La cassa riservata CarreChan Pass

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-=La cassa riservata CarreChan Pass =-

 

Capitolo 2

Parte 5

 

LA CASSA RISERVATA CarreChan PASS

 

Questo particolare tipo di cassa accetta solo i possessori di CarreChan Pass. A differenza delle altre è colorata di giallo. Come il cartello esposto.

Ma tanto è inutile.

La CarreChan Pass è la fidelity Card della catena: permette di usufruire degli sconti e delle offerte e, al contempo, è una carta di credito che ti permette di pagare la spesa addebitandola sul conto corrente (…di qualcun altro).

Anche a rate, volendo.

Per carità, nessuno è tenuto ad avercela ma, se non ce l'hai non puoi venire a pagare nella cassa riservata essendo, appunto, “ris” e “rvata” ai possessori della carta.

Eppure…

Ogni volta che sei lì: “Buongiorno! Ha la CarreChan Pass?”

Molti rispondono “No” e appoggiano la spesa come niente fosse. Allora gli spieghi la storia. Quindi se ne vanno.

Molti rispondono “No, perché? “. Allora gli spieghi. “Però dovreste mettere un cartello!”, rispondono.

Allora alzi una mano a indicare “i” cartelli. In silenzio, perplessi, se ne vanno.

Oppure trovano qualcosa da controbattere, e se ne vanno, lasciandoti riflettere sulla stupidità umana o sulla professione di tua madre.

Ma sulla cortesia e sui comportamenti umani mi dilungherò dopo. Credo…per ora continuo a temporeggiare.

Poi arrivano quelli che hanno la tessera.

Mentre li stai servendo (nota: li stai servendo, quindi gli altri clienti capiscono che la cassa è aperta e si mettono in coda) dai un'occhiata alla gente e li avverti che la cassa è riservata in modo che non stiano in coda per niente.

Gli stranieri non capiscono niente ma, a gesti e minacce, in qualche modo, si comunica (o almeno credo…).

Gli italiani invece sono geniali: prima o poi arriverà il giorno che Piero Angela farà uno speciale di Super Quark sul comportamento umano nei luoghi pubblici.

Ci sono tre persone in coda. “Avete tutti la CarreChan Pass?” “No” fanno gli ultimi e se ne vanno. Il primo tace. (sembra una barzelletta…)

Quando arriva lui a pagare, ta-dan!, non ha la Carta.

Perché, caro il mio genio, sei rimasto qua? Con chi stavo parlando, prima? Chi sei tu per essere meglio degli altri?

Oppure ancora: “Ha la card?” “SI” “Ok! Allora inizio a battere la spesa”.

Arriva il momento del pagamento: si richiede la tessera.

Le situazioni:

  • Ehm…questa è la tessera dell'Auchan
  • Ehm…questa è la tessera della biblioteca
  • La tessera, scusi? Ce l'ho a casa.
  • La tessera, scusi? Quale tessera?
  • La tessera, scusi? Non importa, grazie.
  • La tessera, scusi? No grazie, sto cercando di smettere.
  • La tessera, scusi? Caraaa, abbiamo la tesseraaa? Caraaa??? Caraaa??
  • What? What are you saying?
  • No grazie, basta così. Posso pagare col bancomat?
  • Come sarebbe a dire “se ho la tessera”? Ti ho detto di darmi l'incasso o faccio una strage, porco demonio!!!

Oppure ci sono quelli che si incazzano: loro sono lì, in coda, gli fai notare che la cassa è riservata e…

O si arrabbia per motivi tutti suoi.

O si inventa scappatoie che non hanno effetto e, soprattutto, lo rendono ridicolo dinnanzi ai suoi simili.

Oppure si offende, come se lo stessi insultando: “E allora? So leggere!”

Sai leggere male.

Oppure: “Sto leggendo la pubblicità!” Un genio, complimenti! Te ne stai col carrello, in coda, due ore, mentre tua moglie in galleria sta sperperando i risparmi di una vita in scarpe, mentre i tuoi figli dilapidano tutti i tuoi averi alle giostrine, mentre il gelato che hai comperato si sta squagliando in compagnia di tutti i prodotti freschi che viaggiano in seconda classe dentro al carrello, e tu te non hai niente di meglio da fare che stare fermo, imbambolato, a leggere la pubblicità visualizzata sui cartelli appesi sopra la cassa: complimenti davvero!

Ma vabbè, pazienza…

Altre cose stupende che capitano in questa cassa sono relative al fatto che la gente, per dimostrarti che ha la carta, te la mostra prima di iniziare la spesa (vabbè, non c'è problema) oppure l'appoggiano sul rullo… Ma cavolo!!! Sul rullo??? Più di una volta mi è finita sotto, trasportata dal rullo…

Allora vedi il cliente diventare pallido: teme di vedere la propria card ridotta in brandelli. (O di doverlo dire alla moglie!)

Non accade mai, purtroppo, che si riduca in brandelli: la carta è infrangibile!

Accade invece che bisogna recuperarla, operazione espletabile mediante l'ispezione accurata e profonda di un apposito cassettino che raccoglie “le schifezze” (termine tecnico a norma di legge) depositate sul rullo. Uno schifo che non sto a raccontarvi, e in cui devi per forza metter le mani per recuperare la tessera dell'idiota di turno.

Oppure capita che il cliente non si ricordi come funziona il pagamento: un'operazione sofisticatissima che richiede anni di preparazione e dodici lauree di cui una obbligatoriamente conseguita a Teheran.

Bisogna selezionare, dal pos,  1, se si vuole che il pagamento venga addebitato sul conto a fine mese, 2 se si vuole pagare la spesa a rate.

Come visualizzato dal pos stesso, tra l'altro.

Certo, capisco che ci si può sbagliare, capisco che ci si possa dimenticare ma…te ne stai lì, porgi il pos al cliente e lui parte deciso a digitare il codice del bancomat. Ora, 9 volte su 10, digitando il proprio codice, va a finire che sceglie 2: pagamento rateale. Ma lui voleva quello a fine mese. Risultato: blocca la cassa e chiama un responsabile dalla cassa centrale in modo che si annulli la transazione e si possa effettuare nuovamente il pagamento. E va beh, capita, non c'è problema: siamo esseri umani per fortuna. Sai che noia se tutto fosse perfetto e non ci fossero mai imprevisti?

Ma se poi sbaglia di nuovo…botte, tante botte…Ma dai, direte voi. Certo, vi capisco, ma provate voi a rimanere seri con un cliente che sbaglia tre volte consecutivamente!

Bene, mi pare di aver detto tutto.

Passiamo quindi al prossimo capitolo. 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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