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VISO 4-8-5 |
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"Niente suona meglio di una tromba, niente suona peggio di una tromba" - Ciro Marzio - CHF E' assolutamente vero, un sistema a tromba mal costruito o mal progettato gracchia, sibila, ustiona le orecchie che è un piacere. Ed in più ingombra la stanza. Ma un sistema a tromba ben fatto non ha rivali. E' difficile da spiegare a parole, ma il suono non ha niente dell' Hi-Fi da "aria attorno agli strumenti" o "alti morbidi e setosi" a cui ci hanno abituato schiere di recensori fantasiosi. L'idea di partenza era di provare un sistema a tromba "vero", dopo alcuni insoddisfacenti esperimenti che avevo fatto con i monovia con caricamento a tromba posteriore e che avevo poi abbandonato per tornare alle mie vecchie Sonus Faber Parva FMIII. Volevo efficienza, alta efficienza. Dinamica, dettaglio, velocità. Ero stanco di diffusori raffinati ma un po' "duri" (di bassa efficienza intendo), che si mangiano tutto il microdettaglio. Me ne ero reso conto lavorando alla messa a punto del mio ampli VISO 3-00, quando pur cambiando i punti di lavoro della 300B non sentivo le differenze che mi aspettavo. Volevo quindi un sistema a tromba frontale, questo era il primo presupposto. I sistemi a tromba sono però per loro natura piuttosto invasivi e poco inclini ad essere accettati da mogli, figli e affini. In altri termini hanno un WAF (Wife Acceptance Factor) piuttosto basso. Quindi un secondo presupposto di progetto era quello di realizzare un sistema a tromba che potesse integrarsi decentemente nell'arredamento di casa. Terzo, una
risposta in basso estesa ed asciutta. Senza il bum-bum da
subwoofer tamarro per intenderci. La scarsa risposta in
basso è sempre stato un limite delle mie amate Sonus
Faber, e con la passione essenzialmente per la musica
Rock ... |
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I componenti Altec
Perchè
proprio gli Altec? Beh, potrei dirvi che sono componenti
considerati eccezionali, tra i migliori driver mai
progettati. Nati originariamente per uso professionale,
quando non c'era disponibilità di grosse potenze e
dovevano comunque garantire elevate pressioni sonore,
hanno conosciuto una seconda vita come componenti
audiophile. Hanno bassa massa, sensibilità elevatissima
nonostante le dimensioni generose (il woofer 416 intendo)
ed una risposta in frequenza incredibilmente estesa. E
poi suonano in modo inarrivabile, questo ve lo posso
confermare adesso. Ma se devo essere sincero penso che
nella scelta iniziale abbia influito anche l'idea di
portarsi in casa un pezzo di "storia"
dell'audio. Comunque, alla fine, quando vi arrivano a casa nel loro pacco doppio, ed aprendoli ne sentite il peso , la consistenza e vi perdete ad osservare il loro cono con quel parapolvere forato, capite che ne è valsa la pena. Una nota
sulle trombe: chi conosce le 511 si accorgerà che c'è
qualcosa di diverso. Le trombe infatti sono state
modificate, per migliorarne le caratteristiche. Le 511
originali sono infatti bellissime, ma hanno il difetto di
essere un po' risonanti, cosa che si traduce in una certa
nasalità. Nelle mie 511 sono stati tagliati i setti
divisori interni ed all'esterno è stato applicato un
trattamento antirisonante. Sono state poi finite con una
vernice grigia, a differenza del solito nero. Il
risultato estetico può piacere o meno, ma quello
acustico è senza dubbio assai efficace. |
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Il progetto della cassa acustica. Vi risparmio le decine se non centinaia di simulazioni che ho fatto con WinISD (prima di avere i componenti) e con Speaker Workshop (dopo averli ricevuti e misurato i parametri di T/S). Avevo un vincolo sulla larghezza, in particolare che non poteva superare i 450 mm, altrimenti non sarei più riuscito ad inserirle nello spazio tra i mobili in salotto. Le dimensioni finali sono risultate in 760mm di altezza x 440 di larghezza x 440 di profondità, per un volume interno attorno ai 100 litri. Con un adeguato riempimento di materiale isolante, è possibile far "vedere" al woofer un volume apparente di 130 Litri. La risposta in basso è un po' sacrificata, con un volume così ridotto, ma è il prezzo da pagare per poter avere il sistema ALTEC nel salotto di casa ed un WAF accettabile. Cosa non si fa per amore. Sotto vi riporto il disegno costruttivo, disponibile in JPG o PDF Ho previsto un accordo reflex di forma rettangolare, di dimensioni 350 x 20 mm max e lunghezza totale 170mm, posto sulla parte anteriore della cassa per due ragioni. Primo, perchè nella mia collocazione in ambiente le casse sarebbero state quasi addossate al muro, quindi l'accordo reflex posteriore era da scartare. Secondo, perchè un accordo rettangolare frontale avrebbe potuto essere facilmente modificato durante l'ascolto, inserendo dei listelli di legno di dimensione opportuna. Una possibilità di fine-tuning che volevo avere. Ho simulato infatti le varie risposte possibili in gamma bassa, con diversi fattori di riempimento di isolante e diverse dimensioni del raccordo reflex. In pratica, con questo sistema era possibile modificare la risposta alle basse frequenze tra i due estremi che vedete sotto. Se volete, nel file XLS allegato trovate anche una serie di risposte intermedie. Inoltre, per come è stato costruito e come vedrete dopo, l'accordo reflex poteva anche essere accorciato o allungato con semplicità. |
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Risposta con dimensioni accordo massime (350 x 20 mm) e riempimento isolante totale |
Risposta con dimensioni accordo ridotte (170 x 20 mm) e senza isolante interno |
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Prosegue con La costruzione del mobile |