olio su tela 70x80 |
Si nutre del tempo il tempo: è così che consuma se stesso! E lo attraversano nel loro andare e venire da un tempo all’altro, le dee che di esso son fatte. E nel forgiare nuove lancette da apporre al quadrante, attendono che si dissolva l’ultimo istante di una vecchia era per farne ripartire una nuova. Giulietta
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olio su tela 80x60 |
Non s'ode il posarsi del passo stanco e lento del contadino di ritorno dai campi, né s'ode il garrire delle rondini in cielo. Unica voce è quella del silenzio che annuncia la fine del giorno, mentre l'obliquo scendere del sole dipinge ogni cosa di caldi colori del suo dolce tramontare. S'è arreso del suo rovistare, il passero, che in cerca d'acini maturi è passato di filare in filare di viti vendemmiate. Malinconica l'anima cerca l'estate perduta, ma pacata si scalda agli ultimi raggi di un sole di questo tiepido autunno. Giulietta |
olio su tela 60x70 |
Non c'era nessuna fretta di andare, nessuna di fare... c'era solo da restare ad aspettare che qualcosa accadesse. Restava perciò seduta a contemplare la strada abbandonata e il lento salire della foschia che nascondeva pian piano i monti; e quando il silenzio sembrava rallentare lo scorrere del tempo, volgeva lo sguardo sulla paziente compagna di quel dolce oziare, felice che anche quel giorno trascorresse senza confusione, senza bisogno di agitarsi. Un giorno nato per riposare. Giulietta |
olio su tela |
Al fine si è placato il vento che ha urlato la sua rabbia per tutta la notte, e della mareggiata, anche la risacca s'è sciolta, ad un lento movimento di onde stanche... sfinite. E' primavera, ma non la vedo dal volo di rondini che non osano attraversare questo mio cielo, né me lo lasciano percepire i secchi fili d'erba che ricoprono le dune sabbiose. E' primavera e le tempeste si susseguono una dopo l'altra, senza rispetto, senza comprensione per chi ha l'anima spezzata da un inverno fatto di freddo e niente, in cui il buio graffia i vetri delle finestre già nel primo pomeriggio, dove il gelo morde le povere piante sui davanzali, e masticando ingoia ogni voglia di gioire, di vivere, di continuare a provare e sperare. E' primavera, comunque vada è tornata, e tutto si placherà in cielo, in terra, e nella vita. E' triste la voce del mare; sembra un lontano cantare di pescatori, che ricorda, a chi vuol andare avanti, che la tempesta scuote la terra così come le avversità scuotono la nostra vita. E per ogni tempesta la speranza di un dolce rifiorire che sappia cancellarne il ricordo. Giulietta |
olio su tela |
Quello che ci lasciavamo alle spalle era già conosciuto, e ai nostri occhi si apriva una visione che toglieva il fiato. Macchie di ciclamini formavo un tappeto che dava colore ad un autunno giallo e arancio delle ultime foglie ancora appese, tra i rami allungati verso l’alto, come dita di mani che sfioravano il cielo. Non si avvertiva stanchezza alcuna, solo… la curiosità di scoprire cosa ci aspettasse in quella foresta di pioppi, querce e pini e il desiderio di proseguire oltre la curva di quel “sentiero tra i ciclamini” Giulietta |