Itinerario tra le chiese e le cappelle
di Palese e Macchie
Le Cappelle del borgo
Numerose sono le cappelle private presenti nel centro dell'abitato di Palese-Macchie che coprono un arco temporale
che va dal XVIII secolo al XX.
La prima cappella di cui si ha notizia storica è quella annessa a Torre Palese appartenuta nel 1752 al marchese
Stella, come risulta da un Catasto di Modugno dell'epoca; tale costruzione è da identificarsi con l'attuale
cappella di San Giuseppe annessa a Palazzo Capitaneo, edificato nel XIX secolo sul luogo ove sorgeva la torre summenzionata.
La medesima cappella compare in un atto del 1774 ove vengono elencate tutte le chiese e le cappelle rurali dipendenti
dal Capitolo di Modugno: era dedicata a San Filippo e risultava appartenere alla famiglia De Rossi. Quando nel 1808 venne istituita
la vicaria, Giuseppe De Rossi - come si evince dalla bolla dell'arcivescovo di Bari Mormile - mise a disposizione del vicario-curato
la propria cappella per la celebrazione delle funzioni religiose nel borgo di Palese. Sempre da quell'atto del
1774, che è conservato presso l'Archivio Privato Capitaneo, sappiamo dell'esistenza di altre due cappelle.
Una era situata nei pressi dell'Arenario (la zona ove sorge il Titolo sul lungomare), tuttavia l'indicazione
risulta molto vaga e generica, ed era dedicata a San Vincenzo. Probabilmente è da identificarsi con la cappellina che si trovava
in contrada Giannone (in via Capitaneo, di fronte a via Tenente Ranieri), la quale, a detta di alcuni abitanti
della zona, presentava degli ambienti sotterranei che arrivavano sino al Campo Sportivo. Purtroppo alcuni decenni
fa è stata abbattuta. L'altra cappella citata nel documento settecentesco è quella di Santa Maria del Rosario annessa a Villa Zanchi, della quale disponiamo di maggiori informazioni ricorrendo in diversi atti. La prima citazione
risale al 1763, quando Pietro Capitaneo vendette le sue proprietà alla Marina a Giuseppe De Rossi che le
alienò subito a Vincenzo Zanchi di Bergamo, ma residente a Modugno, colui che fece edificare la villa-masseria
omonima. In un altro atto del 1766 Vincenzo Zanchi affermava di aver eretto una cappella adiacente al suo casino,
ma quasi sicuramente provvide solo a restaurare una costruzione preesistente; dal medesimo documento sappiamo che
la cappella serviva per le esigenze religiose di tutti gli abitanti del vicinato ed era mantenuta con l'usufrutto
di alcune proprietà terriere vicine alla villa. Il proprietario, inoltre, si assumeva l'onere di far celebrare
a sue spese almeno dodici messe l'anno e ad acquistare le necessarie suppellettili: nel 1767 fu acquistata una
campana e negli anni successivi dei messali, tuttora conservati nella sagrestia, stampati a Napoli negli anni 1765,1770
e 1819. Alla fine del XVIII secolo da Roma giunsero delle reliquie di Santi racchiuse in sei teche, delle quali
ne resta solo una parte, essendo state le altre trafugate da ignoti assieme ad una quadro settecentesco della Madonna
del Carmine. Altri due quadri dello stesso periodo, di cui uno raffigurante la Sacra Famiglia, si trovano nella
sacrestia, purtroppo in un cattivo stato di conservazione a causa dell'umidità dei locali. Nel 1774 risultava
essere cappellano di Santa Maria del Rosario don Raimondo Zanchi, figlio di Vincenzo. Attualmente la cappella appartiene
alle famiglie Capitaneo e Di Ciaula.
La consuetudine di dotare le masserie di cappelle nell'Ottocento passò alle ville che iniziarono a sorgere
nella zona litoranea di Palese. Tra queste ricordiamo villa
Longo, edificata in via Nazionale nel 1844 dal medico modugnese
Nicola Longo (1789-1877) con annessa una graziosa cappella con campaniletto dedicata alla Vergine del Carmelo.
Ogni anno gli eredi Longo la aprono al pubblico in occasione della festività della Madonna del Carmine (16
luglio).
Al XX secolo risalgono altre cappelle private: nella zona di mare, in vico V di via Vittorio Veneto si trova la
cappella Moschetti costruita intorno al 1922, dedicata alla Madonna Addolorata, era usata per celebrare le funzioni
religiose per le famiglie dei pescatori sino a quando negli anni Sessanta fu eretta la parrocchia di Stella Maris;
in via Monte Sabotino si trova la cappella con campaniletto appartenente alla famiglia Martino e intitolata alla
Madonna del Rosario. Nel 1976, nell'ambito del complesso residenziale Matarrese in via Modugno è stata
realizzata una cappella dedicata a Santa Cecilia, patrona del rione, la cui statua in precedenza ospitata presso
la cappella Zanchi vi ha trovato collocazione. Vi si celebrano le funzioni religiose in occasione della festa della
Santa il 22 novembre. Le cappelle private, in genere, vengono utilizzate per la recita del Rosario da parte dei
fedeli del quartiere.