'iniziativa fu accolta con discreto entusiasmo ( forse anche grazie alla propaganda di qualcuno:" bella!!, che cosi "perdiamo" quattro ore di lezione…!!"), tranne che dai soliti ignoti poco attratti dall'idea di dover avere a che fare con dei mocciosi: "come se non ne avessi abbastanza a casa!" o da chi sosteneva d'essere troppo indietro con il programma e che poi si sarebbe accumulato troppo da fare in seguito…, ma come al solito "l'unione fa la forza" e le voci fuori dal coro furono velocemente eliminate.
Arrivò, così, il fatidico momento: l'incontro era alle porte, anzi i ragazzini attendevano, un nostro gesto, alla porta del laboratorio di biologia , l'impreparazione generale che regnava sino a poche ore prima, sembrava scomparsa.
Un ambiguo personaggio, inaspettatamente compone frasi con poco senso logico e un po' d'imbarazzo ( ma lo si ammira per il coraggio….) per introdurre questi nove ragazzini, ciascuno nelle mani di due "esperti" nel mondo della biologia, alla analisi di campioni a fresco dell'acqua del medesimo laghetto (due anni dopo) e all'osservazione degli organismi abbastanza viventi nella stessa.
C'è sicuramente da dire che "l'arte dell'arrangiarsi " si perfeziona in quattro anni di scuola superiore e per i nostri non è difficile incantare fanciulli e fanciulle che li ascoltano come fossero grandi "guru".
Usando lunghi giri di parole per descrivere gli strumenti utilizzati in laboratorio per la preparazione dei vetrini, spiegando in modo fugace (perché forse non ancora abbastanza chiaro a loro stessi) la differenza tra una bolla d'aria e un organismo, spedendo i volenterosi ragazzi a preparare campioni (con maggiori e migliori risultati di quelli ottenuti dalla professoressa), intercalati da pettegolezzi sulla propria vita di classe e sui loro "amori tra i banchi di scuola", ecco trascorse due ore di grande impatto per entrambe le parti!
Insistenti, disarmanti, a volte stressanti, dolci (nel senso che hanno portato dolcetti da condividere per ringraziarci della disponibilità), curiosi e iper-attivi i ragazzi della scuola elementare sono stati decisamente i protagonisti di tutta l'esperienza! "Stranamente" preparati (forse è andato meglio il secondo incontro, anche se il primo è stato decisamente più spontaneo), disponibili, divertiti, stimolati, a volte stressati, ma comunque contenti di aver potuto insegnare qualcosa del loro grande sapere: i ragazzi della scuola superiore hanno, forse, potuto capire, anche se lontanamente, cosa significhi essere professori davanti ad un mandria di giovani che passano dall'apatia alle centinaia di domande , ma chiaramente nei momenti più inopportuni!
Laura Foi 4° Al


RELAZIONE SULL'INCONTRO CON I BAMBINI
Nei giorni passati sono venuti nella nostra scuola gli alunni della scuola elementare Lincoln di Cinisello Balsamo. Lo scopo di questo incontro era quello di illustrare ai bambini il fantastico mondo che potevano osservare analizzando l'acqua del laghetto.
Il primo incontro è avvenuto il 23 aprile con una prima parte degli alunni che, appena arrivati nel nostro laboratorio, si sono divisi uno per gruppo di noi studenti.
Prima di iniziare le osservazioni al microscopio Marco Modena ha tenuto una breve introduzione su cosa i bambini avrebbero potuto osservare analizzando l'acqua dopodiché è iniziata l'esperienza.
Per prima cosa si è spiegato agli alunni il funzionamento del microscopio e come si preparava un vetrino facendogli fare delle prove. Infine gli abbiamo fatto osservare i vetrini, disegnare ciò che osservavano e tentare di identificarli con l'ausilio di un atlante dei microrganismi.
Il secondo incontro è avvenuto il 30 aprile, in questo gruppo c'erano gli alunni più scatenati e uno di questi è capitato proprio a noi.
Come l'esperienza precedente questa si è svolta facendo osservare i vetrini da loro preparati, ma in più abbiamo sottoposto al nostro allievo alcune domande da noi preparate precedentemente.
Secondo me questa esperienza è stata molto bella perché ho provato a fare il professore per un giorno e ho capito che non farò mai questo mestiere; penso che anche agli alunni sia piaciuta, vista l'attenzione che mettevano nell'ascoltare le spiegazioni e nell'osservare i vetrini.
Sui due alunni da me "curati" penso che Annabella fosse molto simpatica, attenta e preparata (forse più di noi) e mi ha colpito da come imparava in fretta. Invece Federico era particolare, ma è stato molto bravo, simpatico ed era disposto ad imparare.
Matteo Ferroni 4AL


RELAZIONE SULL'INCONTRO CON 1 BAMBINI
Quando la professoressa avanzò la proposta, molti di noi si dimostrarono entusiasti ad accoglierla. Per due motivi risultava interessante: il primo era il fatto di andare a sondare nuovamente un campo in cui ormai ci ritenevamo abbastanza esperti, in quanto due anni prima organizzammo un bellissimo lavoro sul microcosmo acquatico.
Per quanto mi riguarda lo studio di piccoli esserini invisibili mi aveva colpito e anche impressionata, quindi l'idea di aver ancora a che fare con fanghiglia, benthos e acqua stagnante non era poi cosi male!
La seconda ragione era che avremmo avuto a che fare con bambini dell'elementari:un mondo anche questo, a parte e, per alcuni di noi, forse sconosciuto! Ma è proprio questa la novità che ha fatto scattare l'entusiasmo: tutti erano pronti ad accogliere un bambino come tanti babysitter e fare loro da guida.Insomma era divertente l'idea che almeno per una volta avremmo tenuto noi le redini del comando! Ma tra il dire e il fare...
La nostra organizzazione non fu proprio da oscar...
Il giorno fatidico, ovvero quando arrivò la prima parte d'apprendisti "biologi" non avevamo preparato nemmeno il discorso di presentazione, ma con la nostra solita lena riuscimmo ad improvvisare qualcosa in un'ora e ad esporlo poi ai bambini con la voce di un nostro compagno sorteggiato.
Tutti questi dettagli non sfuggirono alla nostra professoressa, ma che alla fine delle due ore non era poi cosi arrabbiata con noi. Infatti siamo stati a dir poco bravissimi!!!
In entrambe le ore a nostra,disposizione abbiamo cercato di impegnare costantemente l'attenzione dei nostri piccoli ospiti, che molto facilmente si distraevano o perdevano la pazienza.
Abbiamo mostrato loro: tutti gli strumenti che avremmo usato insieme, come si costruisce un vetrino, come utilizzare al meglio il microscopio ottico e abbiamo spiegato le differenze tra i vari organismi che avremmo potuto incontrare.
È stato bello e gratificante vedere i bambini coinvolti e impegnati a guadare nell'obiettivo del microscopio, tutti attenti e concentrati, e poi eccitati quando trovavano qualcosa di vivo, di insospettabile, che si muoveva dentro quella goccia d'acqua che loro avevano accuratamente prelevato e riposto sul vetrino!
I bambini più vivaci furono affidati ai ragazzi con un po' più di polso, ma comunque non tutti gli alunni sembravano interessati e disposti collaborare.
Al secondo incontro, arrivò la seconda metà della 5° elementare e con loro sperimentammo alcune domande sul lavoro che stavamo svolgendo e quanto erano coinvolti.
È stupefacente che tipo di risposte possano darti bambini di 10 anni; a volte pare che ne sappiano più di noi!
Alla fine di quest'ultimo incontro i bambini ci hanno offerto un piccolo spuntino e tutti siamo rimasti piacevolmente sorpresi.
È stato bello poi ricevere una lettera di ringraziamento e i commenti da parte di ogni bambino circa il ragazzo o la ragazza che l'aveva seguito.
Quest'ultima è stata la dimostrazione che ognuno di loro è stato piacevolmente stupito.
Urbano Sara


Rispetto ad alcuni miei compagni di classe posso ritenermi più fortunato perché in tutti e due gli incontri ho avuto la possibilità di collaborare con bambini mediamente intelligenti, riservati ed educati.
Le maggiori difficoltà che ho riscontrato sono state quelle di come presentare il lavoro e di come preparare uno specifico percorso da presentare al mio alunno.
Tuttavia questi ostacoli sono stati alleviati nel secondo incontro dalla precedente preparazione di una serie di domande da porre al bambino. Con questi quesiti mi è stato possibile capire se ciò che il microscopio ci presentava era realmente stato afferrato e capito dal ragazzino.
Ritengo che questa esperienza sia stata comunque positiva per i bambini, che hanno avuto la possibilità di ricevere semplici e corrette nozioni da persone che, per via dell'età sono forse loro più vicini di un adulto.
Positivo è stato anche il mio compagno di lavoro "Pistri" che, pur essendo un ragazzo particolare ha una buona dialettica e una naturale predisposizione nel rivolgersi a dei bambini delle elementari.
Mi ha fatto molto piacere ricevere i dolci dai ragazzini che in questo modo hanno dimostrato di essere stati in qualche modo appagati da questa esperienza.
Andreana Marco


RESOCONTO DELL'ESPERIENZA CON I BAMBINI DELLA SCUOLA ELEMENTARE
Giorni addietro la classe ha effettuato un'esperienza decisamente insolita con dei bambini delle elementari. Decisamente insolita, perché si trattava per noi di svolgere l'attività di professore verso questi ragazzini; situazione del tutto fantasiosa specialmente per quanto riguarda determinati individui della 4al.
Il tutto consisteva nell'illustrare e nel ripetere lavori eseguiti due anni addietro: il prelevamento dell'acqua del laghetto del Parco Nord, con rispettiva individuazione di microrganismi contenuti in essa.
L'attività si è svolta in due fasi, per suddividere la classe dei giovani alunni in due gruppi di nove bambini e per rendere meno caotica la lezione. Con il primo gruppo l'esperienza è cominciata con un balbettato e talvolta impacciato resoconto del nostro lavoro passato da parte di un mio compagno.
La lezione è proseguita con la separazione della nostra classe in coppie, dove ad ognuna di queste veniva affidato un bambino ansioso di vedere "strani animalacci" nell'acqua esaminata al microscopio.
L'entusiasmo dei ragazzini era palese, infatti non facevano in tempo a posizionare un vetrino sul microscopio che erano già subito in postazione per prepararne uno nuovo per individuare nuovi microrganismi che in seguito venivano identificati tramite manuali specifici.
Forse la prima esperienza ore è stata a tratti noiosa per la scarsa variabilità dei microrganismi trovati.
La settimana successiva, dopo una piccola autocritica di classe a esito positivo che ci ha indotto a formulare una serie di domande da sottoporre al secondo gruppo di bambini per approfondire e rendere più chiaro il lavoro, abbiamo accolto il secondo gruppo di piccoli studenti decisamente più preparati.
La maggior parte dei ragazzi si è dimostrata volenterosa e partecipe all'esperienza di laboratorio e a mio avviso ciò ha favorito l'ampliarsi delle loro conoscenze; sicuramente erano anche molto entusiasti per l'insolita lezione perché era evidente la loro curiosità nel conoscere il "lontano" mondo delle superiori e nel lavorare con ragazzi ben più avanti con l'età.
Anche per noi l'esperienza è stata positiva, perché prima di tutto ci ha rinfrescato la memoria su vecchi argomenti, in secondo luogo ha fatto capire quanto possa far piacere il trasferire conoscenza a un individuo volenteroso e come, anche se non è quasi mai successo, può innervosire il disperdere parole con persone distratte(questo può fare meditare verso i nostri professori), in terzo luogo per la discreta scorpacciata di dolcetti gentilmente offertaci dai giovani apprendisti .
Diego Santucci 4° Al