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Nuovo TDM 900
Per creare un
collegamento concreto fra la terza generazione della TDM e quelle precedenti, il cambiamento
estetico appare assai limitato, anche se il rifacimento della carrozzeria e totale.
Molto più radicali le modifiche alla ciclistica e al motore. Il telaio è completamente nuovo:
per ridurre il peso, la struttura ora è in alluminio anziché in acciaio e
stando a quanto dichiarato dalla Casa, ha una resistenza alla torsione superiore del 40%.
Sono cambiate anche la geometria della ciclistica e la distribuzione dei pesi;
il forcellone è stato allungato e sono state adottate le ruote della YZF R6.
Sul motore è stata operata una consistente trasformazione: innanzitutto la cilindrata è
cresciuta da 850 a 897 cc portando l’alesaggio da 89,5 mm a 92,0 mm. La potenza è passata da
77 CV a 86 CV, al medesimo regime di 7500 giri e la coppia è stata incrementata
da 7,8 kgm a 6000 giri a 9,1 kgm.
La modifica più eclatante è comunque l’adozione dell’alimentazione ad iniezione elettronica,
impreziosita oltretutto da un sistema esclusivo di variazione dell’area di ingresso
dell’aria nel condotto di aspirazione.
Questo congegno, contenuto nella scatola-filtro, riduce l’apertura della presa
d’aria di circa un terzo al di sotto dei 4000 giri e l’aumenta progressivamente
al di sopra, operando in modo integrato al sistema di iniezione e garantendo così
la miglior risposta all’apertura dell’acceleratore in ogni condizioni e a qualsiasi altitudine.
L’iniezione elettronica ottimizza l’alimentazione riducendo consumi e inquinamento;
l’opera di "pulizia" è perfezionata dall’adozione di una marmitta con catalizzatore a tre vie.
Il rinnovamento del motore è completato da un cambio a sei marce
riprogettato per migliorare la precisione degli innesti, che sul vecchio
modello aveva destato alcune critiche.
28 settembre 2001:
Parigi: conferenza stampa Yamaha
Una conferenza stampa internazionale nella capitale francese sigla il debutto della TDM di terza generazione
di Luigi Bianchi
La TDM 900 sul palcoscenico del Lido di Parigi.
La Yamaha ha presentato al Salone di Parigi la TDM 900, versione maggiorata e completamente rinnovata della moto che dieci anni fa portò aria nuova nel settore, piuttosto stagnante, delle moto da turismo.
La conferenza stampa con cui è stato celebrato il lancio della TDM 900 si è svolta nella capitale francese in un’atmosfera di marcato ottimismo: in dieci anni sono state vendute in Europa circa 65.000 TDM e i responsabili tecnici e del marketing della Casa di Iwata sono convinti che la presente trasformazione consentirà a questo modello di protrarre il suo successo commerciale per almeno altri dieci anni.
Un particolare della nuova carrozzeria della TDM 900.
Secondo la Yamaha, le ragioni di questo successo risiedono nel fatto che la TDM incarna contemporaneamente tre differenti tipologie di moto: una sportiva da usare su percorsi misti, una turistica per spostamenti a medio e lungo raggio, infine una moto per l’uso quotidiano in città.
L’ultima versione della TDM, definita sotto la responsabilità operativa dell’ing. Etsuo Matsuki, rappresenta la terza generazione di questo modello. Nato nel 1992 col propulsore maggiorato a 850 cc della Superténéré 750, fu ampiamente trasformato nel 1996, con modifiche radicali al manovellismo del motore e all’estetica.
Giornalisti e fotografi osservano la TDM 900 appena "svelata".
Oggi la TDM è ancora rinnovata con l’adozione dell’iniezione elettronica, di un nuovo telaio e di una carrozzeria rivista, ma non rivoluzionata, perché la TDM, secondo la Yamaha, si deve sempre poter riconoscere da lontano.
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Foto ed articolo sono stati tratti da Motonline.com, 28 settembre 2001 |