Medinet Habu
Il campo di rovine e di monumenti di Medinet Habu, nella piana sulla sinistra del Nilo di fronte a Luxor, è forse più impressionante di Tebe ovest. Il luogo è uno dei primi in cui si stabilì il culto di Amon, cui fu eretto un tempio nella prima fase della XVIII dinastia. Successivamente Ramses III, l'ultimo grande faraone egiziano (XX dinastia), vi eresse il suo tempio funerario, o "castello di milioni di anni", che è il più grande che si conosca. Lo stesso monarca racchiuse in una possente muraglia di mattoni sia il suo tempio funerario, sia il tempio di Amon e si sviluppò una città, che divenne il cuore del governo e della vita economica di Tebe per alcuni secoli. Il tempio funerario di Ramses III era collegato al Nilo per mezzo di un canale, perchè potessero giungervi le barche delle processioni rituali nelle festività religiose. La banchina per lo sbarco era davanti all'ingresso principale della muraglia. Tale ingresso dalle imponenti e singolari rovine è stato a lungo chiamato "padiglione reale". Una torre quadrata, decorata di rilievi, si alza con due finestre sopra la porta e la sommità merlata. E' in realtà una porta fortificata o migdol, che imita le cittadelle asiatiche; questo re guerriero aveva voluto dare alla cinta del suo tempio funerario il militaresco aspetto di una fortezza. Oltrepassata la porta sulla sinistra vi è un tempietto doppio, con le cappelle funerarie delle "spose divine di Amon" o "adoratrici del dio". Si tratta di due piccoli complessi cultuali affiancati; quello sulla destra è dedicato ad Amenardi, figlia di un re etiopico (XXV dinastia); il triplice santuario di quello sulla sinistra è invece dedicato, nel sacello centrale, a Shepenupet, figlia del re Piankhy, in quelli laterali alla moglie ed alla figlia, Nitocri, di Psammetico I. Sempre oltrepassata la porta, sulla sinistra, vi sono le rovine della parte più antica del tempio di Amon, che con gli ampliamenti e le aggiunte più tarde nella sua parte anteriore ha finito per oltrepassare la muraglia di Ramses III ed estendersi davanti ad essa. Descrivendolo dall'ingresso verso il santuario, si trovano successivamente un cortile romano terminante in un portico, un pilone tolemaico, le colonne di Nekhtnebef (Nectanebo I), il pilone di Shabaka, usurpato dal suo successore Taharqa e, infine, dopo un cortile, il tempio della XVIII dinastia. Quest'ultimo fu costruito principalmente da Hatshepsut e da Tuthmosi III, che sono raffigurati a compiere riti nell'interno della cella, che precede un complesso di ambienti al fondo del quale vi è il santuario. In asse con il migdol si presenta in tutta la sua grandiosità il tempio funerario di Ramses III. E' giustamente considerato uno degli edifici più importanti dell'architettura religiosa tebana, anche per l'unità della sua costruzione che è nell'impianto analoga al Ramesseo, con tutta probabilità deliberatamente imitato. Il primo pilone, diviso in due dal portale, è alquanto più largo del rettangolo dei cortili e delle sale che lo seguono; subito dietro, il primo cortile è fiancheggiato sulla destra da una fila di pilastri osiriaci e sulla sinistra da un colonnato, dietro il quale vi è, come al Ramesseo, la facciata del palazzo reale, con la "finestra delle apparizioni", alla quale il re si affacciava presentandosi alla popolazione esultante. Il palazzo comprendeva una sala delle udienze a colonne e una sala del trono. Il lato di fondo del primo cortile è costituito dal secondo pilone, dietro il quale si apre il secondo cortile, piuttosto ben conservato, porticato sui quattro lati e con pilastri osiriaci su due. Oltrepassato il secondo cortile, resta intatto il proseguimento del muro perimetrale, ma la distribuzione degli ambienti è riconoscibile solo in pianta. Vi erano comunque tre successive sale ipostile, fiancheggiate da stanze ed infine tre santuari affiancati, quello centrale dedicato ad Amon, quelli laterali alla dea Mut e al dio Khonsu.
Templi: 1, muraglia; 2, migdol; 3, cappelle delle "spose divine" di Amon; 4, tempio di Amon; 5, tempio funerario di Ramses III; 6, primo pilone; 7, primo cortile; 8, palazzo reale; 9, secondo cortile; 10, santuario di Amon.