15. La mia confessione

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[Questa poesia mi è nata in mente qualche sera fa,il primo luglio 2002 per la precisione, ma lo scritta in parte il giorno stesso, in parte il giorno successivo. Non so da cosa sia nata, è stato un momento e qualche attimo dopo ero lì a scriverla su di un foglio, prima che le parole svanissero in silenzio. Volendo avrei potuto chiamarla UN POETA, ma credo che il titolo attuale sia più sincero. La poesia infatti parla di me come poeta, di come mi sento e mi propongo nei confronti dei lettori, e parla della poesia e di quello che comunica. Non so che altro aggiungere, il resto lo si capisce leggendola, e quindi vi auguro semplicemente buona lettura.]

 

 

-=La mia confessione =-

 

Non sono un poeta

Solo un artista di passaggio

 

Un autostoppista

Che vi chiede un favore

 

Di portarvi con voi un momento

Per parlarvi di antichi pensieri,

Miei pensieri da donare

Per ricordarvi appena

Che, vostri,

Lo eran già da tempo.

 

Non sono un poeta

Soltanto un artista,

Uno di passaggio.

 

Un veggente cieco

Che gioca con le parole

E quella strana melodia

Che nascondono i sorrisi.

 

Un ipocrita sincero

Sperduto nel suo tempo

Che con strani rituali

E mistiche

frasi insensate

Ricerca la verità

Solo su se stesso.

 

Sono un funambolo sulla corda

Tra la vita

E la finzione.

 

Sono un vigliacco

Dal coraggio sporadico

Poiché scrivo

le mie poesia in silenzio

Un tacito

accordo col tempo.

 

Non sono un poeta

Non ancora

Non sta a me decidere

Se è arte

Ciò per cui vivo.

Forse i soldi

mi renderanno immortale

superando perfino

il potere della mente.

 

Non sono un poeta

Non ancora

Solo un artista di passaggio

Seguite le mie orme

Seguitemi, coraggio

E riscoprirete

Ciò che il mondo ha cancellato

Il potere

Delle parole

Il nome segreto dei fiori

E il potere

Dell'arma più potente

che nessuno può domare:

L'infinita fantasia

Riposta

Nella mente umana.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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