32. Nata in stazione

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[Questa poesia mi è sbocciata in mente all'improvviso, la sera del 28 novembre. Stavo tornando a casa, ero ormai giunto alla stazione ferroviaria quando all'improvviso giungono le parole per una nuova composizione. Dato che i treni erano in ritardo (c'era stato un incidente o qualcosa di simile) ebbi tutto il tempo per scrivermi giù tutto quello che mi era passato per la testa. Credo che la scintilla sia stato il colore bianco del bastone di un cieco. Sì, perché la vista di quel bastone mi ha fatto pensare ad un battuta su di un fumetto – Rat Man - in cui veniva chiesto ad un cieco come mai il suo bastone fosse di colore bianco , al che il cieco risponde:”sai che me ne frega di averlo colorato!”. Il fatto è che troppo spesso diamo per scontato ciò che abbiamo, ciò che vediamo e tocchiamo, la nostra vita e le nostre esperienze, e tutte le persone che conosciamo. Il mondo è così vasto e la vita così complessa che alle volte nemmeno riflettiamo sul grande dono che ci è stato fatto.

26 dicembre 2004: modificata la struttura della composizione. ]

 

 

-=Nata in stazione=-

 

Ho trascorso un pomeriggio

A spiegare i colori ad un cieco.

 

Ad ogni parola

Il dubbio

Riguardo ciò di cui parlavo.

 

La verità

È che il bianco e nero,

semplici e distinti,

non esistono,

almeno

non nel mondo

che tocchiamo con mano.

 

Ora,

chiuso in un manicomio,

rinchiuso assieme ai folli,

ancora non comprendo:

è da una sola luce

che nascono i colori...

 

Sono le sfumature

a generare i colori...

 

Da un'unica luce

una miriade di colori...

 

E le stelle del cielo,

le stelle dello spazio infinito,

diffondono una luce

uguale dovunque.

Uguale per tutti.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

Commenti ricevuti su scrivi:

da maxilpoeta (05 febbraio 2006) :

nella turbinosa danza di un pensiero che si colora delle tue emozioni, un velo di saggezza si posa sull'ombra senza scia di uno sguardo, perso nella sua nullità senza colori. Un dolce gesto di bontà diventa un attimo di riflessione dove le convinzioni sfumano in astratti arcobaleni senza sole.

da stra_namente (05 febbraio 2006) :

Io adoro i treni che arrivano e ripartono chissà dove con i loro amori, speranze, dolori e passioni...la vita insomma. Qui non potevi che scrivere bellissime parole e trasmettere emozioni. Ciao!

 

 

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