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Nuovo TDM 900:
dieci anni di
miglioramenti

Ci sono moto riuscite e ad altre meno. Un processo più che normale questo, dove il mercato per primo e molti altri fattori poi, premiano quel modello o l'altro. Ma poi ci sono anche modelli che oltre ad essere particolarmente graditi al mercato finiscono con il diventare un vero classico, un modello dal valore "storico", che nonostante la relativamente giovane età finisce con il rendere tutti i suoi possessori come parte di unica grande famiglia. La Yamaha TDM è una di queste, una moto universalmente apprezzata dagli appassionati di tutto il mondo che da dieci anni costituisce per molti motociclisti la cosiddetta "scelta ideale" nel momento in cui si acquista la moto. Lanciata sul mercato nel 1991 e giunta ora alla sua terza edizione, la moto della Casa di Iwata si rinnova senza rinunciare a quelle caratteristiche che la hanno resa tanto famosa. A cominciare dalla linea e quindi dalle sovrastutture, che se anche a un primo sguardo possono sembrare simili alla precedente, non hanno niente in comune con le vecchie. Il motore ha subito lo stesso trattamento dell'estetica: niente stravolgimenti ma solo una serie di affinamenti dei quali il più importante è l'aumento della cilindrata fino alla soglia dei novecento centimetri cubici (897 per la precisione). Il bicilindrico parallelo a 5 valvole per cilindro e raffreddamento a liquido ha visto così crescere la potenza del 5% arrivando in questo modo a erogare 86,2 CV, con una coppia notevolmente più robusta che ha raggiunto ora i 9,1 kg-m. Per ottenere questi risultati sono stati cambiati i pistoni, forgiati, e le bielle, ora in acciaio al carburo. L'imbiellaggio a 270° è stato modificato, così come gli alberi a camme, dotati di un nuovo profilo e più leggeri. L'altra novità tecnica di rilievo della TDM 2002 consiste nell'adozione dell'iniezione in luogo dei 2 carburatori montati in precedenza. Cuore del sistema è il sistema ECU, in grado di analizzare momento per momento i vari parametri del motore attraverso una rete di sensori. Il sistema di alimentazione respira attraverso una presa d'aria regolabile e di un filtro di tipo di viscoso. La centralina prevede poi in base alle condizioni di utilizzo ad aprire o chiudere la bocca della presa d'aria, garantendo in questo modo al motore l'esatta quantità d'aria necessaria. Per abbattere le emissioni inquinanti si è provveduto poi a dotare la TDM dell'Air induction System, il sistema di induzione forzata di aria nei collettori già usato su altre Yamaha, che permette di abbassare notevolmente il livello dei gas di scarico. Anche il reparto trasmissione ha subito delle modifiche importanti: il cambio è ora a 6 marce, completamente rivisto rispetto al precedente, ha la prima più corta e gli altri 5 rapporti leggermente ravvicinati. La frizione è stata rivista al fine di rendere gli innesti più fluidi e facili. Per quanto riguarda il telaio, il precedente in acciaio ha lasciato il posto a un nuovo elemento in alluminio, più leggero di quasi il 30 %, al quale è accoppiato ora un nuovo forcellone sempre in alluminio. Per questa nuova versione della TDM i tecnici Yamaha hanno provveduto ad aggiornare la forcella con steli da 43 mm, che dispone ora della regolazione in estensione oltre che nel precarico. Completamente nuova è la sospensione posteriore che lavora tramite un monoammortizzatore, dotato di serbatoio del gas separato, ancorato la forcellone tramite un sistema di leveraggi progressivi. L'impianto frenante è tutto nuovo all'anteriore: dove sono ora presenti due dischi da 298 mm sui quali lavorano le pinze a 4 pistoncini derivate dalla sportivissima R1. Nulla da segnalare posteriormene se non la presenza di una nuova pinza. Il deciso restyling della TDM non ha escluso neanche la strumentazione, particolarmente completa, con il contagiri in posizione centrale, il tachimetro e contachilometri di tipo digitale a sinistra e il termometro de liquido di raffreddamento a destra. La nuova TDM 900 è disponibile in tre colorazioni che prevedono un brillante giallo, un elegante argento e un raffinato blu scuro e sarà in vendita dai concessionari per la primavera 2002.







Foto ed articolo sono stati tratti da Motociclismo On-Line, ottobre 2001




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