Il "Caleidoscoppio" presenta:" La Passione di Cristo e Lo Stabat Mater" Parrocchia S.M.Maddalena 19 Marzo 2008 Regia di Saverio Minunno.
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    Preghiera


    Padre,
    Se nella perfezione del tuo imperscrutabile disegno è deciso che io debba morire tra i tormenti e versare tutto il mio sangue su questo immenso altare, Io sono pronto.
    Padre,allontana da me le lusinghe di Satana.
    Padre, consola e difendi questi miei deboli fratelli;quando nell’estremo momento di dolore, nel tempo, invocheranno il mio nome.
    E che la Luce Eterna
    Trionfi.

    Diavolo(Franco)


    So, che cosa state pensando di me…..
    Vorreste sapere il mio nome!
    Vorreste vedere il mio volto!....per maledirmi!
    Peccato che io non abbia nome! Ma i mille nomi del male!
    Peccato che io non abbia un volto! Ma i mille volti del dolore!
    Non vi fidate di me?.......fate bene!
    Ma, se vi piace potete consolarvi al pensiero che alla fine di questa rappresentazione, Io ne uscirò sconfitto.
    E’ il mio destino.
    L’umile falegname inventerà qualcosa di spettacolare, temo, per abbattermi.
    L’ho già visto all’opera con le sue magie, le sue guarigioni, le sue resurrezioni.
    Per il momento, però, sono ancora Io il padrone dei vostri dubbi, il signore delle vostre fragilità.
    IO….L’INNOMINABILE!

    Lucia, Sandra,Ambra.


    Ecco è il momento di entrare nella notte! Quando avrà oltrepassato quella soglia, comincerà La Passione di Cristo!
    Dopo aver recitato l’Hallel, che è l’azione di grazia pasquale Gesù apre la porta del Tempio, che un raggio di luna rischiara, e raggiunge un recinto, ai piedi del Monte degli Ulivi.
    Gesù e i suoi apostoli: una piccola comitiva, che da quando è perseguitato, ha scelto questo piccolo orto, detto Getsemani come rifugio abituale.
    Padre ti prego. Se tu lo vuoi. Se, puoi, allontana da me questo calice.
    Una parte del suo essere si sottrae all’atroce chiamata, che lo condurrà al martirio.
    Che la tua volontà sia fatta, e non la mia.
    La volontà di Cristo in quell’istante, è di sfuggire al martirio.
    Stacca dalla sua fronte una mano bagnata: da dove esce tutto quel sangue?
    La supplica si spegne sulle sue labbra.
    La materia schiaccia il Cristo.
    Echeggiano, nell’oscurità, urla di belve divorate.

    Gabriella,PinaRosa,AnnaLaura.


    Svegliatevi, fratelli! Si avvicina colui che mi tradirà.
    Non abbiate paura.
    Con un bacio! Un’idea soprannaturale, che il traditore mai avrebbe trovato di per sé!Quelle labbra sulle sue guance!
    Credeva, il Cristo, fino all’ultimo, di aver conosciuto ogni bassezza umana. Ma quel bacio!
    Alla luce delle torce, la muta dei cani rabbiosi si precipitò sulla misera preda, pronta a morderla sulle carni vive.
    Io sono colui che cercate! Lasciate andare costoro.Avreste potuto prendermi alla luce del sole,oggi, al Tempio.Ma, meglio vi giova il buio, l’oscurità.Questaè la vostra ora.

    Francesca , Maria Paola, Maddalena.


    Gesù fu condotto da Hanna,sommo sacerdote, che lo fece legare ancora più duramente, e lo rimandò a Kaifa, suo genero, per essere interrogato. Perché mi interroghi Tu? Domanda a coloro che hanno udito ciò che ho detto. Essi sanno ciò che ho insegnato! Il primo schiaffo si abbattè sulla sua faccia: era la mano grossa di un soldato. Ma perché lo percuotete non ha nemmeno alzato la voce. Non ha mancato di rispetto a nessuno . Quanto freddo farà in questa notte! L’oltraggio era cominciato. Ci fu un grido d’orrore. Un primo sputo sul viso, poi altri ancora e ancora fino all’estrema umiliazione. Dei servi lo schiaffeggiavano. Gli velavano la faccia e lo percuotevano coi pugni. Indovina chi ti ha colpito!! E ridevano. Se non fosse stato di poca apparenza, se nel suo portamento fosse stata sempre quella maestà che noi immaginiamo…..La marmaglia si sarebbe tenuta a distanza.No. Il Nazareno non era tale da imporsi a quella feccia rigurgitata dalle cucine. In certi momenti l’essere umano ha molti volti!! Il silenzioso splendore della Trasfigurazione in quell’istante avrebbe potuto irradiarsi da quell’augusto aspetto.

    Donata, Fernanda, Susy.


    La Passione di Cristo avrebbe potuto fermarsi agli sputi, agli schiaffi, ai pugni. Vi era già tanta più abiezione di quanto la nostra debole fede non possa sopportare….E nondimeno la potenza di Gesù sulle anime ha radice in questa conformità con le sofferenze degli uomini. Non ci può essere al mondo un prigioniero, un martire, un condannato innocente o colpevole….Che non ritrovi in Gesù vituperato e crocifisso…la sua propria immagine e somiglianza! Dopo ch’egli ebbe sofferto fino alla morte, gli uomini non sono stati meno crudeli. Il sangue ha continuato ad essere versato. Ma le vittime sono state ricreate una seconda volta, a somiglianza di Dio. Anche senza saperlo, anche senza volerlo. Io credo che sarà così per sempre. Anche senza volerlo!!

    Gennaro, Pier Antonio, Martino.


    Pilato odiava e disprezzava il Sinedrio ed anche Erode Antipa, ma lo temeva. Era stato sconfitto da loro a Roma in una contesa a proposito di alcune targhe d’oro che il procuratore aveva appese nel suo palazzo reale, a Gerusalemme e che dovette poi riportare a Cesarea, nella sua residenza abituale. Dopo aver perduto la causa in quel processo, il Procuratore diffidava di quei violenti. “Catturatelo voi, quell’individuo, quel Gesù nazareno e giudicatelo secondo la vostra legge. E non create problemi a me , che sono ignaro della questione! Ma quegli stessi Giudei che temono di macchiarsi calcando il suolo del pretorio dove fanno condannare a morte un innocente, professano che non è lecito per loro uccidere alcuno. Consegneranno Gesù per essere crocifisso, ma non pronunceranno la sentenza. Il Fariseismo così violentemente denunciato dal Cristo si manifesta così in tutta la sua laidezza. Pilato, esasperato dal dubbio, ma prudente, convoca il Cristo nel Pretorio. Non sa cosa chiedergli. Lo vede, forse come un pover’uomo, strappato per un momento alla folla immonda! “Tu sei il Re dei Giudei? Mi chiedi ciò da te stesso, o altri te l’han detto di me? Il Procuratore Pilato sta quasi per cedere alla pietà, alle lusinghe dei pazzi. Invece….. Sono Io un Giudeo? Sono Io un fanatico? Rispondi a tono. Ragazzo!! Sei tu il Re dei Giudei? Il mio regno non è di questo mondo. Se così fosse i miei ministri combatterebbero perché fossi mandato a morte per le armi dei Giudei. Il mio regno non è di questa terra. Tu lo hai detto: Io sono il Re. Sono nato e venuto al mondo per testimoniare la verità. Io sono la Verità, Io che ti parlo. Mi confondi ,ragazzo. La tua voce…quello sguardo..basta. Sia condotto da Erode Antipa.E’ un problema loro. Siano loro a giudicarlo. Siano loro gli assassini. Ma questa è pura follia!!!!

    Federica,Maddalena, Sandra. Martino(Giuda)


    Eccoli, arrivano,correte sorelle.Il corteo degli asssasssini.
    Che cosa vedi, Marta? Quale corteo? E che cos’è questo frastuono orribile.Arrivano! Sorelle.Che spettacolo tremendo. Presto. Lo portano qui.E’ ferito! Aiutatelo! Povero fratello martoriato!Com’è possibile! E’ tutto una piaga. Chi ha deciso questo martirio! Quale rapace farebbe mai tanto scempio di un agnello ferito!Guardateli! Guardateli!Stanno ridendo! Stanno sghignazzando! Cos’è che vi fa tanto divertire! Assassini! Lo spettacolo di un uomo che muore fra i tormenti?La preda sgozzata e data in pasto ai maiali?Assassini! Non siete altro che banalissimi assassini! E’ la tortura che vi affascina? E’ quel misero sangue che zampilla dalle povere braccia?Calmatevi, sorelle! Ricordate la lezione del Maestro.Perdonate!Essi non sanno quello che fanno. Non meritano la nostra indignazione! Ridono è vero, ma è forse per paura!
    Gesù!!Povero amico mio. Sto impazzendo, Marta. Stammi vicino! Vergogna! Vergogna! Dio vi protegga dal rimorso. Dalla peggiore delle punizioni:il rimorso!Guardatelo! Nel tormento! Nell’umiliazione.Che pena! E loro ridono! Criminali! Siete soltanto una banalissima rappresentazione del male e della crudeltà, neanche riuscita tanto bene. Vigliacchi!
    Andiamo, Maddalena! Ci aspetta una notte di pianto e di lutto.
    Ah! Sei qui, tu!Serpente!Bestia!Traditore!Giuda!
    Prendete, sorelle, questo velo nero.Avvolgete il traditore con il sudario della vergogna!Non parlare di cose che non sai Maddalena.Per favore!Ah! si…e cosa c’è da sapere.Cosa c’è da sapere.Forza diccelo.Giuda? Sei qui? Cosa vuoi ancora da noi, da Lui! Io sono più vicino alla morte di quanto tu non possa immaginare!E’ una maniera facile per fuggire dalle proprie colpe, non credi?Ma ti illudi! Sai,stavamo appunto parlando di perdono… e di punizione! Anche voi lo tradirete. Tutti lo tradiranno. Prima che questa notte finisca! No!Almeno questo! Dovresti avere la dignità di risparmiarcelo! I 30 soldi che hai così soavemente guadagnato ti hanno dato alla testa! Attento amico stai per entrare nell’eternità, tutto solo, come il più famoso dei falsi amici! Sei orgoglioso, vero?Ti pare giusta, come ricompensa, questa: l’eternità del rimorso? Non so …è qualcosa che abbiamo dentro di noi …tutti…nella profondità del nostro animo. Sono scellerato perché sono un uomo, e sento il fango originario in me.Ed anche voi lo tradirete, prima o poi.Tutti….Tutti…..

    Diavolo(Franco)


    Belzebù(nipote di Caterina)


    Gesù(Italo)


    Scena della Veronica(Anna Laura)


    Fermatevi un momento,per favore, lasciate che almeno gli deterga il volto , quasi non ci vede più per il sudore e il sangue. Quanto sangue…..

    Donata e Pina Rosa


    Sebbene un velo di morte stia scendendo su quello sguardo…..Esso brilla di luce sfolgorante Sebbene il suo labbro non proferisca parola…. Si, lo sento come un fiume inarrestabile scorrono le più dolci e tremende frasi d’amore….

    Cristo sulla croce


    Deposizione


    Madonna


    Stabat Mater:Federica,Lucia,Anna Laura,Susy,Pina Rosa,Fernanda,Donata,Sandra,Gabriella,Maria Paola, Maddalena,Francesca,Nietta,Stefania


    Stabat mater dolorosa

    iuxta crucem lacrimosa, dum pendebat filius.

    Cuius animam gementem

    contristatam et dolentem pertransivit gladius.

    O quam tristis et afflicta

    fuit illa benedicta Mater unigeniti!

    Quae maerebat et dolebat

    , pia Mater, dum videbat nati poenas incliti!

    Quis est homo, qui non fleret

    , Matrem Christi si videret in tanto supplicio?

    Quis non posset contristari

    Christi Matrem contemplari dolentem cum filio?

    Pro peccatis suae gentis

    vidit Iesum in tormentis et flagellis subditum;

    Vidit suum dulcem natum

    moriendo desolatum, dum emisit spiritum.

    Eia Mater, fons amoris

    , me sentire vim doloris fac, ut tecum lugeam!

    Fac, ut ardeat cor meum

    in amando Christum deum, ut sibi complaceam!

    Sancta Mater, istud agas

    , crucifixi fige plagas cordi meo valide!

    Tui nati vulnerati

    tam dignati pro me pati poenas mecum divide!

    Fac me vere tecum flere

    , crucifixo condolere, donec ego vixero!

    Iuxta crucem tecum stare

    te libenter sociare in planctu desidero.

    Virgo virginum praeclara

    , mihi iam non sis amara: fac me tecum plangere.

    Fac, ut portem Christi mortem

    , passionis fac consortem Et plagas recolere!

    Fac me plagis vulnerari

    , cruce fac inebriari ob amorem filii!

    Inflammatus et accensus

    per te, Virgo, sim defensus in die iudicii!

    Fac me cruce custodiri

    morte Christi praemuniri, confoveri gratia!

    Quando corpus morietur

    , fac, ut animae donetur Paradisi gloria!

    Amen.


    Alla croce del Signore

    tutta immersa nel dolore, sta la madre in lacrime. Una spada acuminata, già da tempo profetata, le trafigge l'anima. Oh! l'angoscia e la distretta della donna benedetta madre dell'Altissimo. Quante lacrime e lamenti nell'assistere ai tormenti del suo divin Figlio! Chi potrà frenare il pianto nel vedere in tale schianto la beata Vergine? Chi la madre addolorata con il Figlio suo associata guarderà impassibile? Vede il Figlio tanto amato per le colpe flagellato del suo stesso popolo. Vede il dolce Figlio in croce mentre soffre pena atroce esalar lo spirito. Salve, fonte dell'amore fa ch'io provi il tuo dolore, fammi con te piangere. Il mio cuore sia fervente verso Cristo sofferente, Salvatore amabile. Siano impresse nel mio cuore le ferite del Signore sul duro patibolo. Delle pene che ha provato il tuo Figlio sì piagato fa ch'io sia partecipe. Possa anch'io con te soffrire e con Cristo compatire fino al giorno ultimo. Alla croce stare accanto ed unirmi a te nel pianto, madre mia, desidero. Salve, Vergine preclara; tua bontà non sia avara voglio con te piangere; Del Signor portar la morte, aver parte alla sua sorte, le sue piaghe accogliere; Delle piaghe esser segnato, della croce inebriato, del sangue purissimo. E nel giorno del giudizio ch'io non cada a precipizio nell'eterno carcere. Quando un dì dovrò morire possa, Cristo, a te venire, per tua madre amabile. E, se il corpo avrà la morte, giunga l'anima alle porte dell'eterna patria. Amen

    ERODE (PIERANTONIO)

    Che sciocchezza – che stupidità.Che morte assurda ed inutile. E poi che impudenza che tracotanza chi aveva mia visto sotto il regno tanta infantile temerarietà. Sfidare me? Erode Il Grandeeeeee Partita persa ancora prima di inziare Quale mistero – quale magia si nasconde in te, peccato che fra pochi giorni che dico , fra poche ore nessuno più si ricorderà di Te …. hahahahahahaha

    Giuseppe D’Arimatea(Gennaro)

    Eravamo tutti… tutti come bambini addormentati nella beatitudine dell’abbraccio materno… Prima che il vento maligno ci sospingesse per un mare tempestoso come fragili vascelli.. Ah come agnelli fra i lupi come soldati al fronte: i nemici nell’uragano dell’esistenza. I giorni dell’odio… gli anni del piombo. I genocidi …gli olocausti ! Io sono Giuseppe d’Arimatea, gran sacerdote Amico mio perfetto, Gesù Potrò mai ringraziarti per quanto mi hai svelato? Potevi, tu solo , svelarmi ilo vero senso ,profondo ed unico della parola amore… l’amore che ti ha condotto a tanto sacrificio! L’amore che ogni uomo deve conoscere perché ad ogni uomo tu l’hai donato IO ora posso soltanto piangere… perché ho capito Io ,considerato grande saggio dal prestigio indiscusso anche aldilà del tempio Nicodemo Giovanni Baldassarre venite Presto Portate qui il lino … i teli e le canape di Anatolia! Portate i balsami del Libano e gli alabastri con gli unguenti … Venite presto!

    Sandra dal pulpito


    Resurrezione


    Questa è certo la cosa più bella che il Padre ha creato, perché si può possederla ed essere posseduti senza toccarla.
    E’ un oggetto,ma non risveglia desideri. E’ un paese dove non scoppiano risse e non fermentano taverne. E’ il cielo.Qui si condensa l’emozione incantata di tutti gli esodi, la liberazione da tutte le schiavitù, il destino umano del navigare da un dolore che ci si lascia alle spalle, che diventerà un poema, o una leggenda verso la felicità che è sempre nelle mattutine partenze.
    E Lui naviga in questo felice silenzio non avendo altro porto che il silenzio. E lui s’innalza, e nel salire non cesserà di parlarci, perché solo se ascolteremo ciò che rivela queste esistenze ci sembreranno più sopportabili. E Lui guarderà i nostri occhi pieni di lacrime con i suoi occhi pieni di luce.
    Ecco viene la madre.
    Nascondete al suo sguardo quest’oggetto di orrore.

    ARTICOLO DI UN SETTIMANALE LOCALE.


    Hanno scritto di noi:


    REPERTORIO