04. L ' osservazione di un mondo

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[23 maggio 2003: questa composizione porta la data del 25 febbraio scorso. E' una composizione un po' confusa, in cui confluiscono pensieri differenti, pensieri che mi sono passati per la mente mentre mi recavo alla stazione dei treni di Padova per tornare a casa. Ecco allora l'immagine del traffico cittadino (che da quel che mi hanno detto qui in Veneto è molto più intenso che in altre regioni…sarà che ci sono tante città che si sono ingrandite velocemente nel corso degli anni a causa del continuo nascere di aziende e imprese, cosa che non è successa in altre regioni…), il traffico che a volte assomiglia ad una moderna guerra in miniatura; e poi le immagini della pubblicità, che propongono modelli estetici e di comportamento sullo sfondo di un ruolo che la pubblicità credo abbia perso. E poi l'immagine delle persone che chiedono l'elemosina agli angoli delle strade: a me dispiace per loro ma, se aiutassi tutti mi ritroverei senza soldi e poi, siamo sicuri che tutti quelli che chiedono l'elemosina ne hanno veramente bisogno? Mi spiego, c'è gente che per motivi diversi attraversa un periodo difficile e chiede un aiuto, e questo mi sta bene, ma c'è gente che chiede l'elemosina esibendo la foto dei propri figli ed è costantemente nello stesso posto a chiedere soldi, ogni giorno, e con abiti diversi ogni giorno…cavolo, se ti serve una mano rivolgiti a suore, frati, gruppi di volontari…mah…E, infine, a quel periodo risalgono gli studi di probabilità, un corso che ho seguito e che spero di concludere quest'estate (ho passato lo scritto ma non l'orale), un corso di matematica di alto livello che io informatico devo seguire per forza…mah. Ah, quasi dimenticavo, sempre sulla strada per la stazione ho visto una coppia di persone, un ragazzo handicappato e suo padre: il ragazzo avanzava a fatica, trascinando i piedi sull'asfalto, con il volto rivolto verso l'alto, contorto e in difficoltà. Il padre gli era accanto ma per rispetto si limitava a seguirlo…una prova di fiducia nei confronti del figlio. Mi sono chiesto, guardando quel ragazzo, se effettivamente ci sono pari opportunità per tutti, o se invece lo Stato tende a dimenticarsi dei suoi figli deformi…]

 

 

 

-= L ' osservazione di un mondo =-

 

Teoria dei limiti

Statistica e probabilità

E la consapevolezza

di non poter risolvere

l'equazione della vita.

Si tratta di induzione

Semplice ed infinita,

L'osservazione totale

Di ogni singolo essere vivente.

Il passo lento e faticoso

Di quel giovane ragazzo down

Sorretto, non aiutato,

dall'affetto di suo padre:

ogni passo è una conquista

e la prova di esser come noi.

Nell'aria del mattino

Il capo leggermente piegato

Continua a guardare il sole,

un privilegio, forse,

più che una storpiatura.

Sullo sfondo un cartellone

Con due giovani donne

Nude, avvolte in un sensuale abbraccio

Avvicinano le labbra saffiche

E ammiccano al giovane di fronte

Che pubblicizza

un paio di slip bianchi.

 

I canoni estetici del vuoto.

 

In macchina, intanto,

si stanno scannando.

Allo stop poco fa ho travolto

una zingara

e con ferocia, ora

mi accanisco sul suono primitivo

della guerra e del caos.

Come barbari

Scendiamo in campo

E con mazze e chiavi inglesi

Gridiamo a gran voce

La consapevolezza

Di non saper chi siamo.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su Francamente:

da Pietro.Sassi (04 agosto 2006):

E' una riflessione in versi e giustamente l'hai collocata in quest'argomento.
Una riflessione sui conflitti e sulla mancanza di senso di una società che sembra basata più sull'apparire che sull'essere.
Efficace a questo riguardo il contrasto tra il ragazzo down per il quale ogni piccolo passo è una conquista nel suo difficile cammino (eppure continua a guardare il sole...) e il trionfo della bellezza effimera sui cartelloni.
E lo smarrimento del nostro vero essere può portare all'odio, al disprezzo dell'altro, alla violenza, come dicono gli ultimi bei versi:

"Come barbari

Scendiamo in campo

E con mazze e chiavi inglesi

Gridiamo a gran voce

La consapevolezza

Di non saper chi siamo."

Forse il quadro è fin troppo fosco. Credo l'umanità e la coscienza, il rispetto e l'apertura all'altro siano ancora vivi nella nostra società.
Benvenuto, Leonardo. Mi fa piacere ritrovarti qui su Francamente dopo un po' di tempo...
A presto. Ciao! :-)

 

da daniela (04 agosto 2006):

Ciao leonardo e benvenuto qui, è bella e amara questa tua poetica riflessione su un'umanità che ha perduto la consapevolezza dell'essere, che grida, corre, non sente, non comprende, che non sa più attraversare la vita con il passo lento e consapevole di ogni cosa, anche la più piccola che ci circonda, il tutto molto bene espresso dalla figura del ragazzo down che sa che ogni passo è una conquista e che l'affetto che sorregge e il calore del sole sono preziosi, più preziosi della frenesia dell'apparire, complimenti, daniela

 

 

Commenti ricevuti su Scrivi:

da buru (05 agosto 2006):

il ragazzo portatore di handicap, senz'altro ci può insegnare che di spazio se ne trova sempre, per tutti. Massimo

da Eligiulia (05 agosto 2006):

I canoni estetici del vuoto...Bel modo di porci davanti all'effimira realtà...tutto è vuoto e non facciamo niente per colmarlo, anzi ci voltiamo dall'altra parte...Bravo!!!! Un saluto da Paola

 

 

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