[Datata 27 settembre 2002. Non ricordo in che circostanza l'ho scritta. Di per certo nasce dall'odore dell'erba tagliata, un odore che ho sentito da qualche parte, forse dopo aver tagliato io stesso l'erba di casa. Rileggendola ho come l'impressione che in realtà questa composizione sia un collage di spunti per poesie diverse. Non mi spiego altrimenti la presenza dell'auto azzurra, e di Internet, la grande rivoluzione di questi anni. Di certo so che il titolo è corretto. Ed è certo che si riferisce anche a questo periodo della mia vita, un periodo in cui mi sto perdendo, un periodo in cui l'Università richiede troppa attenzione, un periodo in cui il tempo non mi basta mai.

Cmq niente, più la rileggo, più questa poesia mi sfugge, mi sguscia tra le mani come un'anguilla ribelle. Eppure ne son certo, è più preziosa di quanto sembri. Ci tornerò, lo prometto, ci tornerò. ]

 

 

L'odore dell'erba

Appena tagliata,

La sensazione del vuoto.

 

Solitudine

Oppure ignoranza.

 

E' tornato il sole,

sua maestà è ancora sul trono.

 

Un'auto azzurra

In lontananza.

Mentre la seguo

rallento e fermo i miei pensieri

 

L'odore dell'erba tagliata

L'odore di una prossima rinascita.

 

Collegamento cibernetico

E appartengo ad un altro mondo

Un mondo senza leggi né controllo.

Libertà e caos non hanno differenza.

Il qui nemmeno esiste.

 

Respiro ...

Il profumo della mia anima

La delicatezza

Di ciò che non ha consistenza.

Ho paura

Della vita riflessa dallo specchio.

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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