[29 luglio: questa invece è di ieri. Forse ancora non è giunta a maturazione ma, nel caso servisse, ci tornerò in futuro. La trascrivo ora perché collegata alla composizione precedente. Il centro della poesia è rappresentato dal fatto di non saper esprimere, talvolta, ciò che viviamo. Abbiamo la capacità di comunicare e proprio i sentimenti o gli eventi grandiosi che ci capitano ci mettono di fronte alla nostra incapacità di comunicare, di saper descrivere a parole ciò che in realtà non si può esprimere. A volte il silenzio è molto più espressivo di qualsiasi parola noi possiamo scegliere di usare. Concludo con 2 notazioni: mi viene in mente un passaggio del Signore degli Anelli in cui ci sono gli Ent, che impiegano moltissimo tempo per comunicare tra di loro, e quindi un breve accenno al valore delle parole e del linguaggio che usiamo, sempre più bistrattalo e trascurato. E poi sul fatto che moltissime tensioni e crisi umane, individuali e non, potrebbero essere evitate e aggiustate se si comunicasse di più e in modo più sano: stiamo disimparando a comunicare. E questo porta a celare il dolore che viviamo, alle incomprensioni, al razzismo, all'odio, alle guerre.]

 

 

Non tutto

si può esprimere a parole.

 

L'inesprimibile

È tutto ciò

che di prezioso esiste.

 

G atrocità in assenza

di comunicazione.

 

Esprimere noi stessi

È la nostra prova più grande.

 

Esprimere o non esprimere

Un pensiero o un sentimento

Può cambiare anche il presente.

Un pensiero inespresso

È in realtà un aborto vero:

la creazione di un pensiero

o l'indagine del nostro cuore

non è mai

un atto insignificante

cui non prestare ascolto.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

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