Il Consacrato - Capitolo 21

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-=Capitolo 21: Ricordi di un passato lontano=-

 

La sua mano scivolava lenta e delicata sulla pelle morbida della ragazza, sfiorandole ora la spalla ora il collo candido. Appoggiata al suo petto riposava teneramente e lui poteva assaporare la fragranza della sua pelle, il profumo dei suoi capelli.

Avrebbe dato tutto per poter rimanere con lei.

Ma era un servitore della Luce e non poteva che concedere a quel suo desiderio il tempo di un respiro. Per lunghi anni della sua vita aveva accettato di servire la causa del Bene contro i servitori del Vuoto e le loro diaboliche macchinazioni ai danni del genere umano.

Aveva conosciuto il dolore e la sofferenza.

La solitudine.

L'abnegazione e l'umiltà erano divenute i pilastri su cui poggiava la sua esistenza ma ora, questa la piccola verità radicata nel suo cuore, tutto poteva cambiare.

La ragazza, nonostante fosse semi addormentata, sorrise mentre le dita di Delukhan le sfioravano la pelle dei fianchi. Aprì gli occhi e lo osservò dolcemente per qualche istante.

Non parlarono, rimasero immobili, ad osservarsi, assaporando ogni istante, compiacendosi della reciproca presenza.

“Ti amo, Tynderion”.

Lei non rispose a parole, si limitò a farsi ancora più vicina e ad accostare le labbra a quelle di lui.

Un'ora dopo, Delukhan stava sistemando il contenuto della sua sacca: pochi vestiti, una bottiglietta d'acqua, lo stretto indispensabile. Doveva partire al più presto.

Per un guerriero della luce non esisteva il tempo del riposo, la gioia dell'amore ed il calore di una compagna al risveglio.

L'amore diviene un sentimento ideale, un legame verso ognuna delle creature e delle persone che abitano sotto il cielo. Solidarietà e offerta gratuita a chiunque la Luce avesse deciso di inviare i propri seguaci. Una vita di sacrifici e di rinunce, di enormi soddisfazioni e responsabilità. Non a tutti era concessa l'opportunità di salvare vite, di lottare per il futuro.

La via della Luce era la vita che Delukhan aveva fatto sua e ai cui precetti aveva obbedito ciecamente. Fino all'incontro con Tynderion.

C'era in lei qualcosa che l'aveva rapito, un fascino magnetico in quegli occhi nocciola a cui non riusciva a sottrarsi.

“Parti di nuovo?”

Lui non rispose.

“Perché? Credevo che noi…”

Delukhan interruppe i propri movimenti.

“Ti prego, lo sai: non posso spiegarti..”.

Era doloroso, era come se la gola gli si stringesse e lottasse contro l'istinto del cuore di rendere la donna che amava partecipe della verità, consapevole. Avrebbe voluto rivelarle di essere un guerriero della luce. Ma non gli era concesso, né avrebbe avuto molto senso.

“Perché? Dimmi, perché non puoi spiegarmi chi sei? Sei così misterioso…”.

Ora gli era accanto.

Nel suo tono non c'era condanna né intenzioni di rimprovero. Lo amava a tal punto da accettare le sue scomparse, i suoi silenzi, le sue assenze. Forse aveva un'altra, forse la considerava solo un giocattolo. Addirittura Tynderion si era ritrovata a pensare che fosse un criminale in fuga dalla legge. Ma lo amava e questa era la verità più grande e sconvolgente che avesse mai provato in vita sua.

Ogni volta che Delukhan partiva si giustificava dicendole che si trattava di lavoro e che non poteva parlarne, purtroppo. Nemmeno le poteva lasciare un recapito, un numero di telefono. Nulla. Come se fossero destinati ad incontrarsi di nascosto, come se il loro amore fosse una colpa, una vergogna.

Aveva più volte provato ad affrontare la questione ma inevitabilmente subentrava il silenzio.

Ed era doloroso.

Per entrambi.

Lo scorgeva in quegli occhi azzurri che tanto amava. Era così evidente.

Un ultimo bacio prima di andarsene poi Delukhan le sussurrò quell'ultimo “ora devo andare..”

 

Si svegliò all'improvviso.

Era ancora nell'auto e sopra di lui la ragazza aveva ormai perso i sensi, spossata dalla perdita di energia vitale che il demone le aveva sottratto.

Scuotendo la testa per scacciare i ricordi che a causa della propria stanchezza erano giunti a tormentarlo, Balrog si mise seduto.

Quindi scese lasciando l'uomo e la donna, entrambi nudi, all'interno del suv nero. In breve sarebbero morti per la mancanza di energia vitale. Forse qualcuno sarebbe giunto in loro soccorso, o forse no: chi poteva saperlo?

Al momento la cosa non interessava al demone.

Si sentiva ristorato anche se un po' scosso a causa del sogno di poco prima.

Il suo passato.

Era raro che simili ricordi tornassero a rammentargli chi era stato. Per quanto fossero trascorsi parecchi anni, alcuni brandelli del proprio passato erano ancora lì a ricordargli il suo trascorso e la sua umanità rinnegata.

Ma fu sufficiente un momento, un battito di ciglia, perché la sua mente tornasse salda, lucida e attenta a valutare come meglio procedere ora.

Mentre si ristorava di energia vitale in compagnia di quegli umani, aveva riflettuto sull'esito dello scontro con Alchor.

Non era andato secondo i suoi piani ma ciononostante tutto era ancora salvabile. Certo, avrebbe preferito condurlo lui stesso nel covo dei propri sottoposti ma anche la nuova piega che gli eventi avevano preso poteva esser fonte di piacevoli soddisfazioni.

In fondo, ora poteva contare anche sul fattore sorpresa visto che il guerriero lo credeva estinto.

Tuttavia aveva appurato che non conveniva sottovalutarlo ed affrontarlo al pieno delle proprie energie.

Tornando sui suoi passi, recuperò quindi il cellulare dalla borsetta della donna ormai in preda alle convulsioni, la bocca contratta in una smorfia, gli occhi sbarrati all'indietro. Con il busto disteso e le gambe abbandonate sui sedili, poteva divenire una preda ambiti per deviati e maniaci.

L'uomo invece, riverso contro il cruscotto, non respirava più da parecchi minuti.

Abbandonando il veicolo, il demone sbloccò la tastiera del cellulare e compose un numero.

Chelor rispose al secondo squillo.

 

Un paio di minuti dopo Balrog era sul tetto di un edificio a poche centinaia di metri dal centro commerciale. Aveva attinto ai suoi poteri per muoversi nelle ombre e giungere in quel luogo solitario.

Ora, si trattava solo di attendere che i suoi sottoposti adempissero al proprio compito.

Da quella distanza, sfortunatamente, non riusciva ad esercitare che un blando controllo sulla Spada del Vuoto che aveva sigillato nel corpo di Helge. Nonostante l'avesse avvinta a sé con le sue arti demoniache, il suo potere gli permetteva di manovrarla solamente se si trovava nei paraggi, a poche decine di distanza al più, dal corpo che la ospitava. Ma ora necessitava di attingere da quel potere, doveva recuperare le forze se voleva raggiungere l'obbiettivo che si era prefisso.

Ordinando quindi a Chelor di forzare Helge, anche torturandolo se necessario, sperava che il guerriero della luce riuscisse ad accedere al potere della luce sopito in lui, a quella stessa magia a cui da mesi non riusciva ad accedere poiché ostacolato dalla reliquia del vuoto. E ora che Balrog si trovava così distante da essa, la prigione che questa costituiva al potere di Helge era cosa effimera e valicabile. Ma non appena l'avesse varcata, la reliquia avrebbe reagito aggredendolo e colpendolo come più e più volte era accaduto nel corso delle ultime settimane in reazione ai tentativi della Luce di raggiungere e proteggere colui che un giorno sarebbe dovuto diventare il Terzo Spirito.

Un evento che grazie al paziente operato di Balrog non sarebbe mai giunto.

La Luce non sarebbe mai tornata alla completezza ed il Vuoto avrebbe continuato a godere del proprio vantaggio adoperandosi con maggior forza nel proprio piano di distruzione.

Ed ecco, come aveva previsto, un fiume di potere magico giunse da un luogo remoto a rinvigorirlo, a donargli nuova forza. Seguendo la scia che conduceva al demone che ne aveva reclamato il possesso, la Lama del Vuoto aveva tramutato l'energia del corpo ospite in potere tenebroso per nutrire il proprio padrone e ogni altro demone incontrato nel tragitto.

Aprendo le braccia e chiudendo gli occhi, Balrog si lasciò inebriare da quel flusso di potere. Sentì il proprio corpo ricaricarsi di energia, ogni fibra della sua essenza acquisiva ora nuova vita e nuova forza.

Quando il flusso finì, nutrito dall'energia del proprio nemico, il demone era nuovamente pronto ad agire.

Alchor non sarebbe sopravvissuto al prossimo scontro. E se anche qualcosa non fosse andato secondo le sue previsioni, ora, Balrog poteva nuovamente contare sulla possibilità di utilizzare la resurrezione del Vuoto.

Con rinnovato vigore, il demone scese quindi al pian terreno. Volutamente, non controllava le emanazioni di potere tenebroso del proprio corpo per cui ogni persona che gli camminava accanto veniva colta da cupi pensieri, da sospetti e invidie. E di tutto ciò, il demone si compiaceva.

Senza fretta si mosse quindi in direzione del luogo stabilito con Chelor e gli altri, il covo che i demoni avevano utilizzato per nascondersi e per tenere prigioniero Fjollund.

Non era stato facile sigillarlo magicamente in modo che non venisse scoperto facilmente dai servitori della Luce ma era stato uno sforzo che aveva garantito loro una certa tranquillità. E la possibilità, soprattutto, di portare avanti i propri piani fino a questo punto.

Mancava poco ormai, e la Lama del Vuoto sarebbe stata liberata.

E ben tre guerrieri della Luce, presto, ne avrebbero assaggiato il filo.

Avrebbe ottenuto la sua vendetta e un potere ancora maggiore a quello che già possedeva.

Un potere che avrebbe scatenato senza sosta e senza esitazione contro guerrieri della luce e demoni.

Tutti, dal primo all'ultimo, avrebbero pagato per ciò che aveva patito, la perdita ed il dolore che l'avevano portato a rinnegare la Luce e a passare dalla parte del Vuoto.

Avrebbe ottenuto giustizia per quanto accaduto quel giorno di parecchi anni prima, quando Delukhan era morto alla vita per rinascere nelle tenebre con il nome di Balrog.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

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Commenti ricevuto via mail

da Grivitt (29 settembre 2007):

MITICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Helge è la terza Entità che si frappone tra Luce e oscurità, Balrog che è riuscito a a imprigionare il terzo spirito e al contempo a trovare l'arma per la sua vendetta! è incredibile! non vedo l'ora che esca il prossimo capitolo!

 

 

 

 

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