25. Bradipi di Metallo

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[26 giugno 2005: questa poesia è del 27 aprile 2005. Parla del traffico automobilistico, in particolar modo manifestando la frustrazione e lo stress che mi nascono dentro quando mi trovo costretto a stare dietro ad un camion. Non mi piace perché la visibilità va a farsi benedire e mi sento in balia degli eventi. A volte, poi, si tratta di camion stranieri che vagano alla ricerca di una meta e quindi si muovono a velocità ridicole. Per carità, è gente che sta lavorando e non mi accanisco su di loro (anche se, alle volte…) però credo che si dovrebbe riflettere sui problemi che sorgono legati al traffico pesante: inquinamento, rallentamenti, manto stradale rovinato per il peso del carico…e se poi accadono incidenti (vedi autostrade) succedono tragedie o si causano forti disagi. Forse è solo qua nel Veneto che le strade son così tanto trafficate, ma dubito, eppure io credo che sarebbe opportuno riflettere se non sia bene differenziare meglio il traffico delle strade: camion e auto, quindi, su strade differenti! Ma queste sono decisioni che dovrebbero prendere o proporre i miei governanti. Per ora vi lascio alla poesia e alla prospettiva di chi si trova a guidare a seguito di un camion. Buona lettura!]

 

 

-=Bradipi di metallo=-

 

Inconsapevole

Del mondo circostante

Immagino

Tutto ciò che non conosco.

 

La vista è mutilata

Privata

Della sua stessa capacità.

 

Non vedo nulla

Dinnanzi a me

Solo la tua pachidermica

Forma di metallo.

Sono in balia

Di improvvise apparizioni

Di segnali oscurati

Tempestive manovre

A difesa di situazioni

Di cui ignoro ogni dinamica.

 

Non vedo nulla

Dietro di te, che da tanta parte

dell'ultimo orizzonte il guardo escludi.

 

Avrei dovuto evitarti

Scansarti

Sorpassarti quando potevo.

 

Invece, ora,

sono in tuo potere

incapace di passare oltre

mi limito a seguirti

accondiscendendo

ad una parziale cecità

accettando

la tua assurda andatura.

 

Ma io

Stressandomi e imprecando

Sogno un mondo nuovo

Un mondo in cui

Le strade saranno differenti

In cui il traffico

Sarà specializzato.

 

Sogno un mondo in cui

Il buon senso

Divenga uno strumento

Per pianificare

un futuro migliore.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su scrivendo :

da Nara (27 nov 05) :

Molto divertente! Sei riuscito a tradurre così lo stare nel traffico, quando vado dai miei parenti in Emilia mi fermo alle imprecazioni!Fantastica la parte
"Non vedo nulla
Dietro di te, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo escludi"
Leopardi statà sicuramente sorridendo anche lui!
Ciao

 

da Pietro1965 (27 nov 05) :

L'idea è originale e la prima parte della poesia la sviluppa in modo apprezzabile traducendo lo stress derivante da una situazione di difficoltà da cui non si riesce a sfuggire, caricando la stessa situazione di significati simbolici. Divertente anche la citazione leopardiana.
Sinceramente, però, le ultime due strofe sembrano più l'estratto di un condivisibile programma politico, proclama di buone intenzioni, che versi di una poesia.
Ciao! :-)

 

Commenti ricevuti su ewriters:

da Giuseppe (03 gen 06) :

Bella e tragica metafora dell'incapacità dell'individuo di cogliere il senso del mondo in cui è immerso. Antica ed eterna questione della dicotomia individuo-tutto che era alla base della tragicità dei greci.

da Maresciallo (03 gen 06) :

Tralasciamo il fatto che non ho ben capito il titolo,penso che devi rivedere i tuoi sentimenti.Non puoi sognare un mondo diverso se poi ti fai imprigionare da qualcosa,devi fare una scelta,questo ovviamente è un mio consiglio.Bel testo comunque.

 

 

 

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