[Datata 17 febbraio 2002. Non ricordo il motivo per cui la scrissi (e quando mai ho dimostrato di saperlo?), fatto sta che l'unica cosa di cui sono certo è che la figura che intendevo creare nella prima strofa è quello che si può ottenere movendosi su una spirale: lo so perché l'idea mi era venuta studiando per l'esame di Analisi Matematica Mod B. A cosa possa portare la conoscenza di questo fatto, non lo so, però…Il risultato complessivo che ho ottenuto nello scrivere questa poesia è quello di far sembrare tutto una sorta di visione. Le immagini che popolano la composizione sono simboli di qualcosa che è reale, e di qualcosa che non lo è. Non so cosa volessi esprimere quando la scrissi, ma ognuno può leggere in questa poesia quello che vuole, a seconda del proprio animo. Forse il movimento a spirale lungo la scala (titolo provvisorio) rappresenta la vita; la persona con cui parlo potrebbe essere Dio, oppure un sapiente, non lo so. Importante è il colore azzurro, del cielo, della fantasia, dell'immensità che non fissa né luogo né tempo, ma che rimanda alla fantasia, alla dimensione onirica, al cielo. Importante è il corrimano che segue la scala:il destino o la Provvidenza, oppure tutti i miei cari e i miei amici? E un elemento ancora più importante è la conoscenza, che nella composizione sembra la meta del lungo cammino: un lungo cammino fatto per arrivare al sapere, ad un sapere che da gioia e serenità, non potere e dominio. In fondo credo sia quello che tutti dovrebbero volere, tra le tante cose: capire il segreto della vita, il perché della nostra esistenza e di tutto il cosmo. Infine, una cosa che non c'entra nulla col resto: ho trovato un ricordo di un caposcuola estivo che feci all'incirca quando avevo 12 anni. E' un pezzo di cuoio marroncino a forma di zaino, sul retro porta una scritta: “Per chi cammini?”. Ci domandiamo noi per chi camminiamo su questa terra?]