21. La poesia

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[23 agosto 2002: Questa poesia l'ho scritta il 23 luglio, giusto un mese fa, e la dedico alla Poesia. Onestamente non sono un grande esperto, né un appassionato lettore di liriche, ma trovo che la poesia sia una delle forme artistiche più sopraffini, proprio perché in grado di creare bellezza senza creare nulla di concreto. Perché porta ai massimi livelli le capacità espressive di ogni lingua e soprattutto perché è universale: nessuno è indifferente alla poesia, alle parole che nascono dal cuore. Questa poesia quindi la dedico alla Poesia, perché anche nella moderna società presente essa continui a vivere e a far scoprire e sognare la bellezza. Inoltre, già che sono qui, mi pronuncio a favore di Verlaine e oso pure io affermare che non se ne può più della rima: non che non la si debba usare, ci mancherebbe! Semplicemente non si deve considerare poesia qualsiasi opera che presenti delle rime, anche se dicendo così vado a crearmi problemi da solo. Sì perché in effetti, cos'è che rende poesia una poesia? La metrica? Il messaggio? Le figure retoriche? E qui casca l'asino (io) e la mia scarsa competenza in materia. Cosa scrivo poesie a fare, allora? Per rispondere alla provocazione di Montale, forse. Per me stesso. Per qualcosa che trascende il presente immanente. Mah. La risposta a questa domanda nelle prossime puntate.]

 

 

-=La poesia =-

 

La poesia

È l'arte

Che è stata scritta

Con le parole degli elfi,

con la penna del tempo

sul foglio immenso della storia.

 

La poesia

È un grande specchio d'acqua

Nel fondo puoi scorgere verità

In superficie

Una limpida bellezza:

Immagini danzanti e fugaci.

 

La poesia

È un'arte senza forma,

è un'arte ormai stanca

che s'appresta a rinascere.

Non è vero

Che nulla ha più da dire.

Ci parla ancora

Siamo noi,

che non vogliamo più ascoltare.

Siamo noi,

i mezz'elfi,

che non hanno più radici

né brillano fiocamente

come in tempi remoti

al chiarore della Luna.

 

La poesia è arte,

è , è stata

e sempre sarà.

La poesia è immortale

Come la memoria della storia,

come l'origine della bellezza,

come il canto splendido

dell'usignolo in primavera.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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