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Steveviso

VISO 4-8-5
il mio delirio Altec

I presupposti di progetto

I componenti Altec

Il progetto della cassa acustica

La costruzione del mobile

Le misure

Il crossover

L' ascolto

L'ascolto

Mi ero riproposto di scrivere un resoconto dettagliato e critico di una sessione di ascolto, con tanto di brani utilizzati, impressioni sul suono dei vari strumenti, delle voci maschili o femminili e così via. Ma dalla versione finale del crossover sono già passati un paio di mesi ed ogni volta che ci provo finisco ad ascoltare musica per ore ed ore, godendomi brano dopo brano, senza scrivere una riga.

Ma insomma come vanno? A volte si dice che la differenza principale tra un sistema a tromba ed uno “tradizionale” consista nel fatto che con un sistema "tradizionale" chi suona è là, davanti a te, mentre con un sistema a tromba chi suona è lì con te. Posso dire che lo trovo assolutamente vero, adesso. Ed è anche il tipico commento degli amici che ascoltano i VISO 4-8-5 per la prima volta (ehi, ma hai gli U2 in salotto?). Ma non solo. La dinamica non ha paragoni, la velocità è incredibile, in tutta la gamma di frequenze.

La risposta in basso non è estesissima, nonostante le dimensioni dei diffusori, ma veloce, asciutta e nitida. Non cè assolutamente quell'ammiccante effetto loudness che magari subito impressiona, ma poi affligge e colora certi difffusori con woofer generosi caricati reflex. Gli attacchi di basso o batteria sono assolutamente puliti, senza code, rimbombi o pulsazioni gommose. La gamma media è affascinante, merito forse dell'incrocio a 6dB/ott, la riproduzione delle voci in brani con pochi strumenti è semplicemente... incantevole. La gamma alta, mi viene solo da dire che è “reale”, nel senso che come scrivevo all’inizio, il suono non ha niente dell' Hi-Fi da "aria attorno agli strumenti" o "alti morbidi e setosi" a cui ci hanno abituato schiere di recensori fantasiosi. Non c'è quella delicatezza asettica da campanellini "zin-zin" dei tweeter a cupola. C'è precisione, decisione, ... in una parola realtà. Sarò sicuramente affetto dalla sindrome da Scarrafone, ma la musica esce fluida, incantevole, la fatica di ascolto è nulla. Alla sera dispiace spegnere l'impianto ed andarsene a dormire.

Una parola merita la sensibilità di questi oggetti, che non mi sono preoccupato di misurare con precisione ma direi che è valutabile attorno ai 100 dB/W. Riesco a pilotarli con volumi da concerto anche con un monotriodo da ben 1500 milliWatt! Con i VISO 3-00 ovviamente è tutto un altro mondo, ma questa è anche un'altra storia che potete trovare qui ...

I diffusori inoltre si integrano perfettamente nel mio ambiente, nonostante le dimensioni generose. Anche mia moglie, dopo gli iniziali “no comment” ha ammesso che dai, in fondo non stanno così male. Cosa non si dice per amore.

Ultimi ritocchi

Le Griglie
Sono passati oltre sei mesi da quando ho collocato per la prima volta le VISO 4-8-5 in soggiorno. Sei mesi in cui la musica è fluita tranquilla, ma la vita per gli Altec 416Z non è stata per nulla tranquilla. I tre critici che mi affiancano all'ascolto nella foto sopra hanno scoperto di sentirsi attratti in modo particolare da quei delicati coni in carta. Non volevo coprire i woofeer con delle griglie, mi piacevano così, assolutamente tecnici, in bella evidenza. Ma dopo che i 416Z hanno rischiato l'assalto di T-Rex, robot transformers, pirati playmobil, stregonerie witch e hot-weels sparate da varie piste acrobatiche ho capitolato e sono corso ai ripari. Nelle foto sotto la sequenza di costruzione delle griglie. Per la tela ho optato per un grigio, che è meno pugno nell'occhio del classico nero. Il risultato non è poi così brutto, anche se continuo a preferirli senza. Ma almeno così i coni sono salvi!

La partenza per i telaietti delle griglie è un foglio in multistrato di betulla da almeno 15mm di spessore.    

Con la solita fresa a mano ritagliare prima l'esterno    

e poi l'interno dei telaietti.    

Verniciare in nero i telaietti, sembreranno veri quando li smonterete durante le sessioni di ascolto con gli amici.    

Posizionate i telaietti sulle casse e tracciate i fori di alloggio degli agganci in plastica (reperibili ad esempio da audiokit). Devono ovviamete collimare tra telaio e cassa.

Nella foto si vede che all'interno dei telaietti ho inserito anche dei tondini di acciaio orizzontali, ad ulteriore protezione. E' uno scrupolo in più, in quanto già la tela una volta tesa protegge adeguatamente i woofer, ma già che c'ero...

   

Gli agganci vanno inseriti a pressione, io per ogni evenienza ho aggiunto della colla termofusibile.    

Con pazienza infine si ricoprono i telaietti con la tela acustica (reperibile ad esempio sempre da audiokit). La tela va fissata con punti metallici e poi rifilata.    

Questo l'effetto delle griglie montate, almeno non sono un pugno nell'occhio.    
Piedini e supporti
Infine ho dotato ogni cassa di tre piedini in composito plastico (sono quelli utilizzati sotto le caldaie a basamento in ghisa di potenza, che per me erano facilmente reperibili), disaccoppiandoli con un pezzo di dampkit interposto tra piedino e cassa. Il costo è irrisorio ma l'effetto è stato sorprendente, devo dire. Prima avevo inchiodato quattro feltrini con base plastica e via, ma i piedini in composito con il dampkit migliorano la presa sui bassi ed il fuoco generale dell'immagine. Non ci credevo, tanto che li ho smontati e rimontati, e la differenza è effettivamente apprezzabile.

Sotto le trombe ho inserito dei supporti in grafite ad alta densità, nella migliore tradizione audiofila. Costano un occhio ed ho dovuto sagomarli con il flessibile per adattarli alla parte anteriore delle trombe. E' stato un lavoro sporco e delicato, che vi consiglio di fare all'aperto in una giornata non ventosa. Poi la grafite segnava la superfice del mobile bianco ed ho dovuto trattarla con della vernice trasparente. Altro lavoro sporco. Adesso dovrei dirvi che l'immagine è migliorata, la setosità è ancor più setosa e la liquidità degli acuti ancor più liquida. In realtà è solo calata la mia liquidità in termini di vil pecunia, non sono riuscito ad apprezzare la differenza coi supporti in legno che c'erano prima. Non so, ho la vaga sensazione che la grafite sia un altro di quei sistemi per mungere gli appassionati non autocostruttori, quelli per intenderci che sono in grado di intervenire solo sugli accessori esterni, cavi, smorzatori et similia.

Il detttaglio dei supporti in grafite ad alta densità sotto la tromba. Servono a qualcosa? Mah.    
Foto di gruppo
Ecco Infine i VISO 4-8-5 nella loro veste definitiva, ben integrati in ambiente. Sotto la TV si nota il
VISO n°6 (configurato a monotriodo, con ben 1.5 W di uscita), appoggiato sopra il Marantz VISO's MOD CD67 con le modifiche quasi ultimate e poi tutto a destra il Thorens TD160. Quell'elettronica affiancata a sinistra bianca è un finale a Mosfet in classe A, ultimo residuo della mia fase a silicio, che oggi pilota i canali posteriori del Dolby 5.1. Il VISO 3-00 è ancora in fase di lavoro, nella stanza lavoro.