52. Smarrimento

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[07 gennaio 2004: questa composizione porta la data del 28 ottobre 2002. La composi un pomeriggio, influenzato dagli eventi di quel periodo. E' una poesia che parla di me stesso e della sensazione di smarrimento che provavo. Smarrimento soprattutto relativo alla direzione in cui stava procedendo la mia vita. Stavo affrontando il secondo anno di università e mi sentivo abbastanza frustrato. Le prove scritte non andavano bene, i ritmi erano molto serrati ed ero costantemente di corsa per cercare di rispettare le scadenze. In più avevo iniziato a lavorare part-time presso il Carrefour (un ipermercato a Marcon (VE) ) ed il mio tempo libero si riduceva. Mi sentivo stanco, inappagato, solo e soprattutto mi sembrava di non aver tempo per niente. Nel frattempo il resto del mondo continuava a muoversi e iniziavo a trascurare persone e amici, iniziavo a non interessarmi di politica e dei miei diritti in quanto cittadino e lavoratore. Insomma, mi sembrava di essere in balia degli eventi. E proprio in questo stato d'animo si fecero largo nella mia mente e riflessioni che portarono a quanto ho scritto finora. Riflessioni varie, frammenti di pensiero. Tutto ruota attorno al fatto che in questi anni mi sto formando come persona e proprio il mondo che mi circonda sembra disorientarmi circa la direzione da prendere. Anche se non è solo il mondo ad essere una specie di centrifuga, a dirla tutta. Se ci penso sono io che sono propenso allo smarrimento: mi piace scrivere e leggere, ma frequento una facoltà come quella di Informatica in cui su di tutto prevale la matematica con la sua logica ed il suo rigore. E' chiaro che prima o poi dovrò fare una scelta di vita…Un'ultima nota, questa poesia la vedo anche come una critica al sistema scolastico in generale che non si è adeguato ai tempi. La scuola sta divenendo un luogo di omologazione. E mentre si da' importanza all'apprendimento dei mestieri, non ci si rende conto che le nuove generazioni hanno bisogno di ben altro. Le nuove generazioni, crescendo in un mondo che ci presenta ogni giorno cose negative, sono molto più sensibili di quelle passate. E' chiaro quindi che devono essere valorizzate le loro capacità di sentire e creare. E soprattutto che alle nuove generazioni serve innanzitutto un'educazione ed un'istruzione che le renda persone, e non animali da lavoro e accumulo di denaro. Invece la scuola si muove in direzione opposta, e non fornisce ai giovani, risposte alle loro esigenze. Finché nel mondo comandano persone che pongono il denaro al centro di tutto, non ci sarà spazio per il cambiamento. ]

 

 

-=Smarrimento=-

 

Per costruire il mio futuro

Mi sto alienando

Da me stesso.

 

Non ho tempo.

 

Per apprendere le scienze

Ho smesso di crescere.

 

Per imparare il mio mestiere

Ho trascurato la cultura.

 

Per capire l'assoluto

Ricorro alla scienza

E sull'altare della scienza

Sacrifico la fantasia

E la mia purezza.

 

Nessuna macchina è perfetta.

Un ingranaggio marcio

Può far saltare tutto.

 

Un macchinista incapace

Può causare gravi tragedie.

 

Sto disimparando

A conoscere me stesso.

Sto disimparando

A pormi le domande.

E ancor peggiore

È la mia pigrizia

Nel ricercare le risposte.

 

Un velo nasconde la verità

Che merito di conoscere.

Posso intuirla

Ma sto al gioco

di chi crede d'imbrogliarmi.

 

La religione non è una follia.

 

Credere al denaro

È una follia.

 

La conoscenza dell'assoluto

Non procede per via razionale.

 

L'esplorazione del fantastico.

 

Non riconosco più la mia voce.

 

Frammenti del mio futuro

Rubo a Morfeo durante il sonno.

 

Sonno senza sogni.

 

Vita senza inganni.

 

Sto sacrificando troppo.

Non sto sacrificando nulla.

 

Ho bisogno di respirare a pieni polmoni

L'aria limpida di un mondo pulito.

 

Ho bisogno di fermarmi

E dialogare con me stesso.

 

Sto perdendo troppe cose

Per creare chi sarò.

 

Post Scriptum:

Ho bisogno di chiarire i miei pensieri.

Ho bisogno di capire ciò che sento:

se deriva dalla mia sensibilità di artista,

o dalla mia anima incerta

o è frutto forse

della mia cieca stupidità

portata all'esagerazione da una fortuita

sopravvalutazione di ciò che sono?

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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