30. Constatazioni

[Home] [Divagazioni] [Me, myself & I] [Poesie] [Racconti] [Recensioni] [Vari]
 
-=Menù=-
 


 Poesie fino al 2001
Poesie del 2002
Poesie del 2003
Poesie del 2004
Poesie del 2005
Poesie del 2006

 
-=Presente su=-
   
Scrivi
 
-=Navigazione=-
 


Precedente

Prossima

 
-=Introduzione=-

 

[11 giugno: questa porta la data del 1° aprile scorso: pesce d'aprile! In realtà erano solo due pensieri accostati. Aggiungerò dell'altro ora, mentre la trascrivo. Il titolo l'ho tirato fuori al momento, perché una poesia che tratta di scene di vita reale, immagini banali e semplici, comuni e a volte così insensate. Oppure così piccole che sembrano perdersi nel limbo del tempo dei nostri giorni. Ho riscoperto, da poco, che la vita va presa con calma. In un film, Monsieur Ibrahim e i fiori del corano, si dice che il segreto della vita è la lentezza. Ed è vero. Pur essendo in netta contrapposizione con la velocità e lo stress dei giorni nostri, la verità è questa: per ogni cosa ci vuole il suo tempo, e il tempo per ogni cosa è prezioso. E' inutile correre per cercare di fare tutto per non riuscire ad assaporare niente, per non godere del momento, per non riconoscere che in ogni singolo istante è racchiuso un potere e un dono enorme. E per me, sempre di corsa, questa è un'importante lezione di vita da tenere sempre a mente. Buona lettura.]

 

 

-=Constatazioni=-

 

Mi sorprende talvolta

L'odore del pane caldo

E il numero delle persone

Che, per strada,

si muove contromano.

 

Rallento,

finalmente ho imparata.

 

L'odore dei prati

Dopo aver tagliato l'erba

E la polvere sollevata

Da un camion in transito,

particelle di nulla

che danzano nell'aria.

 

Rallento,

finalmente ho imparato.

 

Camminando

Riconosco il mio mondo.

La mia fretta

Era la scusa

Al mio perenne ritardo

Su me stesso.

 

Il mondo comunque è qui.

 

Piovono fotoni dal cielo.

L'azzurro dei miei jeans

E il caldo afoso di questi giorni.

 

Rallento,

finalmente riconosco

che arriverò lo stesso.

Tutto, è in funzione

di ciò che sento dentro.

Prendere o perdere quel treno

Chi può dirmi

cosa doveva accadere?

 

La vita

Mi rintraccia sempre

Lascia che mi perda

E poi, affettuosa e paziente,

mi ritrova sempre.

 

L'odore del pane

E del cemento arroventato.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Scrivi:

da Maria Cristina D (02 maggio 2006):

è bello rallentare delle volte e riassaporare l'odore del pane..molto bella questa tua...giusti ritmi...molto intensa..mi ha emozionato

da avreskida (02 maggio 2006):

a me è piaciuta molto. C'è tanta concretezza e tanto sapersi guardare dentro. E' di una semplicità devastante di grande incisività. Certo stilisticamente parlando bisognerebbe lavorarci su, e magari suggerire meglio alcune immagini. Ma no, lasciala così che va bene :-)

 

 

 

-=Invia un commento oppure una critica=-

Nome / Nickname : (*)
Titolo opera :
Commento/critica : (*)
Indirizzo mail a cui rispondere:
  (*) Campo obbligatorio