Odio la musa dell'ispirazione artistica.
Mi fornisce le idee
Nei momenti più impensabili:
al bagno,
in doccia,
quando guido…
sempre e solo
quando non posso scrivere
e fissare sul foglio bianco
quello che provo o che penso.
Sembra che mi osservi
Attendendo il momento
In cui sembro distratto,
vulnerabile ed indifeso
ai suoi preziosi influssi.
E allora eccola,
mi invia l'ispirazione
si focalizzano nella testa
parole ed idee
e al contempo cresce
la rabbia e la frustrazione:
non posso scrivere,
dannazione!
Appare troppo alto
Il rischio
di perdere il dono immortale
che mi è concesso:
diventa una frenetica
corsa al silenzio.
Il mio rifugio è ad un tavolo
Oppure al pc.
Insopportabili ed eterni
Quei momenti di attesa
Artisticamente improduttiva.
Ed eccomi,
mentre smanio per arrivare
a quel maledetto foglio di carta,
eccomi che smanio
divento nervoso ed irrequieto,
un drogato in crisi d'astinenza.
Smanio e scalcio,
tutto diviene insopportabile.
Sono incontrollabile e teso
Fino a che giungo
Nelle vicinanze della meta
mi libero di ogni cosa,
scrollandomi di dosso il presente,
e quindi scrivo
fisso su quel foglio bianco
tutto ciò che mi è stato donato
la visione e l'idea
di ciò che dirò al mondo.
Scrivo solo
Per placare la mia necessità
Di veicolare il flusso
Di quelle parole
Che mi son concesse
per pochi istanti appena.
Al contempo odio e venero
La musa divina
Che mi concede il dono
Di una fulminea verità.
Leonardo Colombi